Superbollo auto, Salvini medita un'abolizione graduale
La tassa sul superbollo auto potrebbe essere abolita gradualmente. Salvini prevede l'inizio del processo entro l'estate, secondo la delega fiscale
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Il superbollo, una delle tasse più controverse applicate alle automobili in Italia, sembra essere destinato a scomparire gradualmente. Durante l’Automotive Dealer Day di Verona, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini ha annunciato che la misura sarà eliminata progressivamente, innalzando prima la soglia di potenza e poi procedendo a scaglioni. “L’abolizione potrebbe avvenire anche prima dell’estate”, ha dichiarato il ministro, confermando quanto previsto nella delega fiscale.
Non ha portato grossi benefici
Introdotto nel 2011, il superbollo colpisce le vetture ad alta potenza, generando costi significativi per i proprietari. Attualmente, l’importo varia in base ai kilowatt: si va dai 140 euro per una Toyota Yaris Gr (192 kW) fino agli 8.660 euro per una Ferrari Daytona SP3 (618 kW). Anche le vetture di media potenza non sono esenti da costi rilevanti, che oscillano tra i 420 euro (206 kW) e i 1.200 euro (245 kW).
Secondo Salvini, questa tassa auto non ha portato benefici alle casse dello Stato, ma ha invece causato danni al mercato automobilistico. Tuttavia, il vice ministro all’Economia Maurizio Leo ha precisato che l’abolizione definitiva sarà possibile solo dopo aver individuato le coperture finanziarie necessarie. Questa dichiarazione evidenzia l’importanza di un approccio bilanciato tra la riduzione del carico fiscale e la sostenibilità economica delle finanze pubbliche.
Una svolta per il mercato italiano
Il dibattito sul superbollo si inserisce in un contesto più ampio, quello delle politiche europee per la transizione ecologica. Salvini ha espresso critiche alla strategia dell’Unione Europea, definendo l’elettrificazione forzata del settore automotive come una “morte economica, commerciale e industriale”. Secondo il ministro, l’adozione dell’auto elettrica dovrebbe essere una scelta, non un’imposizione. “L’auto elettrica deve essere un’opzione e non un obbligo imposto dall’alto”, ha sottolineato.
L’abolizione del superbollo potrebbe rappresentare una svolta per il mercato italiano delle auto di fascia alta. Eliminando questa tassa, si creerebbero le condizioni per una maggiore competitività, favorendo investimenti e migliorando i rapporti tra produttori e istituzioni. Questo cambiamento potrebbe anche contribuire a rivitalizzare un settore che, negli ultimi anni, ha subito un rallentamento, in parte dovuto a politiche fiscali ritenute penalizzanti.
In sintesi, la prospettiva di una abolizione del superbollo è accolta con favore da molti operatori del settore, che vedono in questa misura un’opportunità per rilanciare il mercato e stimolare la domanda. Tuttavia, restano da affrontare le sfide legate alle coperture finanziarie e alla transizione verso un modello di mobilità più sostenibile. La questione resta aperta, ma l’annuncio di Salvini segna un passo importante verso una riforma attesa da tempo.
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