Fiat Croma, che design avrebbe se ritornasse ai giorni nostri

Scopri la reinterpretazione moderna della Fiat Croma, con design innovativo, motori elettrici e lusso tecnologico. Un omaggio al passato proiettato nel futuro

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 13 giu 2025
Fiat Croma, che design avrebbe se ritornasse ai giorni nostri

La nostalgia incontra l’innovazione, mentre il passato si fonde con il futuro. La possibilità di un ritorno della Fiat Croma, una delle icone delle berline anni ’80, si fa strada tra i sogni degli appassionati e le tendenze del mercato automobilistico moderno. Sebbene al momento non ci siano annunci ufficiali da parte di Fiat, l’idea di riportare in vita questo modello storico, aggiornandolo alle esigenze contemporanee, sta catturando l’immaginazione di molti.

Un modello che ha fatto la storia

Lanciata nel 1985 e prodotta fino al 1996, la Fiat Croma rappresentava un capolavoro tecnologico per il suo tempo. Realizzata sulla celebre piattaforma Tipo 4, condivisa con modelli di prestigio come Alfa Romeo 164, Lancia Thema e Saab 9000, questa berlina si è distinta per innovazione e affidabilità. Tuttavia, l’ascesa dei SUV e dei crossover sembrava aver relegato il segmento delle berline a un ruolo marginale. Oggi, però, il successo delle auto elettriche come la Tesla Model 3 sta riaccendendo l’interesse verso queste vetture, aprendo nuove opportunità per reinterpretazioni moderne di modelli iconici.

In questo scenario, il contributo visionario di Tommaso d’Amico (TDA), architetto e designer di talento, si distingue in modo particolare. D’Amico ha sviluppato un concept innovativo della nuova Fiat Croma, che unisce il fascino del passato a un design contemporaneo e accattivante. Le linee della vettura immaginata da d’Amico mantengono l’essenza del modello originale, ma vengono reinterpretate con dettagli moderni, come cerchi in lega da 20 pollici, che ne esaltano il carattere dinamico e deciso.

Che motori potrebbe avere

L’interno del concept si presenta come un connubio perfetto tra lusso e tecnologia avanzata. L’abitacolo, pensato per offrire un’esperienza di guida all’avanguardia, riflette l’attenzione ai dettagli e l’impegno verso un design sostenibile. Per quanto riguarda le prestazioni, il progetto prevede un propulsore turbo benzina 2.2 da 220 CV, capace di generare 350 Nm di coppia, abbinato a un cambio automatico a 8 rapporti. Tuttavia, d’Amico non si è fermato qui: ha incluso nella sua visione anche varianti plug-in hybrid ed elettriche, rispondendo così alle crescenti esigenze di sostenibilità ambientale e mobilità green.

La reinterpretazione della Fiat Croma non è solo un esercizio di stile, ma un esempio concreto di come il passato possa ispirare il futuro dell’automobile italiana. Questo progetto rappresenta un “ponte” tra due epoche, dimostrando che anche le icone del passato possono essere adattate per affrontare le sfide tecnologiche e ambientali del presente. In un momento in cui l’industria automobilistica è in rapida trasformazione, il ritorno di un modello come la Fiat Croma potrebbe essere un segnale di rinnovamento per il marchio torinese.

Resta da vedere se Fiat coglierà questa opportunità per trasformare il concept di Tommaso d’Amico in un progetto industriale concreto. Il mercato delle berline, arricchito dalle nuove tendenze delle auto elettriche e ibride, potrebbe offrire il terreno fertile per un rilancio di successo. In ogni caso, il concept di d’Amico ha già catturato l’attenzione degli appassionati e potrebbe rappresentare una svolta significativa per il futuro del design automobilistico italiano.

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