La radio in auto è a rischio scomparsa: l'appello a conservare un patrimonio
La radio in auto, amata da milioni di italiani, rischia di sparire. Agcom sollecita il governo per tutelare questo importante mezzo di informazione
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“Senza un intervento deciso, non sono a rischio solo migliaia di posti di lavoro ma anche un fondamentale presidio della nostra democrazia.” Questo è l’allarme lanciato dal commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, durante un dibattito che ha acceso i riflettori su un fenomeno sempre più evidente: la graduale scomparsa delle autoradio dai veicoli di nuova generazione. Una trasformazione che rischia di stravolgere un’abitudine consolidata per ben 26 milioni di italiani.
L’auto sta cambiando
Il cambiamento tecnologico all’interno degli abitacoli automobilistici sta infatti segnando la fine di uno strumento considerato fondamentale per la mobilità quotidiana. Molte case automobilistiche hanno già iniziato a commercializzare vetture prive del tradizionale apparecchio radiofonico, preferendo integrare porte USB e sistemi digitali avanzati che puntano tutto su streaming e piattaforme proprietarie. Ma questo passaggio non è solo un’evoluzione tecnica: rappresenta una minaccia concreta al pluralismo dell’informazione.
Durante il convegno napoletano intitolato “Quale futuro per l’informazione, il nuovo codice deontologico. Nuove sfide tecnologiche e responsabilità etiche”, Capitanio ha sottolineato come la radio in auto sia ancora oggi un pilastro dell’informazione accessibile e democratica. Nonostante l’avanzare delle tecnologie, la radio resta uno strumento insostituibile per garantire aggiornamenti in tempo reale, notizie immediate in caso di emergenze e un collegamento diretto con il territorio. Inoltre, la sua semplicità d’uso la rende fruibile a tutte le fasce della popolazione, evitando fenomeni di esclusione digitale.
Serve un intervento deciso
Non è un caso che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni abbia già interpellato il governo, sollecitando interventi legislativi per proteggere le normative italiane ed europee in materia di radiodiffusione. Anche il Parlamento sta valutando azioni concrete per preservare questo patrimonio culturale e sociale, che rischia di essere sacrificato in nome dell’innovazione tecnologica.
Il valore della radio in auto va ben oltre il semplice intrattenimento. Per milioni di italiani, è un compagno di viaggio che offre un mix unico di praticità e utilità. È una finestra sul mondo che, in caso di emergenze, può rivelarsi vitale. Tuttavia, l’eliminazione delle autoradio dalle auto di nuova produzione pone interrogativi non solo sul futuro dell’informazione, ma anche sulla capacità di garantire una comunicazione pluralistica e democratica.
Soluzioni per stare al passo
Gli operatori del settore stanno cercando soluzioni che possano coniugare tradizione e innovazione. Tra le proposte emergono sistemi ibridi che mantengono la radio tradizionale affiancandola alle nuove tecnologie digitali. L’obiettivo è chiaro: preservare un mezzo che non rappresenta solo nostalgia, ma una necessità concreta per l’informazione pluralistica e la coesione sociale.
La sfida che si profila nei prossimi anni sarà quella di trovare un equilibrio tra il progresso tecnologico e la tutela di un canale comunicativo che ha accompagnato generazioni di italiani nei loro spostamenti quotidiani. La autoradio, simbolo di libertà e connessione, merita di essere protetta anche nell’era digitale, per continuare a rappresentare un punto di riferimento per milioni di cittadini.