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La nuova Mini – più leggera della vecchia ?

Il sito da seguire per i Mini-dipendenti è sicuramente Motoring File, di solito molto affidabile. Ieri riportava voci secondo cui la prossima generazione Mini sarà piu leggera della attuale. Gran parte della diminuzione di peso della nuova Mini (nome in codice R56, debutto in autunno), pare imputabile al nuovo motore in lega leggera, che è

Il sito da seguire per i Mini-dipendenti è sicuramente Motoring File, di solito molto affidabile. Ieri riportava voci secondo cui la prossima generazione Mini sarà piu leggera della attuale.

Gran parte della diminuzione di peso della nuova Mini (nome in codice R56, debutto in autunno), pare imputabile al nuovo motore in lega leggera, che è stato progettato in collaborazione con Peugeot e che verrà costruito in uno stabilimento inglese.

E’ significativo sottolineare come i tecnici bavaresi siano riusciti a conciliare le esigenze di contenimento delle masse con quelle di contenimento dei costi di produzione. Difatti la R56 adotterà soluzioni volte a ridurre la complessità di manifattura (e di conseguenza i tempi di produzione) senza ricorrere a semplificazioni e rinunce sul piano dei contenuti tecnici.

La maggiore efficienza del processo produttivo compenserà alcune raffinatezze tecnologiche come l’adozione del motore in lega leggera con distribuzione Valvetronic e turbocompressore integrato nella linea di scarico.

Questo conferma che una progettazione ad alto livello garantisce un miglioramento costante del prodotto, e secondo alcuni la Mini avrà la possiblità di subire un costante affinamento ed una evoluzione paragonabili a quelle della Porsche 911. Per quanto riguarda il telaio ad esempio, la Mini attuale presenta valori di rigidità torsionale flessionale della scocca molto superiori allo standard del proprio segmento, fatto che in combinazione con sospensioni a preciso controllo delle geometrie (come il multi-link al retrotreno) contribuisce all’eccellente standard di guidabilità che la caratterizza.

La sua attuale evoluzione più estrema, la Cooper S JCW GP, prodotta in serie limitata di 2000 esemplari, spinge in avanti le qualità stradali adottando una soluzione inusuale per una vettura del segmento B: l’eliminazione dei posti passeggeri posteriori. Quella che a prima vista appare come una limitazione oppure un facile artificio per ridurre le masse ha invece fondate ragioni legate alla dinamica di marcia: difatti in ogni vettura la taratura dei parametri elastici e di smorzamento delle sospensioni è frutto di un compromesso che tiene in considerazione la gamma di variazione delle masse e del baricentro (con estremi: vettura scarica e a pieno carico).

Più una vettura è di tara ridotta e di misura corta di passo più questa variazione è percentualmente significativa accogliendo 4/5 passeggeri rispetto al solo autista; eliminando i posti posteriori i progettisti del telaio possono così focalizzare la taratura in funzione delle esigenze di guida sportiva con minori vincoli di compromesso alla variazione dei carichi.

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