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Formula 1: verso l’ibrido?

Con il barile di petrolio sempre più impazzito e il prezzo alla pompa che insegue a ruota (ma intanto il Governo incassa e tace, e l’automobilista ringrazia!) ogni settore dell’automobilismo è costretto a fare bilanci e previsioni future. E se questo accade anche in F1, l’ambito dove domina il più alto livello di tecnologia applicata

Con il barile di petrolio sempre più impazzito e il prezzo alla pompa che insegue a ruota (ma intanto il Governo incassa e tace, e l’automobilista ringrazia!) ogni settore dell’automobilismo è costretto a fare bilanci e previsioni future. E se questo accade anche in F1, l’ambito dove domina il più alto livello di tecnologia applicata all’automobile, è segno che è davvero il momento di cominciare a pensare che, della benzina, bisognerà, prima o poi, fare a meno.

Strano ma vero, il Presidente della FIA Max Mosley ha parlato di un futuro “ibrido” per le auto di formula 1, una prospettiva che consentirà a questo importante (per la ricerca) settore dell’automobilismo di essere estremamente utile per il cliente abituale di un’auto da guidarsi quotidianamente.

Nella sua recente conferenza stampa, Mosley pensa a uno speciale kit, del peso di soli 20 kg, che sia in grado di accumulare energia in frenata, resa quindi utilizzabile durante la fase di accelerazione. La tecnologia dovrebbe essere completamente libera: a ogni squadra, insomma, verrebbe lasciata l’opportunità di studiare il proprio dispositivo (idraulico, elettrico o inerziale).

Questo genere di sistema, per sua stessa natura, sarebbe in futuro utilizzato anche nella normale produzione di auto stradali. Di conseguenza, la sua stessa applicazione al settore della Formula 1, prevista per il 2009, porterebbe alla sua introduzione nell’ambito della produzione di massa.

Via | Green Car Congress

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