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Da giugno il FAP in aftermarket

Usando il gergo calcistico, si potrebbe parlare di un salvataggio in calcio d’angolo: a partire dal mese di giugno sarà possibile acquistare (ed omologare) il filtro anti particolato”retrofit”, installabile su qualsiasi auto che non ne sia già provvista. Un sospiro di sollievo per tutti i possessori di diesel Euro4 privi di FAP, soprattutto alla luce

Usando il gergo calcistico, si potrebbe parlare di un salvataggio in calcio d’angolo: a partire dal mese di giugno sarà possibile acquistare (ed omologare) il filtro anti particolato”retrofit”, installabile su qualsiasi auto che non ne sia già provvista.
Un sospiro di sollievo per tutti i possessori di diesel Euro4 privi di FAP, soprattutto alla luce del dilagante proibizionismo adottato in alcune città (Roma e Milano su tutte).

Il dispositivo, già in vendita in Trentino Alto Adige, potrà quindi essere acquistato in tutte le città italiane e, previo timbro sulla carta di circolazione volto ad attestarne l’effettiva installazione, permetterà di aggirare le molteplici limitazioni.

Tutti felici? Nient’affatto: il nostro sesto senso impone prudenza. Innanzitutto, come testimoniare il corretto montaggio? Oppure, una volta che gli automobilisti si accorgeranno del peggioramento delle prestazioni e dei consumi (il FAP comporta questi due svantaggi), come certificare che il filtro non venga manomesso, o addirittura rimosso?

Anche perché i controlli sui gas di scarico sono stati praticamente aboliti.
È vero, rendere il FAP acquistabile non può che trattarsi di una soluzione tampone per rimediare ad una precedente indelicatezza (chiamiamola così): ma siamo sicuri che non sia la solita decisione furbetta? Forse sarebbe meglio non scherzare con l’attuale salute dell’ambiente.

Grazie a Polmone Reale per la segnalazione
Via | Repubblica

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