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F1 GP del Qatar: top e flop

Analizziamo i top ed i flop del GP del Qatar con cui Hamilton ha riaperto ulteriormente il mondiale piloti in F1

In Qatar la F1 ha vissuto un altro episodio del duello tra Hamilton e Verstappen, il campione del mondo ha vinto, ma il contendente si è difeso con le unghie e con i denti per mantenere più vantaggio possibile in classifica piloti. Scopriamo i top ed i flop del GP andato in scena sotto i riflettori.

Alonso Top: pilota infinito

Se fosse un pugile sarebbe Alì, perché Alonso sa sempre come rialzarsi, nella sua carriera ha vissuto alti e bassi, e proprio quando sembrava avviato al viale del tramonto in F1, eccolo che torna e stupisce il mondo con un terzo posto che stabilisce un nuovo record: quello del pilota che ha messo la maggior distanza temporale tra un podio e l’altro. Certo, questo significa che è trascorso molto tempo tra una gara e l’altra in cui è stato in grado di lottare per le posizioni che contano, ma nell’intervallo ha conquistato la 24 Ore di Le Mans, un mondiale WEC e ha rischiato di vincere la 500 miglia di Indianapolis. Come a dire: dategli un volante e non ve ne pentirete! Dopo la Renault dei due mondiali, la McLaren del 2007, e la Ferrari, non ha più guidato una monoposto di F1 competitiva, ma adesso l’Alpine gli ha offerto una chance e lui l’ha sfruttata alla grande! A 40 anni ha l’entusiasmo di un ragazzino, l’esperienza del campione del mondo, e le capacità di un fuoriclasse, se l’anno prossimo avesse una monoposto competitiva, potrebbe ambire anche al mondiale.

Leclerc Flop: dove è finito il predestinato?

Tanta pressione sul casco, una monoposto che non gli assicura di lottare per la vittoria, e due stagioni vissute all’inseguimento degli altri, troppo per Leclerc, il predestinato, che ha mostrato lampi di classe, ma forse, da qualche GP non ha più gli stimoli di una volta. E’ giovanissimo ma gli è stata appiccicata l’etichetta del prossimo campione del mondo in rosso dopo aver vinto il duello con un Vettel ormai avviato alla fase discendente della sua carriera, ed ora con un pilota solido, tosto nei duelli, ma non certo un fuoriclasse cristallino, come Sainz, sembra quasi in difficoltà. Gli va dato merito di assumersi le sue responsabilità, ma sentirlo sconsolato nell’ammettere di non capire il suo calo di rendimento, non è un bel segnale, né per lui, né per i tifosi Ferrari. L’anno prossimo sarà la stagione della svolta, e forse sta investendo tutte le energie nervose per prepararsi al meglio in vista del cambio regolamentare, ma intanto…

Hamilton e Verstappen Top: tengono alta l’attenzione sulla F1

Diciamoci la verità, troppe gare così ravvicinate, poco equilibrio in pista, ed i tentativi goffi di accrescere lo spettacolo disegnano la situazione di una F1 che cerca di cambiare ma rimane troppo fedele ad un format che non funziona più. Per fortuna che ci sono Hamilton e Verstappen, il primo è il pilota più vincente degli ultimi anni, e anche per questo inizia ad essere inviso ai più, come una squadra che vince per troppe stagioni il campionato di Serie A, il secondo è l’antagonista peggiore che potrebbe avere: duro in pista, velocissimo, e privo di timore reverenziale. Questi due stanno dando spettacolo, nel bene e nel male, ed hanno il merito di avere diviso i tifosi, di aver creato due fazioni, e, fondamentalmente, interesse intorno alla F1, forse come non se ne percepiva da tempo. Ora manca il gran finale, il colpo di scena perfetto, l’episodio che può scrivere la storia, e non importa se tifiate Hamilton o Verstappen, l’importante è che l’attenzione sulla F1 possa essere mantenuta alta fino all’ultima gara. Dall’anno prossimo qualcosa nell’organizzazione degli eventi potrebbe cambiare, ma intanto è merito di Hamilton e Verstappen se la stagione 2021 non cadrà nel dimenticatoio.

Bottas e Perez Flop: le seconde guide che non aiutano

Se Perez si riscatta parzialmente di una qualifica disastrosa, finendo anche per lamentarsi della strategia, e per un quarto posto che non lo soddisfa, Bottas si perde nel gruppo in partenza e non lotta con Verstappen per difendere il suo capo squadra. Insomma, nel GP delle seconde guide vince Perez, ma per mancanza di carattere di Bottas. Eppure questi due piloti saranno l’ago della bilancia del mondiale costruttori, e potranno decidere un campionato importante, ma sono troppo distanti dai leader.

 

 

 

 

 

 

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