Christian Horner lascia Red Bull, al suo posto una vecchia conoscenza della Ferrari
Christian Horner lascia Red Bull dopo 20 anni e sei titoli costruttori. Laurent Mekies nominato CEO, Alan Permane guida i Racing Bulls. Ecco cosa cambia
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Un vero e proprio terremoto scuote il mondo della Formula 1: dopo vent’anni di trionfi, la storica leadership di Christian Horner alla guida della Red Bull Racing giunge inaspettatamente al capolinea. Una notizia che si diffonde rapidamente nel paddock, confermata da fonti interne alla scuderia e anticipata dai media britannici, e che sancisce la fine di un’epoca fatta di successi, innovazione e dominio sulle piste di tutto il mondo. Sotto la regia di Horner, la Red Bull è passata dall’essere un outsider carica di ambizioni a diventare una delle realtà più vincenti del circus, conquistando ben sei campionati costruttori e otto titoli piloti, con protagonisti del calibro di Sebastian Vettel e Max Verstappen.
Mekies al suo posto
L’addio di Horner, che secondo le indiscrezioni sarebbe avvenuto tramite un clamoroso licenziamento, apre ora una fase del tutto nuova per il team anglo-austriaco. La sua eredità, pesante e prestigiosa, sarà raccolta da Laurent Mekies, manager di spessore internazionale che lascia la direzione dei Racing Bulls per affrontare la sfida più importante della sua carriera. Mekies, forte di esperienze in Ferrari e AlphaTauri, rappresenta la sintesi tra continuità e rinnovamento: la sua visione tecnica e manageriale, maturata ai massimi livelli del motorsport, potrebbe rivelarsi determinante per garantire alla Red Bull la permanenza ai vertici della Formula 1 anche nell’era post-Horner.
Non meno significativa è la nomina di Alan Permane alla guida dei Racing Bulls, la squadra satellite della Red Bull. Ingegnere britannico di grande esperienza, Permane ha lasciato un segno profondo in Alpine e Renault, e ora si prepara a rafforzare il ruolo strategico del team junior all’interno dell’ecosistema Red Bull. La sua missione sarà quella di continuare a coltivare giovani talenti e tecnici, assicurando un flusso costante di competenze e professionalità verso la squadra madre. La scelta di affidare a Permane questo incarico dimostra quanto la Red Bull punti su una filiera interna solida e orientata al futuro.
Ha fatto la storia
L’impatto dell’uscita di Christian Horner non si misura soltanto nei numeri e nei trofei, ma anche nella profonda trasformazione culturale che ha saputo imprimere alla scuderia. La sua leadership carismatica, la capacità di interpretare e anticipare i cambiamenti regolamentari, l’attenzione all’innovazione tecnologica e la valorizzazione dei talenti sono stati elementi chiave del successo Red Bull. In vent’anni, la squadra ha rivoluzionato il modo di vivere e intendere la Formula 1, costruendo una cultura vincente che ora Mekies sarà chiamato a preservare e sviluppare.
La scelta di Laurent Mekies al vertice della Red Bull Racing risponde alla necessità di bilanciare la continuità con il rinnovamento. Mekies porta con sé una prospettiva internazionale e una profonda conoscenza delle dinamiche tecniche e organizzative che regolano il circus. La sua esperienza nella gestione di strutture complesse e la capacità di lavorare sotto pressione saranno risorse fondamentali per mantenere la squadra competitiva, soprattutto in un momento in cui la concorrenza si fa sempre più agguerrita e i cambiamenti regolamentari all’orizzonte promettono di ridisegnare gli equilibri in pista.
Voglia di tornare a crescere
Nel frattempo, l’ingresso di Alan Permane alla guida dei Racing Bulls rafforza la strategia della Red Bull di investire sulle nuove generazioni di piloti e ingegneri. Permane, apprezzato per la sua visione tecnica e la sua esperienza maturata in contesti altamente competitivi, avrà il compito di consolidare il ruolo del team junior come autentica fucina di talenti, in grado di alimentare il successo della casa madre e garantire una crescita continua all’interno del panorama della Formula 1.
Il terremoto dirigenziale che ha coinvolto la Red Bull Racing arriva in un momento particolarmente delicato per la Formula 1. La competizione è sempre più serrata, i rivali sono agguerriti e il futuro della categoria si gioca su innovazione, strategia e capacità di adattamento. La domanda che tutti si pongono ora è se la Red Bull saprà mantenere la propria supremazia senza la guida storica di Christian Horner. Nel paddock le opinioni sono divise: c’è chi vede in questo cambiamento una grande opportunità di rinnovamento e chi teme invece ripercussioni sulla stabilità e sulla performance del team.
Una cosa è certa: la forza della Red Bull sarà messa alla prova come mai prima d’ora. Sarà la solidità della struttura, la visione dei nuovi leader e la capacità di adattarsi a determinare se il percorso vincente costruito in questi vent’anni potrà proseguire anche senza la figura che l’ha plasmato e reso leggendario.