Porsche Panamera a 204 km/h, multa annullata per un particolare vizio

Un avvocato fa annullare una multa per eccesso di velocità di 204 km/h su una Porsche Panamera per vizio di forma sul radar. Ecco cosa è successo

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 14 lug 2025
Porsche Panamera a 204 km/h, multa annullata per un particolare vizio

Un caso che sta facendo discutere l’opinione pubblica francese e non solo: un automobilista, già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili, è riuscito a evitare qualsiasi sanzione dopo essere stato fermato a bordo di una Porsche Panamera mentre viaggiava a una velocità di ben 204 km/h sull’autostrada A40, dove il limite massimo consentito era di 110 km/h. Una vicenda che mette in luce non solo la gravità dell’eccesso di velocità commesso, ma anche le falle procedurali che possono vanificare l’azione repressiva delle autorità.

Un caso che fa giurisprudenza

L’episodio risale al giugno 2025, quando i gendarmi francesi hanno fermato l’automobilista per un controllo, rilevando l’infrazione tramite un radar posizionato lungo la tratta. Tuttavia, nonostante la condotta estremamente pericolosa e recidiva del conducente, la storia ha preso una piega inaspettata all’interno delle aule di giustizia. Il tribunale correzionale chiamato a giudicare il caso si è infatti trovato costretto ad archiviare il procedimento per un errore di natura formale: mancava il carnet metrologico, ovvero il documento che certifica l’avvenuta e corretta calibrazione dello strumento di rilevazione utilizzato durante il controllo.

La mancanza di questa documentazione, fondamentale secondo la normativa vigente, ha rappresentato un vizio di forma in grado di minare alla base l’intero impianto accusatorio. L’avvocato della difesa, esperto di giurisprudenza legata ai controlli stradali, ha saputo sfruttare la lacuna burocratica per ottenere l’annullamento di tutte le accuse. Di conseguenza, l’automobilista non solo si è visto cancellare la multa, ma ha anche evitato i sei mesi di reclusione con sospensione della pena richiesti dalla procura, la perdita dei punti sulla patente e l’iscrizione nel casellario giudiziario.

La decisione del tribunale

La decisione, emessa durante l’udienza del 24 giugno 2025, ha immediatamente acceso il dibattito sull’equilibrio tra il rispetto delle formalità giuridiche e la tutela della sicurezza sulle strade. Da un lato, la necessità di garantire la correttezza delle procedure e la tutela dei diritti dell’imputato; dall’altro, il rischio che la forma prevalga sulla sostanza, vanificando l’efficacia deterrente delle sanzioni e mettendo in discussione la serietà dell’apparato di controllo.

Questo caso emblematico mette in risalto una vulnerabilità sistemica nei controlli stradali francesi: senza una rigorosa e puntuale documentazione relativa alla taratura dei dispositivi di rilevazione, qualsiasi contestazione può essere invalidata a prescindere dalla gravità della violazione. Una situazione che rischia di alimentare il senso di impunità tra chi, disponendo di risorse economiche e legali adeguate, è in grado di individuare e sfruttare le falle della burocrazia.

Non è un caso isolato

Non si tratta solo di un episodio isolato, ma di una questione che chiama in causa l’intero sistema di prevenzione e repressione delle infrazioni stradali. Il caso della Porsche Panamera a 204 km/h, risolto per un semplice vizio di forma, rappresenta un campanello d’allarme per le autorità francesi, che ora dovranno riflettere sulla necessità di rafforzare i protocolli di verifica e di gestione della documentazione. Senza un adeguato carnet metrologico, ogni sforzo volto a contrastare l’eccesso di velocità rischia di essere vanificato, compromettendo non solo la credibilità della giurisprudenza in materia, ma anche la sicurezza collettiva.

Il dibattito resta aperto: fino a che punto è giusto che un vizio procedurale prevalga sulla sostanza dei fatti? È possibile bilanciare il diritto alla difesa con la necessità di garantire sanzioni efficaci e tempestive contro comportamenti che mettono a rischio la vita di tutti? Quello che è certo è che il caso della Porsche Panamera sull’A40 rimarrà a lungo un punto di riferimento nella discussione su regole, controlli e responsabilità sulle strade europee.

Ultime notizie