Home Una nuova inchiesta colpisce Elon Musk e l’Autopilot di Tesla

Una nuova inchiesta colpisce Elon Musk e l’Autopilot di Tesla

Il New York Times ha sviluppato un’inchiesta intorno a Tesla, puntando l’attenzione sull’efficacia del sistema Autopilot offerto dalla Casa californiana.

L’ultima inchiesta portata avanti negli anni da due giornalisti del New York Times, colpisce gravemente Elon Musk e la sua azienda, Tesla, in merito allo sviluppo e all’effettiva efficacia del sistema di Autopilot che dovrebbe equipaggiare i modelli del Brand californiano. I giornalisti raccontano, inoltre, di aver scritto più volte a Tesla senza mai ricevere risposta, poi affermano di aver raccolto anni di dichiarazioni da parte di Musk che sono risultate contraddittorie in merito alla tecnologia impiegata sulle auto e, poco in linea con la realtà.

I problemi di Autopilot

I problemi nascono dal principio, a cominciare dalla scelta del nome Autopilot che, secondo gli ingegneri dedicati allo sviluppo, poteva essere battezzato Copilot. I dirigenti Tesla hanno presentato ai clienti una tecnologia ancora acerba, ma spacciata come pionieristica. Nel 2016 siamo arrivati all’introduzione dell’Autopilot 2.0, il sistema più avanzato ma pur sempre lontano dalla promessa fatta: nel video di presentazione del prodotto si vede una vettura muoversi in autonomia, anche se si tratta di un percorso tracciato in precedenza durante il quale, l’auto urta contro un ostacolo riportando danni importanti. In tutto questo, la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) ha aperto un’indagine a carico di Tesla in seguito a diversi incidenti causati dall’Autopilot che, attualmente, contano un morto e 17 feriti.

Le convinzioni di Musk

Musk, inoltre, sembra reticente nell’installare tecnologie più potenti delle telecamere per migliorare la guida autonoma. L’imprenditore sudafricano ha spiegato di equiparare l’occhio umano a telecamere: se l’uomo è capace di guidare soltanto coi suoi occhi, non serve che un’auto adotti radar e lidar per funzionare al meglio. Secondo il New York Times si tratta di una scelta economica e stilistica, in quanto radar sarebbero decisamente più costosi rispetto a semplici telecamere che, diversamente dagli altri strumenti, Tesla è in grado di produrre in casa. Il lidar, che molte Case stanno implementando nei loro modelli, sarebbero molto più impegnativi.

La difesa del patron di Tesla

Elon Musk ha utilizzato da sempre una campagna di marketing aggressiva con annunci spesso lontani dalla realtà oggettiva, ma il suo approccio funziona perché la gran parte delle promesse fatte, sono state poi mantenute. I riflettori su Tesla e sul suo eccentrico patron non si fermano.