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Alfa Spider 3.2 Q4 – Impressioni di guida

Indubbiamente una delle automobili con più fascino tra le novità del 2006, la Alfa Spider riveste un fondamentale ruolo di portabandiera per la Casa Alfa Romeo, nella intenzione di sfidare principalmente le marche tedesche, di conquistare una finalmente rilevante posizione di mercato nel settore delle vetture premium, convincendo il pubblico degli appassionati con un prodotto

Indubbiamente una delle automobili con più fascino tra le novità del 2006, la Alfa Spider riveste un fondamentale ruolo di portabandiera per la Casa Alfa Romeo, nella intenzione di sfidare principalmente le marche tedesche, di conquistare una finalmente rilevante posizione di mercato nel settore delle vetture premium, convincendo il pubblico degli appassionati con un prodotto senza complessi di inferiorità sotto nessun profilo.

Per iniziare a verificare i risultati del nuovo corso ho effettuato una prima presa di contatto presso una concessionaria del marchio. Ho trovato del personale piuttosto preparato nella persona di un venditore che mi ha mostrato e illustrato sia una vettura esposta in vetrina che altre tre in deposito, poi mi ha proposto un appuntamento per una prova su strada con una versione 3.2 Q4, alla quale naturalmente ho aderito volentieri.

L’esame statico viene superato brillantemente, la verniciatura è ben stesa, i giochi tra lamiere ridotti, l’impressione generale è di qualità e solidità, lo sbalzo anteriore piuttosto lungo nella vista prospettica viene abbastanza mascherato, la vettura è sensibile al colore e all’angolo di osservazione ma molto personale, la capote è ottimamente realizzata come tessuto e tensione della tela, i dettagli come fanaleria e maniglie sono azzeccati.

Passando all’interno si nota un grado di finizione elevato e piacevoli accoppiamenti di materiali; solo alcuni piccoli dettagli sono ancora migliorabili (il portacenere, lo specchio retrovisore interno, le cupolette dietro ai roll-bar, la mostrina sul volante). La posizione di guida soffre di una regolazione del piano seduta insufficiente verso il basso, il volante invece è ben posizionabile, la strumentazione principale ha una grafica non molto leggibile di giorno. La visibilità a capote chiusa è nella norma, un poco invadente la traversa del parabrezza.

La prova su strada è stata eseguita con scarso traffico su strade periferiche ed extraurbane; alla guida si nota innanzitutto la piacevole voce del V6 e immediatamente dopo la leggerezza del comando frizione, con un punto di attacco ben definito e relativamente facile da gestire.

Il cambio risulta soddisfacente, l’escursione tra una marcia è l’altra non eccessiva, un poco lunga invece la parte finale della corsa dove avviene l’innesto vero e proprio ; la manovrabilità è comunque buona (a parte la vicinanza del pomello leva cambio ai tasti della climatizzazione, soprattutto innestando 3a e 5a può capitare di azionare involontariamente qualche tasto). La scelta dei rapporti non è azzeccatissima, quinta e sesta sono veramente lunghe e soffocano un poco la ripresa.

Lo sterzo è una delle componenti più riuscite, la servoassistenza è molto ben calibrata, ha buona sensibilità e ottimale demoltiplicazione; la sensazione alla guida è molto naturale, non si avverte alcun effetto di coppia (ricordo che la trazione è integrale).

La prontezza di risposta del motore è buona (anche se non a livello del 3 litri BMW), con regolazione del comando gas elettronco tarata in maniera da smorzare i picchi di coppia, il motore sotto i 2000 giri nelle marce alte soffre un poco per la rilevante massa del mezzo.

L’handling appare neutro, la trazione sull’asciutto è senz’altro sovrabbondante rispetto alla potenza disponibile, l’assorbimento delle asperità buono (la vettura aveva in dotazione i cerchi da 18 pollici), rollio e beccheggio sono molto limitati, si rileva una sensazione generale di scorrevolezza e di solidità della struttura: a capote chiusa non si notano effeti di vibrazione (causati da flessione e torsione che si possono sovente presentare nelle vetture decappottabili) e nemmeno rumorosità di accoppiamenti e scricchiolii.

La guidabilità è molto intuitiva con feeling complessivo da trazione anteriore, le prestazioni sono adeguate ad una vettura di questo rango.

In conclusione ho trovato l’Alfa Spider 3.2 piacevole da guidare, con un carattere di impostazione piuttosto matura, da gran turismo più che sportiva, equilibrata e dove nessuna componente risalta sulle altre.

Restando in casa Alfa Romeo vedo un legame ideale con vetture del passato nella 2600 Spider degli anni ’60 piuttosto che nella Giulietta Spider; per fare un paragone con altri modelli conosciuti trovo questa nuova Spider molto più vicina idealmente ad una Mercedes SL che ad una SLK.

Si tratta di un’auto di nicchia che rappresenta senza dubbio un grande passo avanti per il marchio Alfa e può sicuramente riscontrare un buon successo commerciale, anche sul cruciale (per importanza e volumi) mercato nordamericano, soprattutto se opportunamente dotata di un buon cambio automatico con covertitore di coppia.

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