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Smartphone e guida: cosa c’è da sapere

Purtroppo è un’abitudine dura a morire.

Sono passati quasi due mesi dalla dichiarazione del vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini sulla volontà del Governo di inasprire le sanzioni per chi fa uso durante la guida del telefono cellulare introducendo la sospensione della patente per un periodo determinato. La discussione sarebbe dovuta iniziare nel mese di maggio, ma per ora tutto tace.

Secondo l’articolo n. 173 del Codice della Strada:

“E’ vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore”.

E’ noto che l’effetto isolante delle cuffie impedisce di tenere sotto controllo l’ambiente circostante e di percepire i rumori esterni.

Tuttavia è permesso l’uso di apparecchi a vivavoce o dotati di auricolare, purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie e che non richiedono l’uso delle mani, quindi lo smartphone con vivavoce o auricolare va benissimo, l’importante è avere le mani libere.

La Polizia Stradale, però, ammette l’uso degli auricolari alla guida solo nel caso vengano indossati ad un solo orecchio in modo da mantenere un contatto uditivo con l’ambiente esterno. L’uso delle due cuffie contemporaneamente è consentito solo ai conducenti delle Forze Armate, ai corpi di Polizia, ai conducenti di veicoli adibiti ai servizi di strade, autostrade e al trasporto di persone per conto di terzi.

Le sanzioni

Polizia

Con la legge attualmente in vigore, in caso di guida con cellulare si rischia una multa compresa tra i 160 e i 646 euro, insieme alla decurtazione di cinque punti della patente. Il ritiro del permesso di guida da uno a tre mesi avviene solo in caso di recidiva. Di solito la multa scatta dopo la constatazione amichevole, è raro che la multa arrivi direttamente a casa con contestazione differita.

Attenzione, la multa può scattare anche quando l’auto è ferma, ad esempio, quando si è in coda con il semaforo rosso. Una sentenza del 2012 del Tribunale di Torino conferma il divieto di uso del cellulare affermando come:

“L’impegno di una delle mani sul telefonino incide sulla sicurezza nella circolazione del veicolo, implicando comunque un disturbo e una maggiore e minore deviazione della concentrazione alla guida del conducente. E comunque potendo implicare una situazione di possibile pericolo, per esempio un ritardo nell’azionare i sistemi di guida al momento in cui scatta il verde”.

Nei primi anni novanta, quando i telefonini fecero la loro prima comparsa e, soprattutto, prima delle prepagate, il massimo dell’esibizione dello status sociale era farsi ammirare alla guida di una bella fuoriserie con una mano al volante e l’altra avvinghiata all’ultimo modello di telefonino, possibilmente il Nokia Communicator, fulgido esempio del manager rampante. Che questo archetipo sociale post industriale faccia parte ancora del nostro essere e del nostro immaginario collettivo? Nel frattempo le auto sono ormai quasi tutte dotate di vivavoce di serie…

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