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F1: i dolori del “giovane” Hamilton

Lewis Hamilton confessa di avere dei pensieri che lo tormentano, mentre la sua Mercedes appare in difficoltà. Sarà un anno difficile per lui?

Ci perdonerà Johann Wolfgang Goethe per aver preso in prestito il titolo del suo romanzo epistolare più famoso, per parlare di ciò che sta vivendo Lewis Hamilton. Il pilota inglese è senza ombra di dubbio la personalità più importante della F1 degli ultimi quindici anni, un uomo di trentasette anni che ha cambiato il volto di questo sport, annichilendo gli avversari e riscrivendo il libro dei record.

Un volto da copertina, un personaggio glamour, presente spesso e volentieri nel jet set e nella mondanità. È il più forte di tutti i tempi? Poco importa, sicuramente è un talento immenso che ha contraddistinto un’epoca che, attualmente, appare incanalarsi verso un malinconico tramonto. Come ogni grande avventura esiste un inizio e una fine, sarà così anche per il baronetto britannico?

Il peso dei malanni

Nell’ultimo anno l’armatura da invincibile del pilota della Mercedes ha cominciato a mostrare qualche macchia, dei graffi sempre più profondi. Nella scorsa stagione il numero 44 è stato capace di compiere una rimonta in classifica straordinaria, con alcuni gran premi condotti e conquistati con una fame sorprendente, con una gestione matura e ricca di talento.

L’epilogo del campionato è stato però amaro, difficile da digerire. Il titolo sfiorato e perso all’ultimo giro del GP di Jeddah, in quel modo rocambolesco, è stato un cazzotto dritto nello stomaco di un uomo che ha provato a cambiare il suo destino. Il titolo finito poi nelle mani di Verstappen ha allontanato Lewis Hamilton dalle scene per lungo tempo, e questa è stata una piega della storia inaspettata.

Niente più foto, video, social network. Un silenzio che ha fatto rumore, che ha addirittura fatto vacillare la sua presenza nel Circus. Quell’ottavo titolo accarezzato e svanito, ha acceso i riflettori su quelli che sono i problemi interiori di chi all’apparenza è sempre sembrato una “macchina” perfetta. Una fragilità interiore che sa di allarme, ma che rende umano un “supereroe” delle quattro ruote. Nei tempi recenti il sette volte campione del mondo ha detto:

Ho lottato a lungo con problemi di salute mentale ed emotiva. In alcuni giorni è davvero difficile restare positivi. Per andare avanti serve uno sforzo costante, ma dobbiamo continuare a combattere.

Questo è forse l’effetto di chi viaggia sempre al limite, di chi ha fatto della perfezione una regola di vita. E allora come si ritrova la strada che riporta alla tranquillità e al successo?

Una Mercedes in difficoltà

Se negli anni scorsi Lewis Hamilton poteva contare su una monoposto da titolo, quest’anno le cose non sembrano andare in quella direzione. La Mercedes ha dimostrato nelle prime uscite di avere delle enormi lacune rispetto a Ferrari e Red Bull, e recuperare il gap in fretta è un obiettivo complesso da raggiungere. Per il campione britannico aggrapparsi alla W13 per ritrovare il sorriso sembra esercizio complicato, lui però con umiltà si prende le proprie responsabilità quando le cose non funzionano, non accusando mai apertamente il team, e una volta abbassata la visiera non si risparmia. Se qualcuno pensa che Lewis sia stanco delle corse, lui risponde così:

Non sono stanco di correre, perché ci sono tanti elementi che caratterizzano il lavoro che amo: stare a contatto con molte persone, fare servizi fotografici, viaggiare in tanti luoghi diversi, seguire il proprio programma d’allenamento. Non si tratta solamente di correre nei Gran Premi o di svolgere tanti giri in pista, come molti pensano. La parte divertente delle corse, poi, è simile al visitare un parco a tema ogni fine settimana per affrontare le montagne russe. Ci sono tante sfide e piste diverse, per cui non ci si annoia mai

La F1 ha bisogno di lui

Nonostante le dichiarazioni importanti e rassicuranti, il peso emotivo che si porta sulle spalle, una vettura poco performante e una carta d’identità sempre più ingiallita fanno traballare le certezze e le speranze del più ottimista dei suoi tifosi. Il resto della stagione ci darà un quadro più chiaro di quello che sarà il destino del campione della Mercedes, che potrebbe avere dentro di sé delle risorse per stupire ancora una volta a modo suo.

Quello che è certo, è che la Formula 1 ha bisogno di lui. Una figura che va oltre alla pista, che buca lo schermo, appassiona e fa discutere. Inoltre, tutti attendono uno scontro generazionale con Leclerc e Verstappen, una rivincita del vecchio leone che non si arrende. Noi rimaniamo sommessamente alla finestra per goderci lo spettacolo.

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