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Alpine A110 S: la prova su strada e in pista

La sportiva francese in questo allestimento è più potente e più rigida nell’assetto ma rimane sfruttabile anche su strada.

L’Alpine A110 S è una sportiva di quelle vere, costruite con la filosofia di una volta, ma con tutta le tecnologia di oggi, è più potente ed affilata della A110, come ho scoperto guidandola a lungo su strada ed in pista.

Esterni: sono i dettagli a renderla unica

La Alpine A110 stilisticamente è un piccolo capolavoro, perché ricorda nelle forme la mitica antenata, e, come quest’ultima, rimane compatta, senza cedere alle suggestioni delle auto di oggi, sempre più ingombranti anche quando nascono per divertirsi tra le curve. La S rappresenta la variante più sportiva tra quelle in gamma, e si differenzia per i cerchi GT race da 18 pollici con finitura opaca e pinze dei freni di colore arancio, per i montanti posteriori in fibra di carbonio impreziositi dalle bandiere francesi, e, per il tetto in carbonio, disponibile in opzione, con cui si risparmiano 2 kg. La livrea opaca le dona ulteriore carattere, mentre le Michelin Pilot Sport 4 rivelano che ha le scarpe giuste per correre in pista.

Interni: ti avvolge ma non ti opprime e c’è spazio anche per i bagagli

L’abitacolo ti avvolge, proprio come dovrebbe fare l’interno di una sportiva, e ti fa sentire l’auto cucita addosso, ma attenzione, questo non vuol dire che lo spazio non sia sufficiente, due persone viaggiano con la giusta dose di libertà, considerando la categoria, e le sedute sono comode, seppur sportive e in grado di fornire il giusto supporto in percorrenza di curva. Anche i comandi sono al posto giusto, solamente la retrocamera al centro della strumentazione crea qualche difficoltà quando viene in parte occultata dal volante. Quest’ultimo spicca per il punto zero, e consente di avere a portata di dita i paddles per gestire il cambio in manuale.

Il bridge del tunnel centrale sa di de ja vù, ma ospita diversi comandi in poco spazio. Per quanto riguarda i vani di carico, in quello anteriore un trolley entra comodamente, mentre dietro un altro pozzetto regala ulteriori litri per riporre oggetti meno ingombranti e, obiettivamente, è difficile pretendere di più con il motore centrale.

Al volante: equilibrio assoluto e tanto divertimento per una guida da intenditori

Andiamo per ordine, le sospensioni sono state adattate all’utilizzo in pista, con le barre antirollio irrigidite del 100% e le molle del 50%, mentre il motore è stato potenziato di 40 CV. Il 1.8 sovralimentato adesso eroga 292 CV e 320 Nm di coppia massima, per cui, dovendo spostare una massa di appena 1.114 kg, ha vita facile. Considerando queste premesse, vi potreste aspettare un’auto nervosa, impegnativa al limite del tollerabile per un guidatore convenzionale, e invece l’Alpine A110S non è niente di tutto questo, anzi… Su strada è naturalmente neutra, interpreta il pensiero e lo traduce in azione, e con un rapporto peso/potenza del genere non c’è bisogno di tirarla a morte per sentire subito i benefici effetti di un insieme perfettamente accordato.

Le curve vengono digerite con fermezza e agilità, i rettilinei si accorciano, ed anche se l’assetto è più duro, non ti spezza la schiena sulle sconnessioni e non pone l’auto in balia delle ondulazioni dell’asfalto. In questo contesto ritrovi il DNA delle antenate da rally, e anche il sorriso, perché la soddisfazione di guidarla nel misto è impagabile ed il soffio del turbo inebriante.

In pista il discorso cambia, ma non troppo, ovviamente si ha la possibilità di metterla alla prova, per cui ecco che le prestazioni le sfrutti tutte, e qui tornano comodi i 4,4 secondi per toccare i 100 km/h, ma anche disattivando i controlli elettronici torna utile il suo equilibrio che, al limite, da origine a dei sovrasterzi gestibili, ma non ti tradisce mai. Le masse ben centrate, la distribuzione dei pesi, tutto concorre ad ottimizzare la performance, e quando c’è da rallentare in fretta scopri che potevi ritardare la frenata ulteriormente.

Manca solamente il cambio manuale, ma forse, con un’auto così rapida nel recepire gli ordini del guidatore sarebbe stato più romantico che pratico. Si, lo so, potrei sembrare blasfemo nei confronti delle divinità dei puristi della guida, ma dopo averla provata con abnegazione sono giunto a questa riflessione. La trasmissione automatica a 7 marce con doppia frizione si riesce a sfruttare bene in modalità manuale, ma consente anche di avere maggior comfort nel traffico, e sì, questa Alpine si può usare anche nella vita di tutti i giorni, prima di utilizzarla nel weekend per un trackday, per questo il suo cambio ha più senso di quanto sembri.

Prezzo: oltre 70.000 euro per una vettura dal fascino unico

Pensateci bene, con le supercar di oggi le prestazioni sono sempre più spaventose e, in parte, si è persa quella comunicatività emozionale sacrificata sull’altare di una sicurezza attiva divenuta imprescindibile con delle potenze cresciute in maniera esponenziale, a meno che non si abbiano le capacità ed il coraggio di condurle a briglie sciolte sulla pista adatta. Così, auto come l’Alpine A110 S, che offrono accelerazioni e velocità importanti, unite ad una grande complicità, sono tra le più apprezzate da chi è alla ricerca di sensazioni di guida pure. Nello specifico, la due posti d’oltralpe è un’alternativa reale alla Porsche Cayman, ed il suo prezzo di partenza è di poco superiore ai 70.000 euro.

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