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Toyota: dalla piattaforma modulare all’idrogeno, i nuovi programmi di evoluzione della mobilità

Il futuro a medio termine per il colosso giapponese è sempre più elettrificato: nuovi modelli zero emission, ibridi ed ibridi plug-in; lo sviluppo del pianale e-TNGA che equipaggerà un indeito medium-SUV e poi verrà adottato da una completa gamma di modelli; nuove soluzioni di mobilità integrata.

Un ulteriore “boost” ai programmi di espansione del marchio in chiave “zero emission”: ecco, in estrema sintesi, il panorama di novità che i vertici Toyota hanno presentato in occasione del “Kenshiki Forum”, annuale meeting attraverso il quale il colosso giapponese espone le proprie mire per il futuro.

Sotto i riflettori ci sono, nell’ordine:

  • nuovi modelli zero emission
  • l’implementazione dell’impiego dell’idrogeno
  • lo studio di ulteriori tecnologie per la mobilità elettrica (fra le quali ci sono le batterie solid-state).

Una nuova piattaforma modulare

“Base di partenza” della futura lineup di modelli ad alimentazione elettrica per Toyota e Lexus consiste nel pianale e-TNGA, ovvero Electric Toyota New Global Architecture. Il nome dice già molto: si tratta di una evoluzione in chiave “zero emission” della ben conosciuta piattaforma TNGA che costituisce il fulcro dell’attuale generazione di modelli. Del resto, l’impostazione tecnologica richiama il medesimo capitolato industriale: un pianale modulare su cui si potrà allestire un’ampia gamma di modelli, lasciando immutati soltanto alcuni elementi in favore di una “personalizzazione” delle parti che riguardano la lunghezza del telaio, la sua larghezza, l’altezza della scocca e l’interasse.

Varie soluzioni powertrain

In funzione del modello che ne verrà provvisto, in effetti, la nuova piattaforma modulare e-TNGA di Toyota verrà equipaggiata con batterie di capienza differente, così come uno oppure due motori elettrici, per provvedere alla realizzazione di nuovi modelli a due ruote motrici (con trazione anteriore o posteriore) oppure a trazione integrale. È chiaro, a questo proposito, l’intento di ottimizzazione delle risorse in favore dell’abbattimento dei costi industriali di sviluppo e di produzione.

Il SUV “senza nome”

Quale primo modello chiamato ad inaugurare il nuovo capitolo di sviluppo “zero emission” di Toyota che farà ricorso alla piattaforma modulare e-TNGA (in fase di sperimentazione: l’esordio operativo è atteso entro 24 mesi: si andrebbe, dunque, alla fine del 2022), un inedito veicolo di fascia “Sport Utility” del quale i “piani alti” del Gruppo giapponese si limitano a fornire qualche indicazione di massima. Un video di anteprima permette di farsi un’idea del profilo laterale del nuovo SUV, dall’impostazione marcatamente sportiva, in particolar modo per quanto riguarda il “volume” posteriore che sembra richiamare l’attenzione sulle più recenti proposte “a ruote alte” Toyota: lunotto quasi orizzontale e “coda” alta che accompagnano una elevata linea di cintura, finestrini sottili, un parabrezza molto inclinato ed un corto volume anteriore (soluzione, quest’ultima, sempre più “gettonata” dai progettisti dei veicoli elettrici “new gen” in quanto attuabile dalla possibilità di avere a disposizione gli spazi più ridotti che l’alimentazione elettrica consente rispetto ai “convenzionali” motori a combustione).

Batterie allo stato solido

In virtù della propria partnership con Panasonic ed altre aziende specializzate in ricerca e sviluppo di sistemi di accumulo, i vertici Toyota confermano che gli studi sulla promettente nuova tecnologia degli accumulatori “solid state” prosegue: il primo modello di serie che ne sarà equipaggiato dovrebbe debuttare sul mercato entro il 2025.

Un po’ di cifre

Riguardo ai numeri di vendita in Europa, Toyota e Lexus prevedono per il 2021 un monte-vendite nell’ordine di 1,1 milioni di unità nel “Vecchio Continente” (sempre tenendo in considerazione Toyota e Lexus). Entro il 2025, l’obiettivo a livello continentale è di portare al debutto più di 60 fra nuovi modelli e “derivati” ad alimentazione elettrificata (almeno dieci dei quali saranno 100% elettrici). La timeline in un’ottica a medio termine (2025) stima oltre il 70% di incidenza di autovetture full hybrid, oltre il 10% plug-in hybrid ed una percentuale analoga di modelli elettrici (a batteria ed a idrogeno) nella gamma Toyota e Lexus che vedremo fra cinque anni. Per la stessa data, le previsioni di vendita in tutto il mondo si attestano su 5,5 milioni di unità elettrificate all’anno. Un”offensiva” di strategie hi-tech e di modelli che comporterà un processo parallelo di sviluppo delle soluzioni di mobilità che superino i “tradizionali” confini delle Case costruttrici come “semplici” produttori di autoveicoli.

Kinto Europe: nuovi servizi integrati di mobilità

In questo senso, è da rimarcare la nascita di Kinto Europe, espressione continentale della piattaforma integrata di servizi alla mobilità che vanno dal car sharing al car pooling lanciata all’inizio del 2020. Kinto Europe, con sede a Colonia, è il risultato di una joint venture fra Toyota Europe e Toyota Financial Services. La data di inaugurazione operativa viene fissata per aprile 2021. Fra i servizi che potranno essere scelti dai nuovi clienti: “Kinto One” (soluzioni di noleggio a lungo termine dedicate a clienti professionisti, PMI e privati); “Kinto Flex” (programmi di noleggio in abbonamento); “Kinto Join“; “Kinto Share” (servizio di car sharing con vetture ad alimentazione ibrida, già attivo in Italia, Spagna, Irlanda, Svezia e Danimarca) e “Kinto Go”, soluzione che in Italia è presente in oltre 5.000 località a copertura del 70% del territorio nazionale e che offre all’utente la possibilità di spostarsi attraverso il migliore “mix” fra mezzi di trasporto più convenienti ed acquistare tutti i biglietti necessari in un’unica soluzione.

Incrementare la diffusione dei veicoli a idrogeno

Contestualmente all’annuncio del “misterioso” SUV ad alimentazione elettrica e che verrà allestito sulla base della nuova piattaforma modulare e-TNGA, i vertici Toyota forniscono ulteriori anticipazioni relative ai programmi di sviluppo delle tecnologie fuel cell. Un capitolo industriale, quest’ultimo, del resto anticipato di recente con il “vernissage” di Toyota Mirai 2021, seconda generazione della berlina di fascia medio-alta alimentata a celle di combustibile di idrogeno, che “promette” fino a 650 km (circa il 30% in più rispetto alla serie che si prepara ad essere sostituita) di autonomia con un pieno di idrogeno nei tre serbatoi previsti, in luogo dei due precedenti, e cinque minuti per un ciclo di rifornimento completo.

Nasce il centro europeo di sviluppo

Proprio per ottimizzare le opportunità che la mobilità fuel cell offre nel “Vecchio Continente”, Toyota Motors Europe ha dato vita al Fuel Cell Business Group: il nuovo polo rivolto allo sviluppo dell’idrogeno in chiave continentale ha sede a Bruxelles. Un “hub” centrale, dal punto di vista strategico e politico, in quanto permetterà alla filiale europea del colosso giapponese di operare gomito a gomito con partner industriali, Governi e realtà (leggi Associazioni di settore, amministrazioni, utility ed enti) nazionali e regionali per stimolare un più ampio utilizzo dell’idrogeno.

Molteplici possibilità di impiego

Dal punto di vista del ventaglio di utilizzazioni, la tecnologia fuel cell risulta essere altrettanto flessibile di quella elettrica a batterie: è in effetti adatta non soltanto all’alimentazione di autovetture (come la nuova generazione di Toyota Mirai, ad esempio, che esordirà sul mercato nel 2021), ma anche su molteplici applicazioni, dal settore Truck&Bus (in particolar modo per le linee di trasporto urbane) ai carrelli elevatori, ai generatori di energia. Sono inoltre, informano i vertici Toyota, test di studio per il suo impiego nel settore della nautica e dell’aeronautica.

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