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Incentivi auto elettriche e ibride: terminati in meno di due giorni

I nuovi Ecobonus sono durati una manciata di ore, da qui al 31 dicembre non ci saranno più aiuti pubblici per l’acquisto di vetture a basse (o del tutto assenti) emissioni allo scarico; e la bozza di manovra finanziaria 2022 non dice niente di specifico a proposito di sostegni per l’auto.

Non c’è quasi stato il tempo di vederli “materialmente” sul portale online del Ministero dello Sviluppo Economico: i nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, stanziati dal Governo lo scorso 15 ottobre attraverso il decreto fiscale e disponibili “de facto” dalle 10 di mercoledì 27 ottobre sono già andati esauriti. O, per meglio dire, polverizzati.

A conti fatti, questo vuol dire che adesso, e fino a quando l’esecutivo non varerà nuove (e si spera ben più articolate e strumentali) misure di sostegno alle vendite, per comprare un’auto elettrica si deve rinunciare a 6.000 euro (con rottamazione) e 4.000 euro (senza rottamazione) di sconto pubblico, e 2.500 euro (o 1.500 euro, a seconda se si dia indietro un veicolo da rottamare) se la scelta cade su un’auto ibrida plug-in. Non è un bel biglietto da visita in relazione ai programmi di taglio delle emissioni che (questo sì, però) l’Europa impone, senza tenere in considerazione che l’attuale contesto socioeconomico necessiterebbe di ben altre attenzioni nei confronti dei consumatori.

La festa (se c’è stata) è già finita…

In buona sostanza, i nuovi “incentivi” sono durati meno di trenta ore, ed è un nuovo “record” (che non si sa quanto positivo in quanto un’intera fetta di mercato resta a bocca asciutta, e chi ha intenzione di cambiare auto per passare a una elettrica o ibrida ricaricabile dovrà affidarsi esclusivamente agli sconti-Casa e Concessionaria): sì, perché si tratta della terza volta, nell’arco di un paio di mesi, che un plafond pubblico a beneficio delle nuove vetture ad elevata elettrificazione si azzera negli stessi tempi… della velocità chimica di fusione della cioccolata.

Era in effetti avvenuto alla fine di agosto 2021 quando erano finiti i fondi erogati dalle misure di sostegno precedenti (leggi la legge di Bilancio 2019 che aveva dato il via ad un programma di Ecobonus triennale), ed una situazione analoga si è poi verificata nella seconda metà di settembre. Come parziale “cuscinetto”, il Governo aveva, all’inizio di settembre, dirottato 57 milioni di euro attraverso un meccanismo di storno dall’Extrabonus, andando così a mettere a disposizione “appena” 2.000 euro e 1.000 euro (sempre, rispettivamente, con rottamazione e senza).

Rimangono soltanto gli incentivi per Euro 6 e usato

L’ultimo step in ordine di tempo data alla metà di ottobre, con un una nuova “iniezione” di 100 milioni di euro complessivi, da destinare all’acquisto di auto elettriche e ibride ricaricabili, ma anche di vetture Euro 6 (cioè con emissioni di CO2 comprese fra 61 e 135 g/km), auto usate Euro 6 (emissioni comprese fra 0 e 160 g/km) e veicoli commerciali nuovi (anche elettrici).

Restano, sul piatto, poco più di 14 milioni di euro per le auto Euro 6, ovvero tutte quelle a benzina, diesel, metano, GPL e mild-hybrid; e 39 milioni di euro per l’usato (a condizione, come evidenziato qui sopra, che si tratti di quello più recente e in ogni caso con quotazioni medie non superiori a 25.000 euro).

Chi ci capisce qualcosa?

Onestamente, non si vede come uscire da questa “impasse”. Continui “avanti e indietro”, mini-incentivi erogati con il contagocce (perché di questo in effetti si tratta: ed il fatto che vadano esauriti in una manciata di ore è chiaro indizio che le prenotazioni, nelle settimane di “secca”, c’erano state), ed un panorama economico e sociale piuttosto drammatico dal punto di vista degli approvvigionamenti energetici la dicono lunga sulla necessità di programmare interventi concreti e strutturali a sostegno di un comparto, come è quello automotive, che non è affatto uno “sfizio per pochi” (e anche se così fosse, non ci sarebbe nulla di male), quanto una filiera che dà lavoro a centinaia di migliaia di addetti all’industria, nel commercio, nei servizi, in ricerca e sviluppo, nella supply chain e nell’aftermarket, e che incide per il 20% sul PIL nazionale.

Legge di Bilancio 2022: si sono dimenticati dell’auto?

Allo stato attuale, le bocce sono ferme. Ovvero: niente fondi per l’acquisto di nuove autovetture low emission o zero emission. Nella bozza della nuova “manovra finanziaria” 2022 che ha ricevuto via libera dal Consiglio dei ministri il comparto automotive brilla per la propria assenza. Occorre precisare che non si parla di ulteriori accise sul gasolio (e questo fa tirare un – piccolo – sospiro di sollievo a milioni di automobilisti ed alle stesse Case costruttrici), tuttavia non c’è alcun riferimento ad un’eventuale abolizione del superbollo.

Forse c’è un indizio

La bozza di legge di Bilancio, se non parla di incentivi per l’auto in forma esplicita, quantomeno sembra lasciar intravvedere un “qualcosa” che potrebbe preludere all’istituzione di nuove misure a beneficio dell’auto: ma andiamo con ordine, tenendo conto che le discussioni in Parlamento si apriranno nelle prossime settimane. Si tratta, nel dettaglio, dell’istituzione di un “Fondo per il Clima”: un provvedimento da 840 milioni di euro annui di dotazione nel quadriennio 2022-2026 ed in formula rotativa, gestito da Cassa Depositi e Prestiti in base ad una convenzione ad hoc da stipulare con il Ministero della Transizione Ecologica.

Obiettivo del nuovo fondo, si legge nella bozza della legge di Bilancio, è “Il finanziamento di interventi a favore di soggetti privati e pubblici, volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali sul clima e tutela ambientale ai quali l’Italia ha aderito”. Resta da vedere quanto, all’atto pratico, verrà messo a disposizione del settore automotive. Da tenere conto, peraltro, del fatto che sul tavolo ci sono fino a 750 milioni di euro disposti (fino al 2026) nel Pnrr-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’installazione di nuove stazioni di ricarica veloce e ultraveloce per veicoli elettrici.

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