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Toyota Mirai provata su strada

Comoda, di qualità, ma sopratutto ecologica. Abbiamo messo alla prova l’auto ad idrogeno di casa Toyota

Il futuro è da oggi un po’ più vicino nel mondo delle quattro ruote, se allunghi la mano lo puoi toccare, è li ad un passo da noi. E se di futuro si parla, la nuova frontiera mostra il suo lato più ecologico e lo fa con il volto di Toyota, il costruttore giapponese che dopo aver avuto il merito di mostrare al mondo la tecnologia ibrida su volumi industriali, svela a tutti il volto più raffinato dell’auto ecologica, quella alimentata a idrogeno. La Toyota Mirai è l’ultima frontiera della mobilità sostenibile, il suo segreto un serbatoio a idrogeno, una fuell-cell e un motore elettrico, il risultato? Meno di 50€ e soli 4 minuti per un pieno di idrogeno con pressione a 700 bar il tutto per coprire una distanza di circa 500km.

Ecco quì in un sol colpo superati i limiti di rifornimento e di autonomia tipici delle auto elettriche. Infatti la Mirai è stato recentemente identificata come l’auto a zero emissioni con il più elevata autonomia al mondo, mentre l’americana Epa ha certificato i suoi 502 km di autonomia, con un consumo equivalente di 3,5 litri per 100km.

L’idrogeno come un vettore pulito di energia, stipabile in spazi piccoli e con un’alta carica energetica per unità di volume, ma da maneggiare con cura e attenzione. Non è un caso infatti che le normative in merito siano ancora in via di definizione e che per ora persista in italia uno strano limite sulla pressione massima degli impianti di rifornimento di soli 350 bar che a brevissimo verranno innalzati a 700 bar come nel resto d’Europa.


Il costo della vettura per ora è di circa 80.000€, ma questo non stupisce ne crea preoccupazioni considerando il numero ancora ridottissimo di esemplari prodotti e la tecnologia totalmente nuova da industrializzare. Anche il costo di un pieno che è di circa 50€ è per ora costo destinato a scendere in caso di produzioni industriali, nella speranza che non subisca in futuro tassazioni altissime come avviene già nel caso della benzina.

Già, perché mentre le ibride sono ormai una realtà tangibile e in forte ascesa a breve e medio termine, più a lungo termine la tecnologia si sposterà probabilmente verso il full electric con l’unica reale alternativa in chiave ecologica fornita dalla alimentazione a idrogeno.

L’elettrico, pur attingendo come fonte ad un sistema socio-economico ancora inquinante, ha – quasi – azzerato il concetto di emissioni e inquinamento locale, ma ad oggi, ha ancora come tallone d’Achille aspetti come l’autonomia e i tempi di ricarica. C’è poi una terza via, ed è quella di Mirai che, non a caso in giapponese significa proprio Futuro. Si tratta di una nuova frontiera che Toyota ha iniziato a sviluppare sin dai primi anni duemila, e che ora è una realtà fondata sull’idrogeno. La Mirai verrà prodotta per i primi due anni in circa 100 esemplari con un peso ci 1,850Kg, una potenza di 155Cv e una velocità di 178km/h.

Toyota Mirai: Com’è


[rating title=”COMFORT” value=”8″ layout=”left”] Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di una macchina vera e propria, considerando anche la commercializzazione avviata in Giappone, Stati Uniti ed Europa. Dai laboratori alle strade di tutti i giorni. Per l’Italia dovremo ancora attendere, visto che la normativa prevede per ora che l’idrogeno venga erogato e immagazzinato a una pressione 350 bar e non a 700, ma su questo aspetto proprio Toyota Italia si sta facendo portavoce presso il legislatore della nuova esigenza che a breve verrà aggiornata.

Inoltre, al momento, esiste solamente una stazione di servizio nel Belpaese, con impianto a 700 bar ed è situata in Trentino Alto Adige nei pressi di Bolzano. Mentre un impianto a 350 bar è presente ai lati della autostrada Roma Fiumicino e nuovi impianti sono già pronti e solo da attivare verso il sud Italia. Ciò non distoglie dalla sensazione di come si possa salire a bordo di un’auto che rivoluziona gli schemi a cui finora siamo stati abituati. In realtà, a vederla da fuori, l’aspetto ed il design sono sì futuribili, ma oramai allineati ad uno stile particolare, a tratti giapponese, che fondono funzionalità con filosofia. La linea sembra ispirata a quella di una goccia d’acqua, e non potrebbe essere altrimenti.

La Mirai però, necessita di ossigeno, ecco quindi le due grandi prese d’aria poste ai lati della sezione frontale, che servono a convogliare quanta più aria possibile. L’ossigeno catturato infatti, si combina all’interno delle pile chimiche di bordo con l’idrogeno presente nelle due bombole. Eccola quindi la produzione di energia elettrica.

Il risultato? Produzione di vapore acqueo, puro e semplice. Uno ‘scarto’ di circa 11-12 litri ogni 100 km. Non si può fare a meno di parlare del design trascurando questi elementi. La stessa linea laterale, riprende quel motivo a goccia lungo le fiancate. Come per molte vetture dotate di motorizzazione elettrica, la zona posteriore risulta essere rastremata, secca, netta, quasi tagliata. Le linee non sono fluide, ma quasi spigolose, per ottimizzare al meglio l’aerodinamica del veicolo. Il tutto impreziosito dalla fanaleria a Led.

A vedere il sottoscocca, questi si presenta piatto, con solo un piccolo ugello posteriore da cui fuoriesce l’acqua prodotto. Insomma, sembra di trovarsi di fronte ad una vettura da film di fantascienza degli anni 2000. E’ un pò un peccato che l’abitacolo non mantenga altrettanto le promesse. Intendiamoci, ci troviamo di fronte ad una strumentazione posta su una plancia a sfioramento. Molto bello e funzionale anche qui, ma forse l’aspettativa era altra.

La strumentazione è ben leggibile, ma comunque ci troviamo di fronte ad un ambiente presente e non futuristico, tanto che molti tasti e pulsanti, cosi come il selettore, sono già ben presenti su altri modelli della casa. Però, non si può fare a meno di sottolineare l’ergonomia, la pulizia stilistica, e la sua razionalità nella disposizione dei comandi. I sedili sono avvolgenti il giusto, comodi e ricaldabili sia per chi siede davanti sia per i passeggeri dietro.

Per la vita a bordo, sotto il bracciolo ecco il sistema di ricarica ad induzione per il cellulare. Inoltre, e qui il futuro abbraccia il presente, il sistema di climatizzazione a sfioramento è un qualcosa di sfizioso. Nota di merito per i rivestimenti della plancia, con materiali soffici e di qualità. Lo spazio a bordo è veramente molto buono, sia davanti che dietro. Solamente le persone di una certa stazza troveranno qualche problema nel ruolo di passeggero. Peccato per il bagagliaio, con i suoi 361 litri, ma d’altro canto, la natura stessa di quest’auto ne limita la capienza per via delle celle.

Toyota Mirai: la tecnica


[rating title=”MOTORE” value=”9.5″ layout=”left”]La Toyota Mirai sfrutta il sistema proprietario chiamato Fuel Cell System (TFCS). Questi abbina la tecnologia delle celle a combustibile alla tecnologia ibrida e include un nuovo pacco celle, un convertitore e serbatoi ad idrogeno ad alta pressione prodotti dalla stessa casa madre. E’ un sistema che quindi si basa su un pacco celle combustibile, un convertitore e serbatoi di idrogeno.

Il primo assicura una potenza massima di 114 Kw, ovvero 155 cavalli. La produzione dell’energia elettrica avviene attraverso l’adozione di canali di flusso a maglia fine, in grado di assicurare una produzione dell’elettricità omogenea sulla superficie delle celle, con dimensioni compatte ed un elevato livello prestazionale, oltre ad una densità di potenza pari a 3,1 kw/l. La quantità di acqua sulle membrane elettrolitiche delle celle ha un impatto basilare sulla produzione dell’energia elettrica: il controllo del volume riesce tramite un sistema interno che regola la circolazione dell’acqua rilasciata in seguito alla produzione di elettricità. Tale sistema consente al pacco celle di offrire una buona efficienza nonostante l’assenza dell’umidificatore, presente nei precedenti modelli a idrogeno progettati da Toyota.

Ecco quindi il convertitore di potenza che incrementa la tensione generata dal pacco celle fino a 650 volt. Infine analizziamo i serbatoi. Questi sono realizzati in tre strati con plastica rinforzata con fibra di carbonio. La conservazione dell’idrogeno stesso avviene tramite una pressione di 70 MPa, megapascal, pressapoco circa 700 Bar. L’elettricità che viene prodotta, in parte viene poi utilizzata dalla stessa unità motrice, dall’altro lato viene assorbita anche dai vari sistemi di bordo. C’è da considerare inoltre come questa possa essere sfruttata per ricaricare una seconda batteria in grado di fornire energia negli scatti da fermo.

Un sistema che abbiamo già visto all’interno delle vetture ibride tradizionali, con questa seconda batteria che recupera energia durante la fase di decelerazione del mezzo, andando a sfruttare l’energia cinetica del veicolo stesso.

Chiaro è che la sicurezza è stata messa al primo posto. I due serbatoi di idrogeno infatti – anche per poter abbassare il baricentro della vettura – sono posti sotto le due poltrone posteriori. Con una capacità complessiva di circa 5 chilogrammi, queste garantiscono circa 500 km di autonomia. In caso di perdita di idrogeno, vi sono sensori che possono smaltire nel più breve tempo possibile la fuoriuscita del gas.

Toyota Mirai: come va


[rating title=”SU STRADA” value=”8″ layout=”left”] Mettiamo in moto quest’esemplare a disposizione. Silenzio la parola d’ordine. Già, perchè questa Toyota Mirai è estremamente silenziosa sia alle basse che alle medie andature. Solamente a velocità da autostrada il rotolamento si fa più evidente. Già, ma stiamo parlando di una soglia acustica simile a quelle di una vettura premium a benzina. Colpisce il brio, lo spunto iniziale. Già, perchè questa è una vettura che offre numeri paragonabili tranquillamente a quelli di una vettura termica: 154 cavalli, 177 km/h di velocità massima sono gli estremi, ma è da sottolineare la progressione di quest’auto. Il tutto nel massimo della silenziosità e del comfort.

Così, una volta inserito il selettore – al posto del cambio ovviamente – in “Drive”, e partiti, non possiamo fare a meno di notare i due indicatori che forniscono lo stato della carica della batteria e la quantità di idrogeno presente ancora nel serbatoio. La guida, per essere efficace al punto giusto, è e deve essere quella di una vettura elettrica. Nessuna accelerazione importante, nessuno strappo nemmeno in frenata, dove è consigliabile un piede leggero ma costante, continuo, in modo da sfruttare al massimo il freno motore e la conseguente energia cinetica prodotta da ripartire. Storie che abbiamo già sentito e che, con ogni probabilità, veicoleranno sempre più i mezzi del futuro prossimo. L’assetto morbido consente una guida fluida, comfortevole, ma al contempo non permette prestazioni da vettura sportiva.

E non potrebbe essere altrimenti, considerando come la Mirai abbia una massa di circa 1850 kg. E’ vero, il baricentro abbassato permette di entrare in curva piuttosto decisi, ma quando si ‘esagera’ un poco, si sente la mole dell’auto, che mostra un deciso rollio. Disquisizioni invero. Già perchè la Mirai vince per il suo silenzio a bordo, per la sua qualità degli interni, seppur un poco anonimi, vince per la sua natura silenziosa ma al contempo fluida, scattante – anche di più quando si cambia in ‘power’ con il selettore per effettuare un sorpasso – ma sopratutto pulita. Già, perchè mentre noi guidiamo, dietro fuoriesce vapore acqueo. Consumi? 1,3 kg/100 km, accettabile come dato, rispetto a quanto dichiarato da quello medio omologato di 0,76 kg100 km.La Toyota Mirai guarda fortemente al futuro.

Un futuro che deve vivere di due elementi fondamentali. Il mezzo, e tutto l’apparato in grado di sostenerlo. In Italia non è ancora possibile, per via di una regolamentazione miope che prevede che l’idrogeno venga erogato a 350 atmosfere e non a 700 come richiede questa Toyota Mirai. Un peccato perchè Giappone, Stati Uniti ed Europa stanno cominciando a muoversi fattivamente, anche tramite delle proposte di leasing che la casa nipponica sta perpetrando: in Germania la Mirai ha un costo di circa 80.000 euro, mentre in California – ad esempio – si può acquistare con un acconto di 3500 dollari, più rate da circa 1000 dollari al mese con un contratto di 4 anni di comodato e la successiva restituzione del mezzo.

Toyota Mirai: pregi e difetti


Piace
– Comfort: silenziosa e comoda
– Ecologica: è una vettura che produce vapore acqueo
– Efficacia: ha potenze da vettura termica e autonomia elevata
– Qualità costruttiva
Non piace
– Il bagagliaio è di dimensioni piccole
– Gli interni, seppur curati, mancano un poco di personalità

[progressbar title=”VOTO FINALE” percentage=”no” value=”8.5″]

Toyota Mirai: la scheda tecnica

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