Renault crolla in Borsa dopo addio de Meo e il taglio delle stime

Renault perde oltre il 18% in Borsa dopo il taglio delle stime per il 2025 e la nomina del nuovo CEO ad interim Duncan Minto. Mercato in allarme

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 17 lug 2025
Renault crolla in Borsa dopo addio de Meo e il taglio delle stime

Una vera e propria tempesta si è abbattuta su Renault, protagonista di una giornata nera alla borsa di Parigi. Il colosso automobilistico francese ha visto il proprio titolo precipitare di oltre il 18%, un crollo che segna una delle peggiori performance della sua storia recente. A scatenare il panico tra gli investitori sono stati due eventi ravvicinati: il taglio stime sugli obiettivi finanziari per il 2025 e il clamoroso cambio CEO, con l’uscita di scena di Luca de Meo, destinato a nuove sfide nel gruppo Kering, e la nomina ad interim di Duncan Minto.

Uno spartiacque

Il 15 luglio è stata una data spartiacque per il gruppo francese. In poche ore, la società ha comunicato una revisione al ribasso delle proprie previsioni: il margine operativo atteso per il 2025 è stato ridotto al 6,5%, rispetto al precedente obiettivo del 7% o superiore. Non meno rilevante il ridimensionamento delle stime sul free cash flow, che ora si attesta in una forbice compresa tra 1 e 1,5 miliardi di euro, contro i 2 miliardi inizialmente previsti. Un segnale forte che ha generato una reazione immediata sui mercati finanziari.

L’onda d’urto di queste notizie si è tradotta in un autentico scossone per il titolo, che ha toccato un minimo di 34,4 euro, dopo un’apertura già in profondo rosso a 35,5 euro. Gli operatori temono che dietro queste decisioni si celino problemi strutturali, legati alla competitività di Renault nel contesto di un settore automobilistico in profonda trasformazione.

Un quadro complesso

I risultati del primo semestre 2025 offrono un quadro complesso, fatto di luci e ombre. Da un lato, i ricavi sono cresciuti del 2,5% su base annua, raggiungendo i 27,6 miliardi di euro, a testimonianza di una certa tenuta sul fronte delle vendite. Dall’altro, il margine operativo si è fermato al 6%, un dato che ha deluso le aspettative degli analisti e alimentato ulteriori dubbi sulle prospettive di crescita. Ancora più preoccupante è il dato relativo al free cash flow, crollato a soli 47 milioni di euro, penalizzato da un peggioramento del capitale circolante, un rallentamento delle vendite nel mese di giugno e un incremento delle scorte.

In questo scenario di grande incertezza, la guida temporanea dell’azienda è stata affidata a Duncan Minto, manager scozzese con una lunga esperienza in ambito finanziario all’interno del gruppo. Minto ha già delineato le prime linee guida di un piano di contenimento dei costi, che prevede una razionalizzazione delle spese generali, una maggiore efficienza produttiva e un attento controllo degli investimenti in ricerca e sviluppo. L’obiettivo dichiarato è quello di ristabilire solidità finanziaria e garantire una maggiore resilienza in un contesto sempre più competitivo.

Alcuni segnali positivi

Nonostante le difficoltà, Renault evidenzia alcuni segnali positivi. Le scorte di veicoli sono in diminuzione: a fine giugno si attestavano a 530 mila unità, contro le 560 mila di marzo. Un dato che riflette una gestione più efficiente dei flussi produttivi e una maggiore attenzione al bilanciamento tra domanda e offerta. Inoltre, l’utilizzo degli impianti resta elevato, attorno al 90%, ben al di sopra della media dei concorrenti nel mercato retail europeo. Questo rappresenta un punto di forza che la casa automobilistica intende valorizzare nei prossimi mesi.

La strategia aziendale rimane saldamente orientata alla costruzione valore, anche a scapito di una crescita quantitativa delle vendite. In un contesto segnato dalla transizione verso la mobilità elettrica e dall’arrivo di nuovi competitor globali, la priorità è rafforzare la posizione del gruppo attraverso innovazione, efficienza e qualità. La dirigenza ha confermato che il prossimo 31 luglio, in occasione della pubblicazione dei risultati semestrali completi, saranno forniti ulteriori dettagli sulle condizioni finanziarie e sulle prospettive future del gruppo.

A differenza di altri costruttori occidentali, Renault non ha sospeso le proprie stime per la fine dell’anno, mantenendo la rotta nonostante le sfide che il settore automobilistico si trova ad affrontare. Il gruppo, pur consapevole delle difficoltà, continua a puntare su una strategia di lungo periodo, convinto che solo attraverso una gestione rigorosa dei costi e un deciso orientamento alla costruzione valore sarà possibile affrontare con successo le trasformazioni in atto nel mondo dell’auto.

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