Christian Horner può sorridere, grazie alla ricca buonuscita: quanto ha preso
Christian Horner esce da Red Bull con una buonuscita da 50 milioni di sterline. Il suo futuro in Formula 1 è ora oggetto di speculazioni, Ferrari in agguato
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Una cifra che fa girare la testa: un maxi-assegno da 50 milioni di sterline, pari a oltre 57,5 milioni di euro, sancisce l’addio di Christian Horner alla Red Bull. Un epilogo che segna la fine di un’epoca nella Formula 1, dove la continuità al vertice spesso rappresenta la chiave del successo. Dopo più di vent’anni di sodalizio, il manager britannico lascia la scuderia anglo-austriaca con una buonuscita che fa storia, aprendo scenari inediti sia per la squadra di Milton Keynes che per il circus intero.
La notizia della separazione tra Horner e Red Bull non è solo una questione di numeri, ma il simbolo di un profondo cambiamento ai vertici di una delle realtà più vincenti degli ultimi decenni. In questi anni, Horner ha incarnato la figura del team principal moderno: non solo leader tecnico, ma anche abile stratega, comunicatore carismatico e gestore di talenti di prim’ordine come Max Verstappen. Sotto la sua guida, la Red Bull ha conquistato titoli mondiali e si è imposta come punto di riferimento nella massima serie automobilistica.
I dettagli finanziari in chiaro
I dettagli finanziari della vicenda sottolineano la statura raggiunta da Horner all’interno del team. I documenti ufficiali parlano chiaro: nel 2023 il manager britannico ha percepito uno stipendio di 8,92 milioni di sterline, in crescita rispetto agli 8,04 milioni dell’anno precedente. Numeri che lo collocavano al vertice tra i team principal più pagati della Formula 1, a testimonianza di un valore riconosciuto non solo sul piano sportivo, ma anche su quello gestionale e mediatico.
La cifra della buonuscita, per quanto impressionante, potrebbe essere stata persino inferiore rispetto alle reali potenzialità di una trattativa più aggressiva. Secondo quanto riportato dal Telegraph, in caso di una battaglia legale più serrata, Horner avrebbe potuto puntare fino a 60 milioni di sterline (circa 69 milioni di euro), senza considerare eventuali bonus futuri legati ai successi sportivi della scuderia. Tuttavia, la scelta di chiudere la vicenda con un accordo “d’oro” garantisce a entrambe le parti una transizione meno traumatica e apre nuovi scenari per il futuro del manager.
Ipotesi Ferrari?
Ora che Horner è libero da vincoli contrattuali, le speculazioni sul suo futuro si moltiplicano. Tra le destinazioni più chiacchierate spicca la Ferrari, che da tempo osserva con interesse le sue capacità manageriali. Il team di Maranello, reduce da una stagione 2025 deludente, potrebbe essere pronto a rivedere la propria leadership, soprattutto in vista dell’introduzione dei nuovi regolamenti tecnici previsti per il 2026. In questo contesto, la posizione dell’attuale team principal del Cavallino Rampante, Frédéric Vasseur, sembra meno solida che mai. L’arrivo di una figura carismatica e vincente come Horner potrebbe rappresentare la svolta che la tifoseria attende da anni.
La separazione tra Horner e Red Bull mette in luce il valore strategico delle figure manageriali di alto livello nella Formula 1. Non si tratta solo di guidare una squadra, ma di saperla ispirare, proteggere dagli scossoni mediatici e valorizzare i talenti in pista e fuori. Il caso di Max Verstappen è emblematico: sotto la gestione Horner, il giovane olandese è diventato un punto di riferimento assoluto, capace di dettare il passo in ogni Gran Premio.
Una separazione epocale
Con questa separazione, si chiude un capitolo che ha segnato profondamente la storia recente della Red Bull. Ma si apre anche un ventaglio di possibilità per Horner: dalla scelta di prendersi una pausa, forte della consistente buonuscita ricevuta, fino alla possibilità di approdare in un’altra scuderia ambiziosa, desiderosa di capitalizzare la sua esperienza e il suo fiuto per il successo. Qualunque sarà la sua prossima mossa, è certo che il suo addio rappresenta un momento di svolta non solo per la Red Bull, ma per l’intero panorama della Formula 1.
La vicenda Horner-Red Bull è destinata a lasciare il segno, alimentando dibattiti e aspettative tra gli addetti ai lavori e i tifosi. Un passaggio di testimone che va ben oltre il semplice cambio di nome sulla porta dell’ufficio del team principal: è il segnale che, anche in un mondo dominato dalla tecnologia e dalla velocità, il fattore umano e la leadership continuano a fare la differenza.
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