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GP di Francia: le pagelle

Il GP di Francia di Formula 1 è stato dominato da Max Verstappen, mentre è Leclerc a soccombere dopo il suo incidente. Le pagelle della gara.

Il GP di Francia di Formula 1 si è concluso con la vittoria di Max Verstappen, sempre più lanciato nella classifica piloti. Charles Leclerc mentre guidava la gara è stato protagonista di un un testacoda, che lo ha fatto andare dritto verso le barriere. Un grosso colpo per la Ferrari e per le speranze di titolo del monegasco. Gara show del suo compagno di team, Carlos Sainz, così quella di entrambi gli uomini Mercedes: Hamilton secondo e Russell terzo. Ma vediamo le pagelle del Grand Prix del Paul Ricard.

VOTO 10: Carlos Sainz

Gara superlativa di Carlos Sainz. Quando tutti pensavano che non avesse la stoffa pregiata del campione, lo spagnolo ha provato a zittire tutti quanti. Sorpassi d’autore, di ingegno e cattiveria, come quelli su Russell e Perez, che potevano valere un podio. Non in grado di infiammare le folle? Basta chiedere a chi era al Paul Ricard, quando ha superato la Red Bull del messicano dopo un giro di totale attacco. Ha salvato la domenica dei ferraristi con un vero e proprio spettacolo, partendo dal diciannovesimo posto e finendo quinto con a referto anche una penalità per unsafe release.

VOTO 9: Mercedes

Ormai tutti quanti erano pronti a fare il funerale alla Mercedes, con Lewis Hamilton in testa. Invece, nel GP di Francia, il sette volte campione del mondo ha condotto una gara pressoché perfetta con grande ritmo e vitalità, chiusa al secondo posto in quella che è stata la sua 300esima corsa in F1. George Russell invece arriva terzo, tirando giù dal podio proprio la Red Bull del messicano Perez. Un weekend da incorniciare per le redivive Frecce d’Argento.

VOTO 8: Verstappen

Non cattivo come di solito al via, veloce nella prima fase di gara quando inseguiva Leclerc e traghettatore della sua Red Bull al traguardo con la vittoria in tasca. Una domenica di – quasi – ordinaria amministrazione per chi è abituato a vincere come lui, un pilota che ha raggiunto una maturità tale che non gli permette di correre troppi rischi. Impeccabile.

VOTO 7: Alonso

Praticamente ignorato dalla regia internazionale, Fernando ha sfoderato un’altra prestazione solida capace di portare la vettura di casa, l’Alpine, alle spalle di chi ha nettamente una marcia in più. Il due volte campione del mondo è stato perfetto anche alla partenza, una delle sue specialità. Peccato che la monoposto transalpina abbia qualche lacuna di troppo, altrimenti il vecchio “samurai” ci farebbe divertire ancora tanto nelle posizioni di testa. Ottimo il sesto posto finale e complimenti per il record di giri compiuti in F1 in tutta la sua storia, scalzando Kimi Raikkonen da questa vetta.

VOTO 6: Stroll

Un punticino preso con la cattiveria giusta, tra i denti, strappandolo al più titolato compagno di squadra. Per una volta Lance Stroll è stato l’uomo copertina dell’Aston Martin, forse la più grande delusione dell’intera stagione. Il canadese comunque raggiunge l’obiettivo minimo e si porta a casa una sufficienza meritata.

GP di Francia, VOTO 5: Leclerc

Stavolta nessuno può puntare il dito verso la Scuderia Ferrari e sulla gestione di Binotto, l’errore è tutto suo e anche bello pesante. Finire al muro con una Ferrari in testa nel mese di luglio è successo già in passato, ma l’analogia con Vettel del 2018 finisce qua. Leclerc compie il suo secondo passo falso della stagione, probabilmente il più pesante perché lo allontana sempre più dalla possibilità di diventare campione del mondo. Da campione, invece, lo è l’ammissione di colpevolezza e la totale onestà di pensiero rilasciata al termine della gara.

VOTO 4: Perez

Cosa stavi facendo Sergio? Incredibile l’indolenza di questo pilota che si è letteralmente addormentato al momento della ripartenza dalla Virtual Safety Car a tre giri dalla fine, facendosi superare come un dilettante da un lesto e furbo George Russell. Peccato che in questo modo si sia giocato un podio facile facile. Amnesia inspiegabile.

GP di Francia, VOTO 3: Vettel

L’emblema del suo momento è il finale di gara, in cui i suoi attacchi verso Stroll vengono annullati senza tanti complimenti. Un quattro volte campione del mondo che naviga spesso e volentieri nelle retrovie, e che si fa notare solo per gli show pre-gara in cui guida vecchie monoposto, di un mondo andato. Mette un po’ di malinconia questo campione svuotato, forse pensare a un passo indietro gioverebbe alla sua immagine di fenomeno sempre più sbiadita.

VOTO 2: Alfa Romeo

In questo momento l’Alfa Romeo ha fatto veramente dei passi indietro notevoli. Quella che a inizio anno dava noia a tutte le squadre di centro gruppo, adesso sembra sensibilmente scalata verso i bassifondi. Al netto dei vari ritiri, Bottas è arrivato ultimo mentre Zhou si è ritirato quando comunque occupava, come il compagno di team, la coda della classifica. Che succede al Biscione?

GP di Francia, VOTO 1: il circuito Paul Ricard

In questi ultimi anni, il GP di Francia è sempre stato di una noia pazzesca, odiato dagli spettatori e anche dai piloti. Linee di fuga evidenziate dai colori, intrecci di strade e pochissimo spettacolo in pista. L’evento del 2022 ha riscattato un po’ l’immaginario dei tempi recenti, ma chi di dovere dovrebbe pensare a una sostituzione rapida.

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