L'auto elettrica rallenta pesantemente in UK: il governo vara un piano di incentivi
Il Regno Unito vara nuovi incentivi: fino a 3.750 sterline di sconto per chi acquista auto elettriche. Obiettivo: accelerare la transizione green.
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Il mercato delle auto elettriche nel Regno Unito si trova a un nuovo punto di svolta, grazie all’introduzione di un piano di incentivi destinato a rilanciare le vendite e a sostenere direttamente i consumatori privati. Dopo un periodo in cui le misure governative erano focalizzate soprattutto sulle flotte aziendali, il governo britannico cambia rotta e torna a investire sulle famiglie, puntando a rendere più accessibili le vetture a zero emissioni e a rispondere concretamente alle esigenze di un mercato in evidente rallentamento.
Il pacchetto di sconto
Il nuovo pacchetto prevede uno sconto fino a 3.750 sterline per chi acquista veicoli elettrici con un prezzo massimo di 37.000 sterline, per un investimento complessivo di 650 milioni di sterline che si estenderà fino al 2028. Questa scelta strategica arriva in un momento cruciale: le vendite di BEV (Battery Electric Vehicle) hanno infatti subito una brusca frenata negli ultimi mesi, sollevando dubbi sulla reale capacità del settore di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dal governo.
La direzione è chiara: il Regno Unito vuole cessare completamente la vendita di veicoli a combustione interna entro il 2030, lasciando una finestra di deroga per i ibridi fino al 2035. Tuttavia, la strada verso una mobilità completamente elettrica è ancora in salita. Il principale ostacolo rimane il prezzo elevato delle auto elettriche rispetto ai modelli tradizionali, una barriera che ha scoraggiato molti automobilisti dal compiere il grande passo verso la mobilità sostenibile.
Le proteste degli automobilisti
Le proteste degli automobilisti britannici, preoccupati dai costi di accesso alle nuove tecnologie elettriche, hanno spinto il ministero dei trasporti a intervenire con una misura di sostegno concreto. L’obiettivo è quello di dare un impulso decisivo a un mercato che, nonostante gli ingenti investimenti delle case automobilistiche in innovazione e sviluppo di modelli a zero emissioni, stenta ancora a decollare.
L’annuncio degli incentivi è stato accolto con entusiasmo dalla Society of Motor Manufacturers and Traders, l’associazione che rappresenta l’industria automobilistica britannica. Secondo la SMMT, questa iniziativa invia un messaggio forte e chiaro ai consumatori, invitandoli a sfruttare questa opportunità per entrare nel mondo delle auto elettriche e contribuire così alla transizione ecologica del paese.
Il caso britannico, con il suo approccio pragmatico e orientato ai cittadini, potrebbe diventare un modello da seguire anche per altri paesi europei. In Italia, ad esempio, si discute da tempo di incentivi fino a 11.000 euro, finanziati attraverso i fondi del PNRR, ma il mercato delle auto elettriche continua a incontrare ostacoli simili a quelli riscontrati nel Regno Unito. La strategia di sostenere direttamente i consumatori, piuttosto che limitarsi a favorire le flotte aziendali, sembra essere la chiave per superare la fase di stallo che sta caratterizzando il settore in molte nazioni europee.
La scelta strategica
Il successo di questa politica dipenderà dalla capacità di rendere le auto elettriche accessibili a un pubblico sempre più ampio, non solo attraverso incentivi economici, ma anche grazie a un’offerta di prodotti sempre più diversificata e in linea con le esigenze dei consumatori. Solo una sinergia efficace tra misure governative e impegno dei produttori potrà garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il prossimo decennio.
L’impatto positivo di questa strategia si rifletterà non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia nazionale, favorendo l’innovazione, la crescita industriale e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore delle tecnologie elettriche. Il Regno Unito, con questa nuova fase di sostegno diretto ai cittadini, si candida così a guidare la rivoluzione della mobilità sostenibile in Europa, offrendo un esempio concreto di come le politiche pubbliche possano accelerare la transizione verso un futuro a basse emissioni.
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