BMW M Division, nessun addio ai motori termici: 6 cilindri e V8 restano

BMW rassicura: V8 e sei cilindri M restano, nessun downsizing in vista. App My BMW per monitorare le emissioni e confronto tra termico ed elettrico

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 22 lug 2025
BMW M Division, nessun addio ai motori termici: 6 cilindri e V8 restano

Nel panorama automobilistico contemporaneo, il connubio tra prestazioni elevate e attenzione all’innovazione è una sfida che solo pochi marchi riescono a vincere senza compromessi. Tra questi, BMW si distingue per la sua determinazione nel preservare la propria identità sportiva, pur dovendo rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità e alle nuove normative ambientali. La casa di Monaco di Baviera, infatti, continua a credere fermamente nei suoi iconici propulsori, mantenendo saldo il legame con una tradizione che ha contribuito a renderla celebre in tutto il mondo.

BMW non intende abbandonare la strada dei motori ad alte prestazioni, nemmeno di fronte alle imminenti e stringenti normative Euro 7. Le nuove regole europee, che entreranno in vigore dal 1° luglio, impongono test più severi e una conformità estesa per dieci anni o 200.000 chilometri. Questi requisiti rappresentano una vera e propria sfida per l’industria automobilistica, costringendo molti costruttori a rivedere le proprie strategie e, spesso, a sacrificare parte della loro anima sportiva in favore di soluzioni più orientate all’efficienza e alla riduzione delle emissioni.

Una risposta inequivocabile

Ma la risposta di BMW M, la divisione sportiva del marchio, è chiara e inequivocabile. Frank Van Meel, CEO della divisione, ha ribadito con forza la volontà di proseguire nello sviluppo di motorizzazioni tradizionali, dichiarando: “Il sei cilindri in linea è la nostra eredità e il V8 ha una lunga storia nelle competizioni, quindi intendiamo continuare su questa strada”. Una presa di posizione che segna una netta differenziazione rispetto a competitor come Mercedes-Benz, che hanno scelto di orientarsi verso soluzioni ibride e cilindrate ridotte, spesso rinunciando a parte del carattere che li aveva resi famosi tra gli appassionati.

Il timore che la futura M3 elettrica potesse segnare la fine dei motori termici in casa BMW si è rivelato infondato. L’azienda, pur accogliendo la sfida posta dalle normative Euro 7, ha scelto di non rinunciare al carattere distintivo delle proprie vetture. Invece di optare per una transizione totale verso l’elettrico, la strategia della casa bavarese punta a un equilibrio raffinato tra tradizione e innovazione. Da un lato, continua lo sviluppo di propulsori termici capaci di rispettare i nuovi standard sulle emissioni senza penalizzare le prestazioni; dall’altro, si apre alla sostenibilità, introducendo strumenti digitali innovativi che accompagnano il cliente verso una maggiore consapevolezza ambientale.

Nuove funzionalità

Un esempio concreto di questa apertura è rappresentato dalle nuove funzionalità delle app My BMW e Mini. Questi strumenti digitali consentono di monitorare in tempo reale l’impatto ambientale dei veicoli, offrendo una panoramica dettagliata sui percorsi effettuati, sui consumi e sulle emissioni di CO2. Non solo: le app permettono di confrontare l’impronta ecologica tra modelli termici ed elettrici, fornendo suggerimenti personalizzati sulla ricarica e sull’autonomia effettiva, così da ottimizzare ogni viaggio in base alle proprie esigenze e preferenze.

Questa evoluzione digitale, integrata nella quotidianità dei clienti, dimostra la volontà di BMW di coniugare il piacere di guida tradizionale con una crescente attenzione verso la sostenibilità. La possibilità di analizzare dati precisi sulle emissioni e sull’efficienza dei propri veicoli rappresenta un valore aggiunto sia per gli appassionati di guida sportiva sia per chi è particolarmente sensibile alle tematiche ambientali.

Motori che hanno fatto storia

La strategia della casa tedesca si configura quindi come un approccio pragmatico e bilanciato. Da una parte, si conferma la scelta di mantenere in gamma motori come il sei cilindri e il V8, che hanno fatto la storia di BMW M e che continuano a essere sinonimo di emozioni e prestazioni senza compromessi. Dall’altra, si rafforza l’impegno verso l’innovazione digitale e la riduzione dell’impatto ambientale, senza però cedere a una transizione forzata che rischierebbe di allontanare la clientela più fedele.

In definitiva, BMW dimostra una visione lucida e concreta del futuro dell’automobile, capace di rispondere alle esigenze di una clientela sempre più eterogenea. La casa bavarese sceglie di non rinunciare al proprio DNA sportivo, ma lo integra con strumenti e tecnologie che guardano al domani, offrendo soluzioni su misura per chi cerca il massimo delle prestazioni senza dimenticare la responsabilità verso l’ambiente. Una strada che si preannuncia impegnativa, ma che conferma la capacità del marchio di reinventarsi restando fedele a se stesso.

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