Home Notizie Curiosità La Red Bull F1 battuta nel quarto di miglio da un’auto radiocomandata

La Red Bull F1 battuta nel quarto di miglio da un’auto radiocomandata

La sfida immortalata da un video su CarWow ha visto la partecipazione di David Coulthard e di una Honda NSX

Può una vettura radiocomandata battere una monoposto di F1? A quanto pare si, come dimostra un video realizzato da CarWow in cui il piccolo bolide in miniatura ha sfidato nientemeno che la Red Bull iridata R87 con David Coulthard al volante. Per realizzare il tutto, e mettere ulteriore pepe alla sfida, è stata coinvolta anche una Honda NSX di ultima generazione, che però ha avuto ben poche chance.

Una freccia radiocomandata da oltre 1.600 euro per battere la Red Bull

Per confrontarsi con una Red Bull della massima formula ci vuole una vettura radiocomandata particolare che, nello specifico, ha un costo superiore a 1.600 euro. La monoposto iridata con il V8 aspirato da 2,4 litri è capace di scaricare a terra ben 750 CV con un peso di appena 650 kg, per cui tenerle testa in accelerazione è un affare per pochi. Ma a quanto pare sul 1/4 di miglio la freccia condotta con il radiocomando è riuscita nell’impresa, anche se l’aderenza in partenza per Coulthard, bisogna ammetterlo, non era delle migliori. Per la NSX non c’è stata storia, anche se in partenza la supercar Honda si è difesa staccando per i primi metri la Red Bull. Il tempo per la vettura in miniatura è stato di 8,5 secondi, contro i 9,5 secondi della monoposto, solo 11,3 secondi per la NSX.

Sul 1/2 miglio le cose cambiano e in frenata la F1 è imbattibile

La situazione cambia partendo in seconda marcia affrontando il 1/2 miglio, questo perché la Red Bull faceva fatica ad avere una presa salda sull’asfalto in partenza. Infatti, la monoposto di Milton Keynes in questi frangenti ha la meglio sul modellino radiocomandato. Anche in frenata non c’è storia, la Red Bull è la prima a fermarsi grazie al suo impianto frenante mostruoso. A dirla tutta, sul totale delle partenze ci sono stati momenti in cui la vettura in miniatura ha perso potenza, ma dopo ha recuperato alla grande.

Una sfida insolita che mette in risalto le iniziative della Red Bull

La gara in sé per sé non è niente di speciale, c’è chi ha corso contro un caccia, ma è comunque curiosa, e rappresenta, ancora una volta, l’intraprendenza della Red Bull, che ha voglia di sorprendere sempre e comunque. In ogni caso è un modo per promuovere la F1, che sta tentando di tornare ad un livello d’attenzione speculare a quello dell’epoca d’oro, con tutte le iniziative possibili.

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