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Sergio Marchionne su Montezemolo, Bertone e Fiat 500 USA

Il vulcanico Sergio Marchionne, dopo aver parlato di Alfa Romeo, Fiat e Chrysler, ha espresso una serie di considerazioni circa la questione Bertone, il lavoro svolto da Montezemolo ed i primi risultati di Fiat 500 in USA. Ma andiamo con ordine.Circa il destino dell’ex stabilimento Bertone (Fiat, ad accordi siglati, vorrebbe investire 5/600 milioni di


Il vulcanico Sergio Marchionne, dopo aver parlato di Alfa Romeo, Fiat e Chrysler, ha espresso una serie di considerazioni circa la questione Bertone, il lavoro svolto da Montezemolo ed i primi risultati di Fiat 500 in USA. Ma andiamo con ordine.

Circa il destino dell’ex stabilimento Bertone (Fiat, ad accordi siglati, vorrebbe investire 5/600 milioni di euro per produrre un modello Maserati) l’ad ha chiarito che “o si trova l’accordo in pochi giorni o salta. Ci sono piani alternativi sia in Italia, sia altrove. Preferirei fare la Maserati in Italia, sono ottimista sul fatto che la vettura si possa fare nel nostro paese. Sarebbe un vero peccato per gli operai dello stabilimento non permettere a Fiat di fare l’investimento lì; ma ognuno è libero di fare le sue scelte. Noi siamo stati di una chiarezza incredibile. Abbiamo un contratto a Mirafiori e uno a Pomigliano che sono stati votati dalla maggioranza e accettati dai nostri dipendenti. Non posso creare due Stati nella Fiat”. L’ad si è detto comunque favorevole all’ipotesi di un referendum fra i dipendenti “perché è meglio sapere direttamente dai lavoratori quello che pensano, soprattutto in un sito fermo da sei anni”.

Inutile dire che le reazioni a queste parole sono arrivate quasi in contemporanea: si è detto “molto preoccupato” il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha ricordato “il sostegno del governo alle intese per Pomigliano e Mirafiori”. Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, invita a fare “ogni sforzo” per sbrogliare la situazione e garantire l’investimento. Rabbia in Fiom: “Mi auguro – afferma il responsabile Auto, Giorgio Airaudo – che in Fiat non prevalgano i dottor Stranamore. Non è possibile che ogni vertenza si traduca in un ultimatum”. Susanna Camusso, a capo della Cgil, la problematica principale è che non si riesce “a sapere qual è il piano industriale, ed è sempre più evidente che l’attenzione della Fiat è sempre più concentrata su Detroit: l’80% delle sue dichiarazioni riguardano la presenza del gruppo negli Usa”.

Fiat 500 USA Prima Edizione: consegnata al primo cliente
Fiat 500 USA Prima Edizione: consegnata al primo cliente
Fiat 500 USA Prima Edizione: consegnata al primo cliente
Fiat 500 USA Prima Edizione: consegnata al primo cliente

Su “Montezuma” Marchionne ha espresso parole di estremo apprezzamento: “Montezemolo è un amico, ha fatto un miracolo in Ferrari ma quando ne parliamo io lo sconsiglio di entrare in politica. Lo dico per lui”. Il suo operato è stato definito dall’ad Fiat come “un lavoro incredibile, un vero miracolo”, specie per il target considerato:“il tipo di vetture prodotto, la lunga lista d’attesa per acquistarle e il fatto che i tedeschi continuano a lanciare marchi di lusso ma non ce la fanno proprio ad avvicinarsi a quei livelli”. E qui, ci potremmo scommettere, non tarderà ad arrivare la replica del gruppo VW

Marchionne si è detto soddisfattissimo dell’accoglienza riservata alla Fiat 500 oltreoceano: vanno bene le vendite in Usa ed in Canada il modello “va da Dio”, anche se comincia a sentirsi “qualche problema per alcuni componenti che provengono dal Giappone. La rete si sta riempiendo un po’ alla volta. Ora finalmente siamo a New York, l’importante e’ raggiungere i grandi centri”.

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