Cosa guidano i dipendenti McLaren? Le loro auto di tutti i giorni
Dalla Audi A5 alla Honda CR-V: ecco le auto scelte dai dipendenti McLaren. Storie di passione, praticità e scelte sorprendenti tra le supercar
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Cosa guida davvero chi ogni giorno vende sogni a quattro ruote? Una domanda che incuriosisce molti appassionati di motori e che trova una risposta inaspettata grazie a un video virale pubblicato da RDSAutoGroup. Il filmato, diventato rapidamente un fenomeno online, ci apre una finestra sulle scelte di vita quotidiana dei dipendenti della McLaren, una delle case automobilistiche più esclusive e iconiche al mondo. Eppure, dietro le quinte del prestigio e della potenza che animano le supercar da milioni di euro, emergono storie di auto comuni, pratiche e spesso sorprendentemente accessibili.
Tra affidabilità e immagine
Nel video, diversi professionisti che trascorrono le loro giornate circondati da bolidi dal design avveniristico e dalle prestazioni mozzafiato, svelano quali veicoli scelgono di guidare nella loro vita privata. Un viaggio tra preferenze personali, ricordi d’infanzia e scelte razionali, che sfata il mito secondo cui chi lavora nel settore delle supercar debba necessariamente possedere garage pieni di vetture di lusso.
Tra i protagonisti spicca la storia di un dipendente fedele alla solidità tedesca. Dopo aver guidato una Audi A4 del 2010, ha scelto di passare a una Audi A5 del 2014. Una decisione che riflette una ricerca costante di affidabilità e continuità, elementi spesso messi in secondo piano rispetto all’estetica ma che, nella vita reale, fanno la differenza per chi percorre tanti chilometri ogni anno. L’Audi A5, con il suo mix di comfort e dinamismo, rappresenta per lui la perfetta sintesi tra praticità e piacere di guida.
Non meno interessante è il percorso di un altro collaboratore, che ha saputo reinventare il proprio stile automobilistico nel corso degli anni. Dalla muscolosa Chevrolet Camaro Z28 del 1986, simbolo di potenza americana, è passato alla raffinata Porsche Boxster del 2013. Un salto non solo geografico, ma anche concettuale: dalla forza bruta al piacere della guida scoperta e all’eleganza europea. La Porsche Boxster diventa così il simbolo di una maturazione personale, di un modo di vivere l’auto non più come status symbol, ma come espressione di sé e delle proprie passioni.
Ulteriori testimonianze
Altre testimonianze raccontano di scelte ancora più inaspettate. Un dipendente, ad esempio, ha iniziato la sua avventura su strada con una semplice bicicletta verde, con la quale ha percorso oltre mille miglia. Solo successivamente è passato a motorizzarsi, senza però mai perdere di vista il sogno di possedere un giorno una McLaren Artura. Questa storia dimostra come la passione per i motori possa nascere da gesti semplici e che, spesso, la vera aspirazione non sia solo il possesso, ma il desiderio e la connessione emotiva con un mondo che affascina da sempre.
Non mancano esempi di eclettismo e versatilità: un altro impiegato, partito dagli anni Ottanta con una Datsun B210, oggi guida una coppia di veicoli pensati per affrontare ogni situazione, una Subaru Forester 2022 e una Jeep Wrangler 2020. Scelte che raccontano la necessità di adattarsi alle esigenze della vita moderna, tra famiglia, lavoro e tempo libero, sempre senza rinunciare alla sicurezza e alla praticità.
Il caso che ha generato più discussioni online riguarda l’ultimo intervistato: dalla leggendaria Lexus SC300 del 1995, un modello che ancora oggi fa battere il cuore agli appassionati, è passato a una pragmatica Honda CR V del 2004. Una decisione che ha raccolto ammirazione tra i commentatori, molti dei quali hanno riconosciuto il valore della funzionalità e della durata rispetto all’apparenza. La Honda CR V diventa così il simbolo di una scelta razionale, che mette al primo posto la concretezza e la serenità di chi cerca un compagno affidabile per la vita di tutti i giorni.
Un mondo fatto di passione
Dai commenti degli spettatori emerge un sentimento condiviso: la passione per le auto non si misura dal prezzo di listino o dalla potenza sotto il cofano, ma dalla storia personale che ogni veicolo rappresenta. Nostalgia per modelli iconici, rispetto per chi sceglie la semplicità e la funzionalità, e comprensione per chi, pur lavorando nel mondo delle supercar, preferisce soluzioni concrete nella vita privata.
In conclusione, l’articolo ci offre una riflessione preziosa: anche chi vive immerso nell’eccellenza e nel prestigio dell’automobilismo, spesso predilige nella quotidianità scelte dettate dal buon senso e dalla ricerca di affidabilità. L’amore per i motori, dunque, non si esprime soltanto attraverso il possesso di vetture esclusive, ma soprattutto nella connessione emotiva che si crea con ogni singola auto, indipendentemente dal suo valore economico. Un messaggio autentico che rafforza il legame tra chi guida e il mondo dell’automobile, oltre ogni apparenza.
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