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Ecco quali sono i Paesi che pagano più tasse sui carburanti

Scopriamo insieme quali sono i Paesi che tassano di più i carburanti e perché alcuni di essi ci guadagnano per ben due volte.

La crisi internazionale scatenata dall’invasione russa in Ucraina ha inciso negativamente sul costo delle materie prime e del petrolio, causando un conseguente aumento dei prezzi dei carburanti in quasi tutti i paesi del mondo. Ad esempio, nel mese di marzo 2021 un gallone di benzina (circa 3,79 litri) negli Stati Uniti costava 2,86 dollari (2,62 euro secondo il cambio attuale), mentre appena 12 mesi dopo viene venduto in media a 4,23 dollari (3,87 euro).

I carburanti tassati due volte

Questo perché esattamente un anno fa, in piena pandemia, il greggio veniva scambiato a poco meno di 64 dollari al barile, mentre oggi il suo prezzo oscilla sui 100 dollari. Bisogna però sottolineare che c’è qualcun altro che sta guadagnando molti soldi da questi aumenti, oltre ai produttori di petrolio: parliamo di moltissimi Governi che tassano i carburanti per ben due volte, ovvero tramite le cosiddette accise e il pagamento dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), una sorta di tassa sulle vendite.

Il peso dell’IVA e delle accise

Considerando che in Italia l’IVA è al 22%, ogni volta che sale il prezzo del carburante e di conseguenza quelle delle accise, anche i guadagni dello Stato salgono perché il suddetto prezzo viene nuovamente tassato del 22%, ovvero la percentuale dell’IVA in Italia. In totale, in Italia le accise sui carburanti sono 18: 8 introdotte tra il 1956 e il 1996 e 10 tra il 2004 e il 2014. Secondo i dati, al marzo 2022 le accise pesano per 0,728 euro sul prezzo della benzina e 0,617 per il diesel.

Taglio delle accise

Dopo che nel mese di marzo, i prezzi per il servito hanno abbondantemente superato la soglia dei due euro al litro, il Governo ha deciso di intervenire con un taglio momentaneo delle accise. Questo taglio è stato successivamente prorogato fino al prossimo 2 maggio, con la misura che ha permesso un risparmio per i consumatori di 25 centesimi di euro a litro. Il taglio, alla pompa, di 25 centesimi al litro, raggiunge quota 30,5 centesimi/litro applicando l’Iva al 22%.

Benzina e diesel tassati in modo differente

Un’altra cosa interessante da notare dal grafico che vi proponiamo, è come alcuni Paesi trattano la benzina e il diesel in modo diverso. Mentre il Regno Unito, la Svizzera e l’Indonesia applicano a un carburante quasi la stessa tassa che applicano all’altro, la maggior parte dei Paesi tassa il diesel a un’aliquota molto più bassa. In Grecia, ad esempio, la benzina è tassata a 2,93 dollari per gallone, mentre il diesel è tassato solo di 1,40. E in Cile, il governo applica solo una tassa di 0,39 dollari sul diesel, ma una tassa di 1,57 dollari sulla benzina. Al contrario, in paesi come l’Islanda, il Messico e gli Stati Uniti, il diesel è soggetto a tasse più elevate rispetto alla benzina.

 

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