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Ivano Raniero: una vita da Scoccaio

Scoccaio: una professione in via d’estinzione. Ivano Raniero ci racconta l’interessante storia della sua attività. Scopritela insieme a noi…


Scoccaio – Un mestiere dalle origini antiche, ormai in via d’estinzione. In seguito all’incredibile evoluzione tecnologica, nel settore Automotive (e non solo) molte procedure svolte dall’uomo sono state sostituite dalla velocità e dalla perfezione di esecuzione di alcune “fredde” macchine. Un vero appassionato di automobili, però, conosce l’importanza e il valore di questa professione. Un lavoro artigianale che necessità di molta competenza e conoscenza, molte volte tramandata di generazione in generazione. Il risultato finale: realizzazioni che si possono tranquillamente paragonare a delle vere e proprie opere d’arte. In tal proposito oggi vi vogliamo raccontare l’interessante storia -dal sapore Amarcord– di Ivano Raniero e della sua attività, avviata con tanta dedizione e passione da papà Giovanni…

Una vita da Scoccaio

Raniero Giovanni nasce a Torino il 6 maggio del 1925. Ultimo di sette fratelli, lavora con sua madre e i suoi familiari a mezzadria nelle cascine dei paesi limitrofi. All’età di 18 anni prende parte come partigiano nella Val Sangone alla Seconda Guerra Mondiale, da cui viene congedato con la qualifica di Sergente Maggiore.

Nel dopoguerra inizia il suo lavoro nelle carrozzerie di Torino, specializzandosi nelle scocche in legno presso la ditta Savio. Qualche anno più tardi decide con un suo collega di mettersi in proprio, rilevando una piccola scoccheria a Torino. Prima di proseguire è doveroso aprire una piccola parantesi per evidenziare che il precedente proprietario di quest’ultima, andato in pensione dopo una lunga carriera, lavorava nel settore del restauro in collaborazione con il museo Biscaretti. Detto ciò, si può tornare alla storia e alla nascita della ditta Artigiani-Scoccai Borri-Raniero, che lavorano insieme per molte delle principali carrozzerie italiane ed estere (Giappone, Usa) fino al 1961, anno in cui di comune accordo si separano.

Giovanni Raniero sceglie Orbassano (comune di nascita della moglie) per aprire la propria ditta di modelli in legno e scoccheria. In questa sede nasceranno molteplici prototipi, realizzati per alcune delle più importanti società automobilistiche fra cui Ghia, Maserati, Lamborghini, Ferrari, Abarth e G.M… Senza dimenticare i progetti per i tanti carrozzieri che hanno fatto la storia dell’automobile come Vignale, Michelotti, Frua e De Tomaso. Sono davvero numerose le personalità che nel corso della loro gioventù, in qualche modo, hanno avuto a che fare con la scoccheria-modelleria Raniero: Scaglione, Giugiaro, Gandini, Carlo Abarth, Enzo Ferrari e molti altri.

La scoccheria vanta un gran numero di “master” in legno di vetture, fra cui è possibile citare la Lamborghini Countach, la Lamborghini Diablo, la Lamborghini Islero, vari modelli da corsa Abarth e Ferrari. A partire dal 1976 Giovanni può contare sull’aiuto del figlio Ivano, con il quale realizza altri modelli come la Cizeta Moroder e la Spyder Peugeot 205 Opac. Il lavoro puramente di “restauro” delle vetture d’epoca, progressivamente, si ritaglia sempre maggior spazio. Dal 2008, in seguito alla scomparsa del padre, Ivano porta avanti da solo l’attività della Ditta Raniero nel campo del restauro delle auto d’epoca. Dal 2013, inoltre, ha iniziato una collaborazione con l’A.S.I. grazie alla quale può insegnare la sua professione a un selezionato gruppo di giovani appassionati.

Nelle prossime settimane andremo a visitare la Scoccheria di Raniero. Se avete delle curiosità/domande su questa professione da porre a Ivano vi invitiamo, come di consueto, a scriverci nei commenti…

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