Home Notizie Curiosità Milano Monza Motor Show: grande successo per la prima edizione

Milano Monza Motor Show: grande successo per la prima edizione

La prima attesissima edizione dell’evento incentrato sul “cuore” di Milano e sull’Autodromo di Monza va in archivio: e ora si guarda al prossimo anno.

Più di 130 veicoli, fra auto e moto e portati da 64 Case costruttrici. Di questi, oltre una decina rappresentavano altrettante anteprime assolute. A disposizione dei visitatori, un ampio panorama di modelli ad elevata elettrificazione pronti ai test drive. In parallelo, una rassegna di raduni in pista. Con questo palcoscenico va in archivio Milano Monza Motor Show 2021, il primo grande evento europeo dell’anno dedicato al comparto automotive: una manifestazione tanto importante quanto più si considera il contesto nella quale è stata fortemente voluta dagli organizzatori guidati da Andrea Levy.

In effetti, il MIMO 2021 – che ha avuto il compito di raccogliere l’importante testimone del Salone di Torino Parco del Valentino che ebbe nel 2014 il merito di portare nuovamente in Italia un grande Salone, e per di più inaugurò la formula del “Salone diffuso” che ha fatto scuola a livello internazionale e a Milano è stata ulteriormente ampliata -, oltre ad avere rappresentato una eccezionale vetrina di promozione per la metropoli lombarda, ha assunto anche un ruolo di “antenna” nei confronti del contesto “new gen” in cui le Case costruttrici si muovono.

Elettrificazione e nuove tecnologie

Ecco, quindi, la presenza dell’area “Focus Auto Elettriche e Ibride”, allestita nella cornice di piazza Castello, prospicente il Castello Sforzesco: l’iniziativa, organizzata da MIMO insieme ad Enel X, ha permesso a numerosi visitatori di “prendere le misure” con una nutrita rappresentanza (più di 70 differenti modelli) di vetture elettriche e ibride plug-in di ultima generazione, attraverso test drive a disposizione del pubblico previa registrazione online. Un interessante progetto in chiave di e-mobility, capace di tradurre in pratica l’avvicinamento del grande pubblico verso il tema della transizione nei confronti della mobilità a zero emissioni allo scarico tanto discussa a livello politico e istituzionale.

Presentazione multimediale di ogni modello

La stessa digitalizzazione ha giocato un ruolo-chiave anche nell’invito a scoprire tutte le auto e le moto esposte nel “cuore” di Milano: da Piazza Duomo a Corso Vittorio Emanuele, Piazza della Scala, Via Mercanti e Via Dante, il “corridoio a motore” è stato per quattro intere giornate accessibile a tutti e, per di più, consultabile attraverso il proprio device portatile.

Ciascun “totem” a corredo di ogni pedana su cui era installato il veicolo di riferimento era corredato di un QR Code, attraverso il quale il visitatore poteva ricevere tutte le informazioni tecniche relative al modello in questione, una gallery di foto e video, i dati tecnici, il configuratore ed un “form” che consentiva di prenotare il test drive. Un dispositivo “democratico” in quanto era riferito a tutte le vetture che facevano bella mostra di se al Milano Monza Motor Show: dalle proposte e novità di mercato più “generaliste”, alle supercar-mozzafiato (Bugatti, Ferrari, Lamborghini, McLaren, Pagani). Contestualmente, chi si collegava da casa poteva, tramite il sito Web corporate www.milanomonza.com, ricevere aggiornamenti costanti con immagini e filmati dell’intera manifestazione e di tutti i modelli esposti.

La scelta di “diluire” l’esposizione dei veicoli in un vasto “corridoio” nel salotto buono di Milano è stata dal canto suo notevolmente diversa, seppure sia da considerare come evolutiva, rispetto al più circoscritto layout torinese degli anni scorsi, in cui l’evento si svolgeva per lo più al Parco del Valentino. Del resto, la scommessa attuata dagli organizzatori era quanto mai ambiziosa: creare un “big Event” in un momento fra i più delicati nella storia moderna dal punto di vista socioeconomico. L’emergenza sanitaria, e le notevoli restrizioni, hanno portato all’adozione di un asset espositivo e nuovi strumenti divulgativi cui gli organizzatori hanno dovuto far fronte in maniera rapida e che fosse adatta al contesto internazionale della rassegna.

Monza “a porte chiuse”

Peccato soltanto (questo, tuttavia, entra nel novero delle restrizioni) che gli eventi all’Autodromo di Monza – Tempio della Velocità che nel 2022 celebrerà i suoi primi cento anni dall’edificazione e dalla disputa del Gran Premio d’Italia – si siano svolti “a porte chiuse”. Il grande pubblico, per dire, non ha potuto deliziarsi in prima persona con l’Aci Storico Festival (che proponeva raduni di Club e di marca, track day e uno spazio dedicato alla compravendita di Youngtimer), ad esempio, e neanche con la “Shakedown Parade” e con l’esposizione delle Lancia Martini da competizione portate a Monza dalla Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica.

Una manifestazione dinamica

Ad unire i due poli del MIMO, appunto Milano e Monza, ci ha pensato la “Journalist Parade”, con la sfilata dei rappresentanti della stampa automotive alla volta dell’Autodromo e dello storico Anello di Alta velocità (dove, fra l’altro, ad attendere gli invitati c’era la nuova hypercar Dallara EXP portata all’Autodromo dall’ex “F1” Marco Apicella).

Altri eventi dinamici che hanno aggiunto ulteriore valore alla rassegna: la “President Parade” che già si svolgeva al Salone dell’Auto Parco del Valentino, con la parata dei “numeri uno” (presidenti ed amministratori delegati), ciascuno dei quali al volante di un modello che rappresentava il rispettivo “brand”; e la “Supercar Night Parade”, una sfilata di oltre 150 supercar e hypercar provenienti da tutta Italia, a celebrare la passione per i motori e la voglia di incontrarsi, nel rispetto delle normative.

Grande attesa per il prossimo anno

La “quattro giorni” di Milano e Monza ha, in buona sostanza, sancito in modo piacevolmente attivo ciò che da tempo è sotto gli occhi di tutti: i Saloni dell’auto “statici”, ovvero quelli che per un secolo si sono svolti a ripetizione nei quattro angoli del Pianeta, saranno via via soppiantati dal nuovo formato che, anziché attendere il grande pubblico, si propone nel contesto quotidiano collettivo. E per il prossimo anno, la curiosità potrebbe essere addirittura maggiore. Se i riflettori puntati sull’edizione 2021 incentravano l’attenzione di consumatori e addetti ai lavori sul “fattore novità” e sull’attenzione alle più che necessarie, anzi essenziali, misure di autoprotezione, l’attesa per il 2022 è rivolta ad un evento che sia finalmente liberato da residue limitazioni.

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