Porsche in crisi prevede il taglio di 3.900 dipendenti
Porsche affronta un calo globale delle vendite e annuncia misure straordinarie come sconti e riorganizzazioni per rispondere alla crisi
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Porsche sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia recente, con dati di vendita allarmanti che scuotono le fondamenta della celebre casa automobilistica tedesca. Il 2024 si è rivelato un anno di sfide senza precedenti, evidenziando un drastico calo delle vendite Porsche nei mercati chiave come Cina e Germania. Questi risultati hanno innescato una profonda riflessione strategica all’interno dell’azienda, costringendola a considerare misure straordinarie per arginare la crisi.
Le auto che non si vendono
Le cifre parlano chiaro: i modelli tradizionalmente più apprezzati dal pubblico stanno registrando cali impressionanti. La Cayman ha subito un tracollo del 57%, seguita dalla Macan con un -33% e dalla Cayenne con un -41%. Persino l’iconica 911, simbolo dell’eccellenza del marchio, ha segnato un calo del 22%. Tuttavia, non tutto è negativo: i modelli elettrici Porsche mostrano segnali di crescita, con la Taycan in aumento del 20% e la Panamera che registra un +21%. Questi dati evidenziano una chiara tendenza verso l’elettrificazione, pur sottolineando le difficoltà di un mercato non ancora completamente maturo per i veicoli elettrici.
La situazione nei mercati chiave è altrettanto preoccupante. La Cina, tradizionalmente un pilastro per il bilancio di Porsche, ha ridotto drasticamente gli acquisti, mentre persino la Germania, patria del marchio, sta mostrando segni di disaffezione. A complicare ulteriormente il quadro si aggiungono i dazi statunitensi e il crollo delle vendite di SUV Porsche, che fino a poco tempo fa rappresentavano una delle principali fonti di reddito per l’azienda.
La strategia sui prezzi
In risposta a questa crisi Porsche, l’azienda sta valutando una strategia senza precedenti: ridurre temporaneamente i prezzi fino al 20% su alcuni modelli, inclusa la 911, in Germania. Una mossa audace che potrebbe attrarre nuovi clienti, ma che rischia di compromettere l’esclusività e il prestigio del marchio. Secondo il periodico Automobilwoche, questa strategia rappresenta un tentativo di riposizionamento sul mercato, ma non senza rischi significativi.
Parallelamente, Porsche sta portando avanti la sua transizione verso l’elettrico, investendo in innovazione e tecnologia per consolidare la sua presenza in questo segmento emergente. Tuttavia, il mercato delle auto elettriche rimane complesso, con infrastrutture di ricarica ancora inadeguate e costi di produzione elevati che rappresentano ostacoli significativi. Nonostante il successo della Taycan, l’azienda deve affrontare la sfida di bilanciare l’innovazione con la tradizione che ha reso il marchio celebre in tutto il mondo.
Il taglio dei posti di lavoro
La riorganizzazione interna è un altro aspetto cruciale della strategia di risposta alla crisi. Porsche ha annunciato un piano di riduzione del personale che prevede il taglio di circa 3.900 posti di lavoro entro il 2029. Questa decisione, sebbene dolorosa, riflette la necessità di adattarsi a un contesto economico e industriale in rapida evoluzione.
Il futuro di Porsche è in bilico. Con concorrenti sempre più agguerriti, in particolare i marchi cinesi come Denza, e una domanda globale in calo, il marchio di Stoccarda deve reinventarsi per mantenere la sua posizione nel segmento luxury dell’automotive. L’equilibrio tra tradizione e innovazione sarà fondamentale per superare questa fase critica e continuare a rappresentare un simbolo di eccellenza e lusso nel mondo delle quattro ruote.
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