Quanto costa la Pedemontana? Ogni chilometro vale oro

Pedemontana: 52 milioni di euro a km, debiti oltre il miliardo e polemiche ambientali. Analisi completa sul futuro dell’autostrada lombarda

Di Giulia Darante
Pubblicato il 21 lug 2025
Quanto costa la Pedemontana? Ogni chilometro vale oro

Un chilometro di asfalto che vale oro: 52 milioni di euro per ogni tratto, una cifra che consacra la Pedemontana come l’autostrada più costosa d’Europa. In Lombardia, il dibattito sulla sostenibilità delle grandi infrastrutture pubbliche si infiamma, soprattutto nell’era della transizione ecologica, dove il rapporto tra costi, benefici e impatto ambientale è più che mai sotto la lente d’ingrandimento.

Dietro l’opera si celano costi elevati che fanno discutere non solo i cittadini, ma anche le istituzioni e le forze politiche. Secondo la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia, Paola Pizzighini, che cita dati ufficiali della Corte dei Conti, ogni chilometro della nuova arteria richiede investimenti da record. La cifra di 52 milioni di euro a chilometro posiziona la Pedemontana tra le infrastrutture più dispendiose a livello continentale, facendo emergere interrogativi sulla reale necessità e sostenibilità di opere così imponenti.

Un debito da un miliardo

Ma la questione non si ferma ai soli investimenti iniziali. Il debito miliardo euro che grava sul progetto rappresenta una zavorra pesante per le casse pubbliche. La situazione finanziaria si è complicata ulteriormente nel biennio 2023-2024, quando la Regione Lombardia ha deciso di aumentare la propria partecipazione in Autostrada Pedemontana Lombarda, passando dal 63,34% all’attuale 89%. Questa scelta è stata motivata dalla necessità di rilevare le quote abbandonate dagli investitori privati e dall’impegno a ripianare il debito entro il 2045. Un’operazione che ha visto la Regione assumere un ruolo sempre più centrale nella gestione dell’opera, con tutte le responsabilità che ne conseguono.

Sul fronte politico e sociale, le critiche non sono mancate. Il Movimento 5 Stelle ha più volte definito la Pedemontana un “ecomostro”, sottolineando le gravi ripercussioni ambientali e la mancanza di una reale utilità per la collettività. Dall’altra parte, i vertici di APL (Autostrada Pedemontana Lombarda) difendono il progetto evidenziando i benefici economici generati: le tratte già operative avrebbero favorito la nascita di nuove imprese e l’aumento dei valori immobiliari nelle aree interessate. Una visione ottimistica che, però, non riesce a placare le polemiche.

Il confronto tra sostenitori e oppositori si è fatto particolarmente acceso in occasione di un recente convegno regionale dedicato alle problematiche dei cantieri brianzoli, già oggetto di manifestazioni di protesta, come il corteo che ha attraversato Arcore pochi giorni fa. La tensione sociale riflette un malcontento diffuso, alimentato dalle incertezze sul futuro dell’infrastruttura.

La questione dell’aumento dei pedaggi

Nonostante le numerose contestazioni, la realizzazione della Pedemontana prosegue, sostenuta da nuovi finanziamenti erogati da un consorzio bancario e dalla Cassa Depositi e Prestiti per il tratto Lentate sul Seveso-Vimercate. Tuttavia, rimane aperta la questione degli aumenti pedaggi, che nel 2020 sono stati applicati nonostante il congelamento nazionale delle tariffe autostradali. Una decisione che ha suscitato ulteriori critiche da parte degli utenti e delle associazioni dei consumatori, preoccupati per l’impatto economico sulle famiglie e sulle imprese locali.

Tra le novità introdotte dall’infrastruttura spicca il sistema di pagamento senza caselli, una vera rivoluzione per il panorama autostradale italiano. La Pedemontana è infatti la prima autostrada del Paese completamente cashless, con riscossione dei pedaggi esclusivamente via web e un sistema di sanzioni rigoroso per chi non rispetta le regole. Una scelta tecnologica che mira a semplificare il transito, ma che pone anche nuove sfide in termini di accessibilità e inclusione digitale.

Una strada già nel mirino

Le difficoltà economiche hanno segnato la storia stessa della Pedemontana. Già nel 2017, la procura di Milano aveva richiesto il fallimento di Autostrada Pedemontana Lombarda, ipotizzando uno stato di insolvenza della società. Da allora, il progetto è diventato il simbolo delle contraddizioni che attraversano il settore delle infrastrutture in Italia: da un lato la necessità di modernizzare la mobilità e sostenere lo sviluppo economico, dall’altro il peso finanziario e l’impatto territoriale di opere monumentali, spesso in contrasto con le nuove sensibilità ambientali e le esigenze di sostenibilità.

La vicenda della Pedemontana brianzola continua dunque a interrogare cittadini, amministratori e investitori: è davvero questa la strada giusta per il futuro della mobilità lombarda e italiana? Oppure il prezzo da pagare, in termini economici e ambientali, rischia di essere troppo alto per la collettività?

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