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Renault 5 Prototype: ritorna un’icona e diventa elettrica

La “Nouvelle Vague” Renault prende forma nell’interessante progetto neo-rétro che abbina tradizione e futuro: ecco i punti fondamentali del riposizionamento strategico del marchio.

Si scrive “Renault 5”, si intende la “Nouvelle Vague” che il colosso francese ha in procinto di esprimere in un’ottica a medio termine per lo sviluppo della propria immagine in materia di soluzioni tecnologiche, servizi alla mobilità ed energie sostenibili, nonché nell’ottimizzazione delle risorse industriali. Il programma, battezzato “Renaulution”, si articola su una serie di punti-chiave illustrati dall’amministratore delegato Luca De Meo e da sviluppare su una timeline ben definita:

  • 2023: concentrarsi su margini e cash flow
  • 2025: rinnovare ed implementare la lineup con l’obiettivo di giungere a risultati operativi più elevati
  • Dopo il 2025: focalizzare l’attività del Gruppo su hi-tech e nuove soluzioni per la mobilità.

Un passaggio fondamentale

A rappresentare simbolicamente il passaggio fra due distinte ere per Renault (in estrema sintesi: dalla guida di Carlos Ghosn che si concentrava sull’aumento dei volumi di vendita e sull’espansione territoriale del Gruppo, alla nuova gestione De Meo che pone l’accento su operatività e futuro sostenibile), è stato scelto uno dei modelli epocali negli oltre 120 anni di storia della “Marque à Losanges”: Renault 5, a suo tempo erede del mutamento di immagine del marchio all’epoca della presidenza di Pierre Dreyfus.

Modello portabandiera di Renault, venduto in più di 5,5 milioni di esemplari in vent’anni di produzione (1972-1992) ed in due generazioni successive (R5 e Super5) e vera e propria icona sportiva, la “segmento B” rinasce in chiave 100% elettrica e ad elevato contenuto tecnologico, ma senza minimamente tradire il proprio passato. O meglio: la progenitrice, dal momento che si tratta di un progetto ex novo tuttavia dalla marcata identità neo-rétro.

Storia e futuro si incontrano

Con Renault 5 Prototype, creata dallo staff diretto da Gilles Vidal, responsabile della Divisione Design di Renault, l’intento è chiaro: “democratizzare” la mobilità elettrica in Europa, attraverso un approccio moderno all’auto popolare ed essenziale. In una parola: “utilitaria”, come si intende che saranno le vetture di fascia supercompatta nel futuro a breve-medio termine.

Un “cuore” elettrico

Sul principio che vuole l’anima di un marchio ancorata alle proprie radici, i designer Renault hanno tratto ispirazione dal passato dell’azienda per sviluppare un modello che contribuisca ad amplificare la platea di utilizzatori. Come? È presto detto: proponendo un veicolo che, più che un “déja vu”, offra all’osservatore l’evidenza di come le linee della vettura possono benissimo armonizzarsi con la tradizione ed un nuovo approccio di immagine e tecnologia. Non un “elemento di rottura”, dunque; quanto un modello che accompagni per mano il pubblico verso la nuova mobilità a zero emissioni.

Sotto un vestito hi-tech, c’è mezzo secolo di identità storica

La linea a due volumi è quella, inconfondibile e sbarazzina, della storica bestseller R5, ovviamente abbinata a stilemi “new gen”: dal disegno dei gruppi ottici anteriori a Led allo stile dei paraurti e dei passaruota, alla differente funzione delle griglie posteriori che, dai montanti C, sono state spostate all’interno dei fanali verticali e, anziché al deflusso dell’aria dall’abitacolo, contribuiscono all’ottimizzazione aerodinamica della vettura. I monogrammi Renault, la linea “piatta” della parte anteriore e del portellone, il disegno del lunotto ed il profilo della zona superiore del veicolo sono, nel complesso, anch’essi chiaramente riconducibili alla storica R5.

Molto simile nella forma, ma completamente diversa nella funzionalità, è la presa d’aria laterale sul cofano: se un tempo serviva per dissipare il calore proveniente dal motore, su Renault 5 Prototype svolge una funzione più estetica, in quanto rappresenta lo sportellino sotto al quale viene collocata la presa di collegamento delle batterie alla rete di ricarica. Ad aggiungere una “touche de style” tutta francese, gli stilisti di Billancourt hanno puntato sul ricorso al tettuccio in tessuto (anche qui, l’ispirazione al passato è chiara) ma anche, in chiave moderna, sull’illuminazione dei monogrammi “Losanges” ed all’evidenziazione del Tricolore francese collocato sugli specchi retrovisori esterni quando le luci dei poggiatesta e le informazioni visualizzate sul display strumentazione invitano a salire a bordo ed a mettersi in viaggio.

L’auto entra nell’era moderna

Come si accennava, Renault 5 Prototype, illustrata nelle vesti di concept, incarna il “new deal” del marchio, che si svilupperà su una nuova filosofia industriale improntata verso innovazione ed evoluzione della mobilità. Emblematica, a questo proposito, la dichiarazione di Luca de Meo, che parla di “Nouvelle Vague” dell’automobile il futuro (già “presente”, in verità) verso cui il comparto si muove. “Si tratta – osserva il numero uno di Renault – di far entrare l’industria dell’auto nell’era moderna”. Sulla scorta di un decennio abbondante di sviluppo nella mobilità eco friendly elettrica (più di 300.000 i veicoli “zero emission” venduti dal 2010) e, in tempi recenti, evolutasi nella tecnologia ibrida E-Tech forte di più di 150 brevetti e sviluppata su solide basi (su tutte, la notevolissima expertise del marchio nel motorsport, ed in particolare in Formula 1).

Ecco gli step evolutivi

Nello specifico, i settori individuati dal top management Renault per lo sviluppo hi-tech e commerciale dell’azienda si riflettono sui seguenti punti essenziali.

  • Evoluzione tecnologica: un approccio, denominato “Software Republic”, improntato allo sviluppo di competenze comuni, know-how europeo e tutela della sovranità nelle tecnologie fondamentali (dai Big data all’elettronica) fra Renault e le aziende partner verso l’emersione di una prossima generazione di OEM e fornitori di mobilità
  • Nuovi servizi: viene indicata al 2022 la nascita di “My Link”, sistema di infotainment basato su Google Built-In (Renault sarà il primo “big player” europeo a proporre i servizi di Google a bordo di veicoli destinati ad una produzione in grande serie) con l’obiettivo di offrire i più elevati contenuti di connettività e software integrati proprietari
  • Un ruolo leader nella transizione energetica: oltre al confronto “sul campo” con le altre principali Case costruttrici nel settore dell’ibridazione (attraverso la propria tecnologia E-Tech), Renault si pone il traguardo di mantenersi ai vertici nel settore dei veicoli elettrici. Ciò, indicano i “piani alti” dell’azienda, potrà avvenire grazie alle nuove lineup di modelli sviluppati sui due pianali modulari Cmf-EV e Cmf-B EV. Inoltre, sul taccuino delle priorità Renault c’è la proposta di soluzioni a idrogeno, pronte per esordire nel comparto Veicoli commerciali. L’obiettivo dichiarato è di proporre il mix di modelli più “green” in ambito europeo.

Contestualmente, ci sono due ulteriori “punti” che è opportuno segnalare. Il primo riguarda un progetto di incremento del valore della propria lineup nel tempo, grazie alla Re-Factory di Flins, dove più di 100.000 auto usate verranno rimesse in funzione ogni anno, e i veicoli commerciali turbodiesel saranno riconvertiti a biogas o in alimentazione 100% elettrica. In più, attraverso un processo di riposizionamento incentrato su elettrificazione ed ottimizzazione della propria gamma di modelli, Renault potrà – prevedono i vertici del marchio – ritrovare un posto di primo piano nel segmento C e, contestualmente, consolidare la leadership nel segmento B.

Calendario alla mano, entro il 2025 debutteranno 14 nuovi modelli, 14 dei quali saranno 100% elettrici ed altrettanti apparterranno ai segmenti C e D, in modo da giungere al 45% delle vendite, entro quell’anno, per le fasce di mercato medio-alta e superiore.

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