Bill Gates ha pagato una multa di 28 dollari al giorno per 13 anni per una Porsche 959

Scopri come Bill Gates ha pagato oltre 133.000 dollari in multe per importare la sua Porsche 959 negli USA, rivoluzionando le regole sulle supercar.

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 24 lug 2025
Bill Gates ha pagato una multa di 28 dollari al giorno per 13 anni per una Porsche 959

La passione per le auto può portare a compiere scelte fuori dal comune, soprattutto quando si tratta di inseguire un sogno a quattro ruote che sfida la burocrazia e i limiti imposti dalla legge. È il caso di Bill Gates, il visionario fondatore di Microsoft, che negli anni Ottanta decise di inseguire il proprio desiderio automobilistico più audace: possedere una Porsche 959, all’epoca la supercar più veloce e tecnologicamente avanzata del mondo. La sua determinazione, però, lo portò a scontrarsi con le rigide normative statunitensi, dando vita a una vera e propria odissea durata oltre un decennio e destinata a lasciare il segno nella storia delle importazioni automobilistiche negli Stati Uniti.

Il sogno proibito: l’acquisto della Porsche 959

Nel 1988, quando la Porsche 959 veniva celebrata come la regina delle supercar, Bill Gates decise di aggiungerla alla sua collezione personale. Si trattava di un modello esclusivo, prodotto in pochissimi esemplari, dotato di un motore biturbo da 2.85 litri, carrozzeria realizzata in materiali innovativi come il Kevlar e l’alluminio, e una velocità massima di ben 320 km/h. Una vera icona per ogni appassionato, capace di unire prestazioni da pista a un’estetica inconfondibile.

L’arrivo negli Stati Uniti e l’ostacolo della burocrazia

Il sogno, però, si infranse non appena la vettura tedesca mise piede sul suolo americano. Le autorità doganali bloccarono la Porsche 959 all’arrivo a Seattle: la vettura non aveva superato i crash test previsti dalla normativa USA e non rispettava gli standard sulle emissioni inquinanti. Di conseguenza, fu immediatamente trattenuta in dogana, senza alcuna possibilità di essere immatricolata o guidata sulle strade statunitensi.

Di fronte alla prospettiva di dover rinunciare alla sua preziosa supercar e rispedirla in Europa, Bill Gates optò per una soluzione radicale: pagare una multa giornaliera di 28 dollari per mantenerla in deposito doganale. Quella che sembrava una misura temporanea si trasformò ben presto in una maratona burocratica lunga 13 anni.

Anno dopo anno, tra multe quotidiane e rinnovi obbligatori dei bond doganali, il conto lievitò fino a superare i 133.000 dollari dell’epoca, una cifra che oggi sarebbe equivalente a circa 300.000 dollari. Una somma che pochi avrebbero accettato di pagare, ma che per Bill Gates rappresentava un investimento nella propria passione, ben al di là del semplice valore materiale dell’auto.

L’impatto sulla legislazione: nasce la Show or Display rule

L’ostinazione di Bill Gates non rimase un episodio isolato e privo di conseguenze. La sua battaglia legale e burocratica attirò l’attenzione degli addetti ai lavori e delle istituzioni, contribuendo in modo decisivo all’introduzione della Show or Display rule. Questa nuova normativa, pensata per venire incontro agli appassionati di vetture rare e storiche, consente oggi l’importazione di veicoli non conformi agli standard statunitensi, a patto che non vengano utilizzati su strada per più di 2.500 miglia all’anno.

Grazie alla Show or Display rule, finalmente nel 2001 Bill Gates poté realizzare il suo sogno: guidare la sua Porsche 959 sulle strade americane, dopo tredici anni di attesa e sacrifici economici non indifferenti. Un traguardo che ha segnato una svolta anche per molti altri collezionisti e appassionati, aprendo la strada a nuove possibilità per chi desidera possedere auto da sogno al di là dei confini imposti dalle normative.

Un esempio che ispira il mondo delle celebrità

La determinazione di Bill Gates ha fatto scuola anche tra altre celebrità. Personaggi come Justin Bieber e Shaquille O’Neal hanno affrontato sfide simili per poter guidare le proprie auto da sogno negli Stati Uniti, dimostrando che la passione per le supercar può spingere chiunque, anche le personalità più influenti e ricche, a superare ostacoli apparentemente insormontabili.

La storia della Porsche 959 di Bill Gates resta un esempio emblematico di come la determinazione possa essere potente quanto il denaro stesso. Nel mondo delle supercar, la passione autentica non conosce limiti e può persino influenzare le leggi di un intero paese. Un messaggio che continua a ispirare chi sogna di guidare qualcosa di unico, dimostrando che, a volte, inseguire un sogno vale ogni sacrificio.

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