Scalzata la Dacia Spring, l'auto più lenta del mercato è tutta italiana
La Fiat 500 Hybrid debutta a Mirafiori: la Cabrio 1.0 da 65 cavalli è la vettura più lenta venduta in Italia; stabilimento assume 400 lavoratori
Quattrocento nuovi posti di lavoro, una berlina che accelera da 0-100 km h in 16,2 secondi, una cabriolet che raggiunge lo stesso traguardo in 17,2 secondi: sono questi i numeri che scandiscono il debutto della Fiat 500 Hybrid nello storico stabilimento di Mirafiori. Un lancio che va ben oltre la semplice presentazione di un nuovo modello, incarnando una precisa strategia industriale volta a garantire la continuità occupazionale in un periodo di profonda trasformazione per il settore automotive italiano.
La nuova citycar ibrida, concepita come soluzione ponte tra il passato termico e il futuro elettrico, si propone di affiancare la versione a batterie senza abbandonare del tutto la tradizione. La Fiat 500 Hybrid Cabrio, con il suo motore mild hybrid da 1.0 litri e una potenza di 65 cavalli, si è però ritagliata un ruolo particolare nel mercato nazionale, attirando l’attenzione non solo per il suo design iconico, ma anche per prestazioni che la posizionano tra le auto meno scattanti attualmente in vendita in Italia.
Il confronto con le rivali
Non a caso, fino a poco tempo fa, la Fiat 500 Hybrid Cabrio deteneva il poco ambito titolo di vettura più lenta del mercato, superata solo di recente dalla generazione precedente della Dacia Spring. Tuttavia, l’aggiornamento 2026 del modello elettrico rumeno ha modificato questa classifica, spostando il focus delle comparazioni sulle performance di accelerazione tra i veicoli di segmento analogo.
Un confronto tra i principali rivali mette in luce come la Renault Clio SCe 65 Evolution si fermi a 17,1 secondi nello scatto da 0-100 km h, mentre modelli come la Skoda Fabia 1.0 MPI 80 CV e la Mitsubishi Space Star riescono a contenere il tempo intorno ai 15,7 secondi. Differenze minime, che riflettono più le scelte progettuali delle case automobilistiche che una reale distanza nell’esperienza d’uso quotidiana per l’utente tipo di queste citycar.
Dal punto di vista occupazionale, l’annuncio di 400 nuove assunzioni rappresenta il segnale più forte di ripresa per Mirafiori degli ultimi decenni. Questo risultato testimonia l’impegno concreto del gruppo nel mantenere la produzione sul territorio nazionale, evitando la delocalizzazione e garantendo una risposta concreta alle esigenze di lavoro del bacino torinese. In questo contesto, la Fiat 500 Hybrid emerge come la soluzione ideale per chi desidera mantenere uno stile di guida tradizionale, ma è attento ai vantaggi della tecnologia ibrida e non ancora pronto a compiere il salto definitivo verso la mobilità elettrica.
L’accelerazione non scredita la bontà dell’auto
Gli analisti di settore sono concordi nel sottolineare che le prestazioni in accelerazione, pur rappresentando un parametro oggettivo, non esauriscono il valore complessivo di una vettura pensata per l’ambiente urbano. I veri driver della scelta d’acquisto, infatti, sono spesso i consumi ridotti, le dimensioni compatte e il design distintivo, caratteristiche che la Fiat 500 Hybrid offre in abbondanza. Tuttavia, non mancano le critiche: c’è chi sostiene che insistere sulla “lentezza” di alcuni modelli rischi di far passare in secondo piano aspetti altrettanto importanti come il comfort di marcia, la ricchezza delle dotazioni e la gestione economica complessiva del veicolo.
Dal punto di vista commerciale, la strategia di proporre un modello ibrido che mantenga saldo il legame con la tradizione del marchio si rivela coerente e lungimirante. Il mercato italiano, infatti, mostra ancora una forte ricettività verso le motorizzazioni ibride, considerate da molti automobilisti come la soluzione più equilibrata in questa fase di transizione energetica. Il dibattito che si è acceso attorno alla Fiat 500 Hybrid va dunque ben oltre le mere prestazioni tecniche, coinvolgendo temi cruciali come la salvaguardia dell’occupazione e il futuro della mobilità sostenibile nel nostro Paese.