Home Test Drive Hyundai Tucson 1.6 T-GDI HEV eXcellence: la prova di redazione

Hyundai Tucson 1.6 T-GDI HEV eXcellence: la prova di redazione

Abbiamo guidato a turno la nuova Hyundai Tucson ibrida scambiandoci impressioni e punti di vista.

La Hyundai Tucson è cambiata radicalmente e su strada se ne vedono diverse, a testimonianza di un apprezzamento generale da parte della clientela, per cui abbiamo pensato di provarla, a turno, per capire quali sono i punti di forza di questo nuovo SUV della Casa coreana.

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La Hyundai è cresciuta molto negli ultimi anni anche dal punto di vista dello stile, e devo dire che non riesco a stancarmi di scrutare i numerosi particolari che distinguono il corpo vettura della Tucson. Il frontale è senza dubbio l’elemento di maggior personalità con i gruppi ottici che sembrano parte integrante della calandra, le aperture per l’alloggiamento delle firme luminose secondarie, e l’ampia presa d’aria inferiore.

Non mancano le nervature sul cofano, mentre la fiancata mostra i muscoli attraverso passaruota bombati e squadrati e giochi di luce intriganti. Dietro sembra una coupé a ruote alte ed anche da questa prospettiva le fonti luminose diventano protagoniste. Mi sbilancio ma ha qualcosa della Lamborghini Urus ed è persino più armonica, alla Hyundai hanno fatto centro e non c’è verso di scambiarla con altri SUV vedendola per strada, i designer del Brand coreano smentiscono categoricamente con il loro lavoro le voci di chi asserisce che le auto di oggi si assomigliano tutte.

Tester N2

La giornata è stata pesante oggi, ed anche se svolgo il mio lavoro con grande entusiasmo, perché mi consente di vivere la mia passione per le auto, sto tornando a casa con una certa stanchezza, le scadenze mi stressano ma su questa Tucson posso godere dei sedili ventilati ed anche la temperatura esterna elevata non è un problema, il climatizzatore è un trizona ed i microfori nelle sedute mi offrono la coccola di cui avevo bisogno. Già che ci sono seleziono l’ambiente più congeniale al momento, quello che riproduce una pioggia rilassante, così ascolto le gocce cadere e rinfresco i pensieri, volendo c’è anche il caminetto acceso che scoppietta, che magia il nuovo infotainment!

Confesso che ho tentennato un momento per attivare la trasmissione automatica, perché la leva è solamente un lontano ricordo, ma in questo modo capisco subito dove collocare lo smartphone. Dopo diversi chilometri mi sento rigenerato: il silenzio a bordo, le tante attenzioni, la capacità delle sospensioni di assorbire le asperità, hanno avuto un effetto benefico sull’umore ed hanno evitato l’accumularsi di ulteriore stanchezza. Questa Tucson è una compagna affidabile per coprire anche lunghe distanze.

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E’ chiaro che oggi l’ibrido va per la maggiore; lo so, non piace a tutti, ma è comunque un passaggio meno estremo verso l’auto sostenibile rispetto alle vetture puramente elettriche. La power unit della Tucson, con il 1.6 turbo benzina abbinato ad un motore elettrico da 44,2 kW, eroga ben 230 CV che sono tanti anche per un SUV di segmento C dalle dimensioni generose.

Ne deriva una guida fluida, ma all’occorrenza anche brillante, al punto che in alcune circostanze sono rimasto sorpreso dalla sua verve dinamica. La tenuta di strada è sicura, l’assetto è sano, ma lo sterzo ha un’impostazione turistica, per cui non asseconda più di tanto una condotta di guida brillante. Mi rendo conto che sto cercando il cosiddetto pelo nell’uovo, ma capisco anche la mission della Tucson: quella di offrire una fruibilità quotidiana unita ad un elevato comfort di marcia.

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Se non si spinge troppo sull’acceleratore, e credetemi, la faccenda non è semplice, perché la Tucson è rapida e sempre incline a salire di velocità, i consumi risultano interessanti, circa 17 km/l di media. Ma c’è un altro aspetto che colpisce di questa vettura, e riguarda l’attenzione per la sicurezza. Intanto c’è un sistema che avvisa il guidatore della presenza di oggetti sul divano posteriore quando si scende dall’auto, utilissimo quando si viaggia con un bambino a bordo.

Chiaramente gli ADAS non mancano, ma quello più interessante è il dispositivo che rivela la presenza di veicoli nell’angolo cieco dei retrovisori, perché non sfrutta una spia o un avviso sonoro, ma una telecamera che proietta l’immagine nella strumentazione digitale. Niente male davvero, soprattutto per un’auto dal prezzo di 37.550 euro, anche se bisogna ammettere che la variante eXcellence della nostra prova, forte di qualche integrazione, arriva a sfiorare i 43.000 euro.

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