Dacia: la nuova tecnologia delle plastiche antigraffio e sostenibili
Un’idea semplice, economica e durevole: così Dacia Sandero Stepway e Duster adottano un ulteriore approccio industriale che punta a notevoli vantaggi estetici ed eco friendly.
L’essenzialità si muove in parallelo con interessanti sviluppi tecnologici nei processi di produzione, intesi come strategie industriali di ottimizzazione dei costi e riciclo dei materiali (economia circolare). Questo è uno dei “punti di forza” sui quali Dacia basa il proprio approccio strategico.
Un iter di evoluzione che prevede, da una parte, una sempre più elevata elettrificazione, come evidenziato in occasione della presentazione di “Renaulution”, maxi programma di sviluppo di Renault Groupe verso mobilità elettrica, digitalizzazione e industria; e, contestualmente, un graduale affinamento delle tecnologie di assemblaggio dei veicoli. Anche qui, sottolineano i tecnici del marchio romeno, è essenziale rivolgere la propria attenzione alla semplicità di realizzazione ed alla solidità dei componenti. Nello specifico, ecco l’approccio tecnico-funzionale che Dacia adotta nel nuovo sistema dei pezzi tinti in massa.
Il riferimento, più nello specifico, va agli “skid plate”, cioè le modanature di protezione collocate nella zona interiore della carrozzeria: elementi imprescindibili nelle dotazioni di SUV e crossover, segmenti di mercato “centrali” a livello di vendite in Europa, e che dunque necessitano anch’essi di un preciso indirizzo progettuale, che sia nello stesso tempo essenziale, economico ed ecologico.
Così si evolve la tecnologia dei “fascioni”
I processi “tradizionali” di produzione dei fascioni protettivi si articolano su due fasi:
- Iniezione di un materiale plastico (polipropilene) in uno stampo per dare forma al pezzo;
- Verniciatura o rivestimento con un altro pezzo imbutito (ad esempio cromato) in modo da conferire ulteriore valore estetico allo “skid plate”.
Rispetto a questo sistema, Dacia ha scelto di percorrere un’altra strada: l’adozione di skid plate tinti in massa, ovvero con utilizzo di materiale plastico (che costituisce il “corpo” dell’elemento) già colorato. In questo modo, evidenziano i tecnici del marchio romeno, il colore risulta inalterabile, a differenza dei classici strati di vernice sovrapposti. Il sistema della tinta in massa viene già utilizzato sulla nuova serie “Model Year 2021” di Dacia Sandero Stepway e Dacia Duster.
I punti a favore
I principali vantaggi della tecnologia di verniciatura in massa secondo Dacia sono rivolti alla durabilità nel tempo: questo significa, all’atto pratico, che il materiale plastico impiegato – che, per l’appunto, va a costituire il “corpo” del pezzo – è già verniciato: rispetto alla consueta verniciatura (che, seppure realizzata con l’utilizzo di tinte particolarmente resistenti, può essere intaccata da colpi e graffi, fino addirittura ad eliminare del tutto la colorazione dello skid plate), la tecnologia del “tinto in massa” conferisce una resistenza nettamente superiore all’elemento. È chiaro che i segni del tempo (e dei chilometri) potranno lasciare delle tracce, riconosce Dacia: tuttavia, l’usura risulterà quasi invisibile, dato che si punta a preservare la colorazione originaria.
Ulteriore punto a favore della nuova tecnologia di verniciatura in massa, spiegano i tecnici Dacia, è una potenziale crescita del mix in materia di stile e design: si può in effetti passare dai pezzi neri a quelli grigi (ugualmente robusti, non più costosi tuttavia più eleganti a livello estetico), con in prospettiva un risparmio per il proprietario del veicolo, che non necessiterà più di far sostituire il pezzo graffiato per preservare l’aspetto generale della sua vettura (in questo caso: Dacia Sandero Stepway e Dacia Duster).
“Last but not least”, a guadagnarne sono anche i costi di industrializzazione (e ciò si riflette poi sul prezzo di acquisto) e l’approccio ecologico in fase di produzione, tanto dal punto di vista della semplicità di esecuzione del prodotto finito quanto in materia di riciclabilità, laddove – osserva Dacia – quando gli skid plate sono cromati oppure si compongono di più materiali, “Non sarà altrettanto facile potere riciclarli: oggi, la questione della riciclabilità dei componenti è fondamentale per i designer Dacia”.
Lo vedremo anche su Bigster
Per l’ottimizzazione dei costi industriali e, in un’ottica più ampia, la creazione di valore per il cliente, la progettazione di veicoli attraverso processi di assemblaggio robusti, economici e “intelligenti” costituiscono quell’attenzione all’economia circolare che rappresenta un elemento-chiave nelle politiche globali corporate di Dacia. Un’ulteriore conferma è stata di recente formulata attraverso il “vernissage” di Dacia Bigster Concept, svelato in occasione di “Renaulution” e atteso sul mercato dal 2024:
Il futuro del marchio è entusiasmante. Forme sempre essenziali ci accompagnano verso veicoli più outdoor ancora più robusti. E quando si parla di robustezza, si parla di materiali lavorati con intelligenza. Quello dei materiali plastici è un argomento su cui si sta riflettendo tantissimo. Si pensa che utilizzando plastiche riciclate e riciclabili, si possa perseguire la nostra strategia, presentata con Bigster Concept, creando modelli sempre più sorprendenti e con un rapporto qualità-prezzo sempre parimenti interessante.