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Incidenti stradali, i numeri in Europa nel 2022

Aumentano le vittime: nel 2022 ci sono stati quasi 21 mila morti per incidenti stradali. Ecco i dati della Commissione europea, al lavoro per raggiungere gli obiettivi sulla sicurezza stradale entro il 2030.

L’Unione Europea  ha l’obiettivo, fissato nel 2018, di ridurre del 50% le morti e i feriti gravi per incidente stradale entro il 2030 e ha l’impegno di azzerare la statistica entro il 2050. Nel 2022 però, in Europa le vittime della strada sono state 20.600, un numero più alto del 3% rispetto all’anno precedente e diminuito di 2 mila unità rispetto al 2019 (anno prima della pandemia di COVID-19).

Dopo il lockdown i dati sono in aumento

Il periodo di flessione della statistica che riguarda il numero delle vittime per incidenti stradali (-17%) nell’anno del lockdown, sembra ormai lontano, sebbene di anni non ne sono passati molti. Gli ultimi dati della Commissione europea registrano un aumento delle vittime, anche se nel Vecchio Continente ci sono stati alcuni Paesi in cui l’andamento è stato positivo. Le riduzioni più significative, anche superiori al 30%, sono state registrate in Lituania, Polonia e Danimarca, mentre Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Svezia hanno fatto registrare dati stabili o in peggioramento.

In quale Paese i numeri sono alti? Su quali strade?

Partiamo dal tasso di mortalità, che in generale resta più o meno invariato rispetto al periodo precedente la pandemia, con due Stati scandinavi che si piazzano al primo e secondo posto di questa classifica. La Svezia è in testa, con 21 decessi per milione di abitanti, seguita dalla Danimarca, con 26 vittime per milione di abitanti, mentre i risultati peggiori si sono verificati in Romania (86 per milione) e in Bulgaria (78 per milione). La media europea è di 46 decessi per milioni di abitanti, mentre l’Italia ha una media di 53 vittime per milione. Se ci soffermiamo sui dati 2021, poichè per  la seguente analisi i valori dello scorso anno sono ancora in fase di elaborazione, scopriamo che il 52% delle vittime per incidente stradale in Europa ha perso la vita su strade extraurbane, il 39% su quelle urbane e il 9% in autostrada. Di queste, il 78% erano uomini, il 45% conducenti o passeggeri di auto, il 18% pedoni, il 19% utilizzatori di moto o ciclomotori, il 9% ciclisti.

I ciclisti, categoria troppo esposta

Spostando il focus sulle aree urbane cresce l’esposizione degli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti e motociclisti), che rappresentano quasi il 70% del totale delle vittime. C’è però una categoria che è più colpita delle altre e per la quale i numeri non danno riscontri di miglioramento. Infatti, la categoria dei ciclisti è l’unica a non essere interessata a un calo degli incidenti mortali nell’ultimo decennio. Tra i dati in fase di sviluppo, ce ne è uno, del tutto provvisorio ancora, che desta molta preoccupazione: in Francia nel 2022 il numero delle vittime tra i ciclisti sembra essere cresciuto del 30% rispetto al 2019. Si tratta di un dato che offre un’indicazione importante alle future proposte della Comunità europea in tema di sicurezza stradale.

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