Home Test Drive McLaren 720S 2018: la coupè estrema firmata “Super Series”. Prova su strada

McLaren 720S 2018: la coupè estrema firmata “Super Series”. Prova su strada

La McLaren 720S nasce per sostituire la McLaren 650S e lo fa, oltre che con 70CV in più con un telaio più leggero ed una dinamica di guida pronta per scendere in pista.


Ci sono auto che non hanno bisogno di presentazioni e la McLaren 720S fa proprio parte di questa categoria. Anagraficamente si tratta di un modello parte della famiglia “McLaren Super Series” e di fatto l’anno scorso è arrivata per sostituire la “vecchia” 650S. Rispetto a quest’ultima, la nuova 720S risulta decisamente migliorata rispetto al modello finito in cantina. Non solo è più leggera, ma in quel di Woking sono anche intervenuti sul telaio, migliorando ulteriormente il piacere di guida e le qualità dinamiche. Un modello forgiato nella galleria del vento, a regalare un’aerodinamica con pochi rivali in circolazione, ma senza aver compromesso il design figlio della più recente filosofia stilistica britannica. Questa McLaren 720S è ancora più bassa e piantata rispetto alla 650S da cui deriva e il suo Regno ideale è quindi la pista. Non stupitevi quindi se avrete la sensazione che i fari anteriori sembrino “guardarvi storto”, se confinerete questa vettura nel noioso percorso “casa-lavoro”. 

McLaren 720S: com’è fatta 

La McLaren 720S è lunga 454 cm, larga 193 e alta 210 cm. Telaio e qualche ritocco al look sono le migliorie tecniche che fanno gridare al miracolo con gli ingegneri che hanno reso “perfettibile” quel che già era visto come perfetto. A muovere questo monumento su quattro ruote ci pensa un propulsore V8 biturbo, evoluto da 3,8 ad addirittura 4 litri di cilindrata. Installato in posizione “centrale-posteriore” viaggia, non a caso, con  la bellezza di 720 CV, con un incremento di 70 unità rispetto alla 650S. La coppia è formato TIR, da 770 Nm – quasi 100 in più rispetto a prima, mentre la “prova costume” è ampiamente superata con un dato alla bilancia di appena 1,3 tonnellate. Merito di tanta leggerezza sta senz’altro nella scelta dei materiali. La scocca è realizzata in fibra di carbonio e l’alluminio si spreca. Un sostanzioso taglio del peso arriva poi anche dalle sospensioni, più leggere rispetto al passato di ben 16 Kg.

La zona anteriore sfoggia un bel paraurti dal disegno decisamente aggressivo che si rifà all’esagerata McLaren P1. Impossibile poi non notare i fari con illuminazione a LED integrati con la presa d’aria che si occupa di far respirare i radiatori alle basse temperature. Ma una menzione a parte la meritano proprio i fari anteriori, dotati di “Static Adaptive Headlights”. Abbiamo quindi a che fare con una tecnologia che gestisce la proiezione di luce della fanaleria anteriore cambiandone l’intensità in base al tipo di guida assunto. In tutto abbiamo quindi  17 lampadine LED, delle quali cinque lavorano “stando ferme”, mentre le restanti dodici si muovono seguendo la direzione dell’auto illuminando nel migliore dei modi il tratto sul quale si sta viaggiando.

Gli interni sembrano costruiti su misura per far viaggiare i due occupanti per i quali questa McLaren 720S è stata omologata. Nonostante questo l’abitacolo regala una sorprendente sensazione di spazio, anche e soprattutto se teniamo sempre a bene il tipo di segmento nel quale trova posto questa coupé. I sedili offrono un taglio sportivo con i poggiatesta integrati in un blocco unico con lo schienale. Certo, non abbiamo a che fare con una familiare, ma dietro i due sedili abbiamo lo spazio per due borse in stile “bagaglio a mano” su volo “low-cost” per 230 litri di capacità, mentre altri 150 litri li abbiamo nel “pozzo” sotto il cofano anteriore. Il resto è un trionfo di ricercatezza dei particolari. Gli assemblaggi sono impeccabili e le finiture di estrema qualità.

La plancia è occupata per gran parte dal mastodontico schermo, posizionato verticalmente e che si occupa del capitolo “infotainment” della sportiva di Woking. Dal “Full Display Mode” potremo quindi attingere a una miriade di info utili. A disposizione abbiamo fino a tre formati di grandezza con una gamma di colorazione variabile in base al tipo di guida impostato, a scelta tra “Comfort”, “Sport” o “Track”. Volendo è possibile attivare tramite un apposito tasto la modalità “Slim Display Mode” versione “smilza”, che vede lo schermo subito davanti al guidatore richiudersi parzialmente, mostrando solo le info essenziali per la guida. Chiaro: si tratta di una posizione utile per guadagnare visibilità in particolare per coloro che sfrutteranno la 720S in pista, dove le distrazioni sono vietate.

McLaren 720S: come va

Ma ovviamente sono le prestazioni a regalare i brividi quando si ha a che fare con il “quattromila” benzina di questa McLaren 720S. L’accelerazione da 0 a 100 Km/h è coperta in un batter d’ali (ovviamente di gabbiano!) e si chiude in appena 2,9 secondi. A chi interessa – e quindi è un assiduo frequentatore della “pista sotto casa” – possiamo parlare anche dello sprint da 0 a 200 Km/h, pratica che in questo caso si chiude in meno di 8 secondi – 7,8 per la precisione. La velocità massima vede invece la corsa del tachimetro fermarsi sui 341 Km/h. Tanta potenza che si fa portare con inaspettata semplicità, anche se è ovvio: esibirsi in tempi formato GP richiede “tanto manico” e una buona dose di coraggio.

Va da sé che, anche se abbiamo a che fare con un sportiva “peso piuma”, anche i freni debbano comportarsi proporzionalmente a cotante prestazioni. I dichi dei freni sono in salsa racing, in carboceramica da 390 e 380 mm rispettivamente per anteriore e posteriore. Il risultato sono spazi di frenata eccezionali: servono poco meno di 30 metri per arrivare a fermarsi viaggiando attorno ai 100 Km/h e 117 metri se ci siamo goduti la nostra McLaren fino ai 200 orari. Sempre restando “in zona”, va anche detto come questa 720S sia equipaggiata con gomme realizzate “ad hoc” per questo modello e sviluppate da Pirelli: parliamo delle P Zero Corsa. 

La guida è praticamente chirurgica con lo sterzo che si comporta in maniera pressoché perfetta. Ogni movimento è recepito dalla vettura in un ipotetico teorema che suona un po’: “dove la metti va”, anche in virtù della rigidità del telaio, il MonoCage 2. Un telaio alleggerito e che grazie al “Proactive Chiassis Control 2” può addirittura essere impostato manualmente su quattro differenti setup, mentre senza intervento umano è comunque capace di adattarsi in modo automatico non solo allo stile di guida, ma addirittura alle reali condizioni della strada. L’elettronica in questo caso ci mette del suo, e milioni di dati vengono elaborati ogni secondo per garantire una risposta sempre all’altezza. Se poi si desidera esibirsi in “drifting” da capogiro è sufficiente sfruttare il “Variable Drift Control“, così da regolare in base ai propri desideri l’intervento dell’ESC. L’erogazione è fulminante e si sale di giri in modo impressionante, complice la mappatura della trasmissione, automatica e a 7 rapporti.

McLaren 720S – piace/non piace

Piace: 

  • guida entusiasmante
  • rendimento in pista da riferimento

Non Piace:

  • capacità di carico limitata
  • prezzo

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Scheda tecnica

Dimensioni e pesi

Lunghezza: 4.540 mm
Larghezza: 1,930 mm
Altezza: 1,200 mm
Passo: 2,670 mm
Volume bagagliaio: max.* 230 L secondo il metodo di misurazione VDA
Peso in ordine di marcia secondo CE: 1.322 kg
Serbatoio/di cui riserva: 72 l

Motore:
Numero/disposizione cilindri: 8/a V, 4 valvole per cilindro
Cilindrata: 3.994 cm³
Potenza: 717 CV a 7.250 giri/min
Coppia: 770 Nm a 5.500 giri/min
Trazione: posteriore
Cambio: automatico a 7 marce

Prestazioni e consumo di carburante
Accelerazione: 0-100 km/h s 2,9
Velocità massima: km/h 341 Km/h
Consumo di carburante in ciclo NEDC: comb. 11 l/100 km
Emissioni di CO2: comb. 249 g/km

Prezzo: 
A partire da: 252.620 euro.

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