Perché la gestione di Lotus da parte di Geely non sta funzionando
Analisi della gestione Geely su Lotus: da promesse iniziali a difficoltà crescenti. Il futuro dello stabilimento di Hethel è in bilico
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Il panorama della gestione dei marchi occidentali da parte di Geely, colosso cinese del settore automotive, è caratterizzato da successi iniziali seguiti da difficoltà crescenti. L’analisi delle performance di brand iconici come Volvo, Polestar e soprattutto Lotus rivela una strategia con luci e ombre, che solleva interrogativi sul futuro di questi marchi e sulla capacità del gruppo di mantenere vive le loro identità storiche.
Con Volvo, la gestione di Geely era partita con il piede giusto, trasformando il marchio svedese in un player competitivo nel segmento premium. Tuttavia, i progressi iniziali hanno subito una battuta d’arresto. I ritardi nel lancio del nuovo modello EX90, accompagnati da tagli al personale volti a contenere i costi, hanno evidenziato difficoltà operative e una gestione non sempre all’altezza delle aspettative. La traiettoria di Polestar, brand elettrico nato da una costola di Volvo, non è stata più rosea, con problemi che ne hanno limitato il potenziale di crescita in un mercato sempre più competitivo.
Preoccupazioni evidenti
Ma è la situazione di Lotus a destare le maggiori preoccupazioni. Inizialmente, Geely aveva dimostrato un approccio rispettoso nei confronti dello storico marchio britannico, investendo nel sito produttivo di Hethel e supportando il lancio della sportiva Emira, un modello che incarnava pienamente l’anima sportiva del brand. Tuttavia, la successiva strategia ha segnato un netto cambio di rotta. L’apertura di un centro design nelle Midlands, lontano dal quartier generale di Hethel, è stata vista come un primo passo verso un allontanamento dall’identità tradizionale dell’azienda.
La scelta di puntare su SUV elettrici e berline di lusso, sviluppati principalmente in Cina, ha ulteriormente snaturato l’essenza di Lotus. Le aspettative iniziali di una forte domanda per questi veicoli si sono rivelate eccessivamente ottimistiche. Nonostante gli investimenti significativi in showroom prestigiosi a Londra e Amsterdam, le vendite non hanno raggiunto i livelli previsti, mettendo in discussione la sostenibilità di questa strategia. Questo scenario ha alimentato speculazioni sul futuro dello stabilimento di Hethel, un simbolo della tradizione automobilistica britannica.
Le recenti indiscrezioni hanno scatenato un terremoto
Le recenti indiscrezioni su possibili cambiamenti per il sito di Hethel hanno acceso il dibattito nell’industria britannica. Sebbene Geely abbia ribadito pubblicamente l’importanza dello stabilimento, i colloqui in corso con il governo del Regno Unito lasciano trasparire incertezze significative. Il rischio di una progressiva perdita di identità per Lotus appare concreto, alimentando timori per il futuro di uno dei marchi più iconici della tradizione automobilistica.
La gestione dei marchi occidentali da parte di Geely solleva interrogativi più ampi sulla capacità del gruppo di espandersi globalmente rispettando le peculiarità locali dei brand acquisiti. Se da un lato Volvo e Polestar affrontano sfide importanti, è il destino di Lotus a rappresentare il caso più emblematico di una strategia che rischia di compromettere irrimediabilmente il patrimonio culturale e industriale del marchio. La questione resta aperta e avrà un impatto significativo sul futuro dell’intero settore automotive.
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