Audi mette in vendita Italdesign, futuro in bilico per il tempio dello stile italiano
Italdesign, simbolo del design italiano, potrebbe essere venduta da Audi. Preoccupazioni tra i lavoratori e focus sulle garanzie occupazionali
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Un simbolo dell’eccellenza italiana nel car design potrebbe presto cambiare proprietà. La storica azienda torinese Italdesign, fondata nel 1968 da Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani, è ufficialmente sul mercato. La decisione arriva dopo l’avvio della due diligence da parte della sua attuale proprietaria, Audi, che è controllata dal colosso tedesco Volkswagen. La notizia ha generato preoccupazione tra i circa mille dipendenti e ha acceso i riflettori su una realtà che ha segnato la storia dell’automobile mondiale.
Una fase complessa
Volkswagen sta attraversando un periodo di profonda ristrutturazione, complice una generale crisi automotive e la sfida della transizione elettrica. Il gruppo ha già annunciato un piano di riduzione del personale che coinvolgerà complessivamente 35.000 dipendenti, di cui 7.500 solo in Audi. Gli ingenti investimenti, pari a 15 miliardi di euro, nell’elettrificazione non hanno ancora prodotto i risultati sperati, spingendo la multinazionale a rivedere le sue strategie per affrontare le difficoltà del mercato.
Nonostante il contesto complesso, Italdesign rappresenta ancora un esempio di solidità e innovazione. L’azienda ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 145 milioni di euro, un utile di circa 20 milioni e un patrimonio netto vicino ai 290 milioni. Guidata dall’attuale CEO Antonio Casu, la società ha saputo evolversi nel tempo, ampliando il proprio raggio d’azione verso l’architettura e la mobilità sostenibile. Tra i progetti più iconici realizzati da Italdesign figurano la prima Volkswagen Golf, l’Audi 80 e la leggendaria DeLorean, divenuta celebre grazie al film “Ritorno al Futuro”.
Incontro coi sindacati
La possibile cessione di Italdesign ha destato immediata preoccupazione tra i sindacati. Fiom e Fim hanno già convocato un’assemblea per discutere della situazione, in vista di un incontro previsto per il 19 maggio con un rappresentante dell’Unione Industriali di Torino. Gianni Mannori della Fiom Cgil ha espresso timori concreti, sottolineando come nei momenti di crisi i gruppi tedeschi tendano a privilegiare le attività in Germania a scapito di quelle estere. La tutela dei lavoratori Italdesign e la salvaguardia dell’integrità aziendale sono le priorità indicate dai rappresentanti sindacali.
Le prime indiscrezioni indicano che vi sarebbero già manifestazioni di interesse per l’acquisto di Italdesign, provenienti principalmente da multinazionali dell’ingegneria, anche extraeuropee. Non si parla invece di fondi d’investimento o di costruttori automobilistici. Tuttavia, il nodo cruciale rimane il futuro delle commesse: attualmente, l’85% del fatturato dell’azienda proviene dal gruppo Volkswagen. La continuità di questi contratti sarà determinante per garantire la stabilità economica e occupazionale dell’azienda, qualora si concretizzasse il passaggio di proprietà.
In questo scenario di incertezza, Italdesign continua a rappresentare un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale, con un’eredità che ha segnato la storia del car design. La speranza di sindacati e dipendenti è che la cessione non comporti spezzatini aziendali o tagli di personale, ma che venga invece garantita una visione strategica capace di preservare e valorizzare il patrimonio industriale e umano di questa icona italiana.