Ford maxi richiamo per quasi 700.000 veicoli: costa 570 milioni
Ford affronta richiami record nel 2025: Bronco Sport, Escape e oltre 1 milione di veicoli coinvolti. Impatto su qualità, costi e immagine
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Il 2025 si sta rivelando un anno estremamente difficile per Ford, travolta da una vera e propria ondata di richiami che stanno mettendo a dura prova la reputazione del marchio e la solidità dei suoi bilanci. Solo negli Stati Uniti, il colosso dell’Ovale Blu ha già annunciato ben novanta campagne di richiamo, coinvolgendo centinaia di migliaia di veicoli e generando costi multimilionari. Una situazione che solleva interrogativi profondi sulla direzione strategica e sulla capacità dell’azienda di rispondere alle sfide di un mercato automobilistico sempre più esigente e competitivo.
Tra i casi più eclatanti di questa crisi, spicca la maxi campagna che interessa ben 694.271 esemplari di Bronco Sport e Escape, entrambi equipaggiati con il motore EcoBoost 1.5. Il difetto, localizzato negli iniettori carburante ad alta pressione, rappresenta un rischio concreto di incendio e ha costretto Ford a intervenire tempestivamente. Gli iniettori, forniti dalla Dumarey Flowmotion Technologies, sono infatti al centro di una delle problematiche più serie degli ultimi anni per il costruttore americano. L’impatto economico di questa sola operazione è stato stimato in ben 570 milioni di dollari, una cifra che peserà significativamente sul bilancio del secondo trimestre 2025, la cui pubblicazione è attesa per la fine di luglio.
Non è un caso isolato
Ma questo non è che l’ultimo episodio di una lunga serie. Nel corso dell’anno, Ford ha già dovuto avviare un’altra massiccia campagna di richiami che ha coinvolto circa 850.000 veicoli, a cui si aggiunge una precedente iniziativa che ha interessato oltre un milione di pick-up e SUV commercializzati sul mercato statunitense. Numeri che, inevitabilmente, mettono in discussione la qualità costruttiva dei prodotti del marchio, soprattutto se si considera che nel 2022 il CEO aveva pubblicamente dichiarato di voler porre la soddisfazione cliente e il controllo qualità al centro delle strategie aziendali.
Le difficoltà di Ford non si limitano però agli Stati Uniti. Anche in Europa, il marchio sta attraversando una fase delicata, con le vendite Europa in costante calo e una gamma di modelli che necessita di un urgente rinnovamento. Nonostante le promesse di innovazione e l’arrivo di nuovi prodotti, la percezione del brand appare inevitabilmente offuscata dalla frequenza e dalla portata delle campagne di richiami. Nel 2024, pur avendo ceduto il primato negativo a Tesla e Stellantis per quanto riguarda il numero totale di veicoli richiamati, Ford continua comunque a occupare posizioni di vertice in questa poco lusinghiera classifica.
Fiducia minata
Secondo molti analisti, il tema della qualità costruttiva è ormai diventato il vero nodo cruciale per il futuro dell’azienda. I richiami non rappresentano soltanto un’emorragia finanziaria, ma incidono profondamente sulla fiducia dei consumatori, già messa a dura prova da una concorrenza sempre più agguerrita e da clienti che pretendono standard elevati e affidabilità senza compromessi. La situazione attuale rischia di minare ulteriormente la credibilità di Ford, rendendo più complesso il percorso di rilancio e consolidamento della propria posizione sui mercati internazionali.
Mentre la casa dell’Ovale Blu tenta di rassicurare investitori e opinione pubblica puntando su tecnologie all’avanguardia e su una nuova generazione di veicoli, appare evidente che il recupero della reputazione passi necessariamente attraverso un radicale miglioramento degli standard qualitativi e una drastica riduzione dei richiami. Solo così il marchio potrà tornare a essere sinonimo di sicurezza e affidabilità, riconquistando la fiducia di clienti e operatori del settore. La sfida è ambiziosa, ma fondamentale per garantire un futuro solido a uno dei nomi più iconici dell’industria automobilistica globale.