La mossa contro il caldo torrido sui Taxi, il condizionatore "fai da te" sul tetto

A Kandahar, in Afghanistan, i tassisti montano condizionatori artigianali sui tetti dei taxi per combattere il caldo estremo e la crisi climatica

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 14 lug 2025
La mossa contro il caldo torrido sui Taxi, il condizionatore

Nel cuore di una delle regioni più calde del pianeta, dove il sole non concede tregua e le temperature superano costantemente i 40 gradi, l’ingegno si fa strada tra le difficoltà quotidiane. A Kandahar, città simbolo del sud dell’Afghanistan, una vera e propria rivoluzione a quattro ruote sta cambiando il modo di affrontare il caldo estremo. Qui, tra strade polverose e traffico caotico, i tassisti hanno trovato una soluzione tanto semplice quanto geniale: i condizionatori artigianali installati sui tetti delle loro vetture.

Una scelta insolita

Non si tratta di sofisticati sistemi elettronici, ma di dispositivi costruiti con materiali di recupero: barili riciclati, tubi di scarico e una generosa dose di nastro adesivo. Questi strumenti, frutto della necessità e della creatività, sono diventati in breve tempo un elemento distintivo dei taxi di Kandahar, permettendo ai conducenti di affrontare giornate roventi senza soccombere al caldo soffocante che caratterizza questa parte dell’Afghanistan.

La soluzione, che a prima vista può sembrare rudimentale, si è rivelata sorprendentemente efficace. Il funzionamento dei condizionatori artigianali è tanto intuitivo quanto pratico: basta ricaricare il serbatoio con acqua due volte al giorno per garantire un ambiente fresco e confortevole all’interno dell’abitacolo. L’investimento richiesto è minimo, circa 3.000 Afghani – poco più di 40 dollari – una cifra accessibile rispetto ai costi proibitivi delle riparazioni dei condizionatori di serie, spesso fuori uso a causa delle condizioni estreme o della mancanza di pezzi di ricambio.

Funziona meglio dell’aria condizionata

Secondo Abdul Bari, uno dei tassisti pionieri di questa iniziativa, il sistema “funziona meglio dell’aria condizionata originale”. L’aria fresca, infatti, non si limita a raggiungere la parte anteriore dell’auto, ma si diffonde uniformemente in tutto l’abitacolo, offrendo sollievo sia al conducente che ai passeggeri. Un sollievo tutt’altro che trascurabile, soprattutto per chi – come Norullah, giovane di 19 anni – ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze del caldo estremo: “Senza il condizionatore diventa molto difficile viaggiare in questa città”, racconta, ricordando come le alte temperature lo abbiano costretto a ricorrere a cure mediche d’urgenza.

L’adozione dei condizionatori artigianali si inserisce in un contesto ben più ampio e complesso. L’Afghanistan è uno dei paesi più poveri al mondo e, al tempo stesso, uno dei più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Gli ultimi dati della FAO parlano chiaro: la primavera appena trascorsa è stata la più calda mai registrata nel paese. Le ondate di calore si fanno sempre più frequenti e intense, aggravando una situazione già critica, segnata da una siccità devastante che mette in ginocchio l’agricoltura e le comunità rurali.

Una situazione particolare

A rendere il quadro ancora più difficile, vi è la situazione politica: dal ritorno al potere dei Talebani nel 2021, l’Afghanistan è stato escluso dai principali negoziati internazionali sul clima. Una condizione che limita ulteriormente la capacità del paese di ricevere aiuti e di partecipare alle strategie globali per fronteggiare la crisi ambientale. In questo scenario, le soluzioni locali – come quella dei tassisti di Kandahar – diventano non solo un esempio di resilienza, ma anche un messaggio di speranza e determinazione.

I taxi con i loro condizionatori artigianali sono oggi il simbolo di una popolazione che, pur dovendo affrontare enormi difficoltà, non si arrende e continua a cercare risposte concrete ai problemi quotidiani. In un contesto segnato da cambiamento climatico, siccità e instabilità politica, la creatività e la capacità di adattamento dei cittadini di Kandahar offrono una lezione preziosa: anche nelle condizioni più estreme, l’ingegno può diventare la chiave per migliorare la qualità della vita e guardare al futuro con maggiore fiducia.

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