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Gli europei e l’auto: ecco dove le tasse sono più care

L’annuale rapporto Acea sul peso dei regimi fiscali in vigore nei Paesi dell’Unione Europea parla chiaro: in Belgio si paga di più, l’Italia è a metà classifica tuttavia ai primi posti nelle accise sui carburanti.

A quanto ammontano le tasse sui veicoli a motore nei Paesi dell’Unione Europea? Lo indica un’analisi a cura di Acea: l’Associazione europea che rappresenta le Case costruttrici, nel rapporto “Tax Guide 2021” (un corposo documento che contiene tutte le più recenti informazioni in materia di tasse sull’acquisto di un veicolo, sulla proprietà e sui carburanti), rivela che le entrate fiscali hanno nel 2020 raggiunto 398,4 miliardi di euro, con una crescita del 3% in relazione all’anno precedente. In testa, per ammontare del gettito, c’è la Germania, con 99,9 miliardi di euro (ed anche la più numerosa flotta di veicoli UE); in fondo alla “classifica” si attesta l’Irlanda, con 6,2 miliardi di euro.

Gettito fiscale

Relativamente alla media delle entrate fiscali per veicolo, l’entità più elevata appartiene al Belgio, con 3.187 euro all’anno; seguono Austria (2.678 euro) e Finlandia (2.523 euro), mentre il gettito più basso si trova in Grecia e in Spagna, Paesi nei quali i rispettivi Stati incassano 1.264 e 1.068 euro in media all’anno per ogni veicolo a motore. L’Italia, con 1.727 euro, si attesta nella metà bassa della graduatoria, in nona posizione sulle prime 13, e davanti a Svezia (1.561 euro) e Portogallo (1.528 euro).

Di seguito la classifica della media delle entrate fiscali annue per autoveicolo nei Paesi dell’Unione Europea.

  1. Belgio: 3.187 euro;
  2. Austria: 2.678 euro;
  3. Finlandia: 2.523 euro;
  4. Irlanda: 2.438 euro;
  5. Danimarca: 2.251 euro;
  6. Paesi Bassi: 2.158 euro;
  7. Germania: 1.963 euro;
  8. Francia: 1.911 euro;
  9. Italia: 1.727 euro;
  10. Svezia: 1.561 euro;
  11. Portogallo: 1.528 euro;
  12. Grecia: 1.264 euro;
  13. Spagna: 1.068 euro.

Come interpretare questi numeri

È chiaro che le cifre evidenziate da Acea vanno interpretate con una particolare chiave di lettura: innanzitutto gli stipendi medi, che in Spagna ma soprattutto in Grecia ed in Portogallo sono più bassi rispetto all’Italia. Analogamente, il salario medio è decisamente più elevato, in rapporto al nostro Paese, nelle altre Nazioni. E questo, tanto per cominciare. Va poi considerato l’ammontare dell’IVA sull’acquisto di un veicolo, che è relativamente elevato in tutti i Paesi UE (a prescindere dai rispettivi redditi medi e costi della vita) e da noi si attesta nella “zona alta”.

IVA sul prezzo di listino delle autovetture

  • 27%: Ungheria;
  • 25%: Danimarca, Croazia, Svezia;
  • 24%: Finlandia, Grecia;
  • 23%: Irlanda, Polonia, Portogallo;
  • 22%: Italia, Slovenia;
  • 21%: Belgio, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Spagna, Repubblica Ceca;
  • 20%: Austria, Bulgaria, Estonia, Francia, Slovacchia;
  • 19%: Cipro, Germania, Romania;
  • 18%: Malta;
  • 17%: Lussemburgo.

Tasse sui carburanti

Dove l’Italia “primeggia”, è nelle accise sui carburanti, da sempre “croce” per milioni di automobilisti italiani e che mai, a livello governativo, si è pensato di diminuire. E qui arrivano le dolenti note: l’Italia si mantiene nei “posti alti” della classifica per incidenza del gettito su benzina e gasolio. Nello specifico, se le accise sulla benzina vedono il nostro Paese in seconda posizione con 728 euro su 1.000 litri dietro ai Paesi Bassi (813 euro) e davanti alla Finlandia (724 euro), l’Italia “primeggia” nelle tasse sul gasolio, forse un retaggio del vecchio superbollo sul diesel che – odiato da tutti – rimase in vigore per un ventennio, fra la seconda metà degli anni 70 e la seconda metà degli anni 90. In questo senso, l’incidenza delle accise sul diesel in Italia è pari a 617 euro su 1.000 litri; seguono Belgio (600 euro) e Francia (594 litri), mentre in fondo alla classifica ci sono Bulgaria e Polonia (entrambe con 330 euro) e Ungheria (317 euro).

Accise sulla benzina nei Paesi UE (importi in euro per 1.000 litri)

Situazione al 1 gennaio 2021

  1. Paesi Bassi: 813 euro;
  2. Italia: 728 euro;
  3. Finlandia: 724 euro;
  4. Grecia: 700 euro;
  5. Francia: 683 euro;
  6. Portogallo: 668 euro;
  7. Germania: 655 euro;
  8. Svezia: 643 euro (comprese le tasse sull’energia e sulle emissioni di CO2);
  9. Danimarca: 638 euro;
  10. Irlanda: 619 euro;
  11. Belgio: 600 euro;
  12. Estonia: 563 euro;
  13. Malta: 549 euro;
  14. Lussemburgo: 516 euro;
  15. Slovacchia: 514 euro;
  16. Croazia: 510 euro;
  17. Lettonia: 509 euro;
  18. Spagna: 504 euro;
  19. Austria: 482 euro;
  20. Repubblica Ceca: 477 euro;
  21. Lituania: 466 euro;
  22. Slovenia: 445 euro;
  23. Cipro: 429 euro;
  24. Romania: 375 euro;
  25. Polonia: 374 euro;
  26. Bulgaria: 363 euro;
  27. Ungheria: 345 euro.

Accise sul gasolio per autotrazione nei Paesi UE (importi in euro per 1.000 litri)

Situazione al 1 gennaio 2021

  1. Italia: 617 euro;
  2. Belgio: 600 euro;
  3. Francia: 594 euro;
  4. Paesi Bassi: 522 euro;
  5. Irlanda: 515 euro;
  6. Finlandia: 513 euro;
  7. Portogallo: 513 euro;
  8. Germania: 470 euro;
  9. Slovenia: 464 euro;
  10. Svezia: 452 euro (comprese tasse sull’energia e sulle emissioni di CO2);
  11. Danimarca: 435 euro;
  12. Lettonia: 414 euro;
  13. Malta: 413 euro;
  14. Grecia: 410 euro;
  15. Croazia: 405 euro;
  16. Lussemburgo: 404 euro;
  17. Cipro: 400 euro;
  18. Spagna: 379 euro;
  19. Estonia: 372 euro;
  20. Lituania: 372 euro;
  21. Repubblica Ceca: 370 euro;
  22. Slovacchia: 368 euro;
  23. Romania: 344 euro;
  24. Bulgaria: 330 euro;
  25. Polonia: 330 euro;
  26. Ungheria: 317 euro.

Incentivi su auto elettriche e plug-in

In materia di incentivi sui nuovi veicoli ad elevata elettrificazione – ovvero le auto 100% elettriche e quelle ad alimentazione ibrida plug-in -, la situazione (dati 2019) appare piuttosto articolata. Buona parte dei Paesi dell’est europeo, ad esempio, non applicavano alcuna misura di incentivo (è il caso, ad esempio, di Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e le tre Repubbliche baltiche Estonia, Lettonia e Lituania), così come in Grecia, Lussemburgo, nei Paesi Bassi, Danimarca e Portogallo.

Fra le Nazioni “virtuose”, oltre all’Italia, ci sono Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia. I provvedimenti adottati dai Governi nazionali sono differenti: si hanno, cioè, effettivi sconti sull’acquisto (Ecobonus, come in Italia), riduzioni ed agevolazioni in materia fiscale, oppure esenzioni dal pagamento della tassa di proprietà. Un equilibrio europeo fra i regimi fiscali è in ogni caso ben lontano.

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