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Taxi condivisi, un autista di Lyft condannato per molestie sessuali

Un giudice chiede di ritirare immediatamente la licenza a un driver di Lyft: raccontava alle clienti le sue avventure sessuali.

Parlava con le passeggere di sesso in macchina, delle avventure sessuali sue e di un suo collega tassista e di quando una cliente gli chiese di fare sesso al termine di un viaggio da New York a Buffalo. Per questo è stato denunciato e, adesso, rischia di perdere la licenza di tassista.

E’ successo a Daljit Singh, un tassista 21enne associato al servizio di taxi condivisi Lyft (tra i principali rivali di Uber). Una donna lo ha denunciato nel maggio scorso, poiché dopo una lunga serie di discorsi sul sesso tra tassisti e passeggere (ai quali lei non aveva nessuna voglia di partecipare, durante la corsa) ha temuto che Singh potesse a un certo punto fermare il taxi e metterle le mani addosso, se non addirittura seguirla una volta finita la corsa.

La notizia, riportata dal Daily News New York, ricorda molto quanto già accaduto in passato con gli autisti di Uber e mette in luce un problema di selezione dei driver da parte delle società di taxi.

Secondo la giudice newyorkese Joycelyn McGeachy-Kuls, però, il comportamento di Singh è stato una vera e propria molestia sessuale e, per tanto, il magistrato ha disposto che gli venga ritirata la licenza e comminata una multa da 1.350 dollari. Singh, adesso, ha dieci giorni per fare appello prima che la pena divenga esecutiva.

La vittima che ha accusato il tassista ha raccontato di aver prenotato una corsa in taxi condiviso dall’Aeroporto Internazionale John F. Kennedy di New York a casa sua. A bordo del taxi c’era anche un altro passeggero, maschio. Secondo il racconto della donna, Singh ha volontariamente sbagliato strada, passando dal Bronx, tanto da costringere i due passeggeri a chiedergli di tornare sulla giusta rotta.

Poi Singh ha portato a destinazione prima il passeggero maschio, anche se la destinazione della donna era più vicina. Una volta rimasto solo in macchina con lei ha iniziato a parlare delle sue avventure sessuali. La donna ha dichiarato che, una volta finita la corsa e liberatasi dal tassista, ha contattato immediatamente Lyft per fare in modo che Singh non effettuasse altre corse con passeggere di sesso femminile.

Lyft ha provveduto a risarcire il costo della corsa alla sfortunata passeggera, affermando di aver aperto una inchiesta interna sull’accaduto. Ancora Lyft ha affermato di essere a disposizione per aiutare la polizia e un portavoce dell’azienda ha dichiarato: “Non appena abbiamo saputo di questa vicenda, abbiamo fermato permanentemente il guidatore, non abbiamo alcuna tolleranza per questo tipo di comportamenti sulla piattaforma di Lyft“.

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