Fiat Panda mangiata dalla ruggine e dalla vegetazione, riparte dopo 17 anni

La Fiat Panda mangiata dalle intemperie e dalla sua presenza nella natura, ritorna a nuova vita dopo diciassette anni di fermo assoluto

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 13 mag 2025
Fiat Panda mangiata dalla ruggine e dalla vegetazione, riparte dopo 17 anni
Semisepolta tra felci alte, rami secchi e un silenzio denso, una Fiat Panda bianca degli anni ’80 giaceva immobile nella vegetazione. Il tempo le aveva dato una nuova pelle: muschio verdastro sui parafanghi, ruggine lungo i bordi delle portiere, e un leggero odore di terra umida che filtrava dall’abitacolo. Il bianco della carrozzeria, seppur ingiallito, spiccava ancora sotto la sporcizia. Non era scomparsa. Solo dormiva.

Una missione impossibile

Uno youtuber specializzato in recuperi di veicoli abbandonati si era imbattuto in lei durante un’esplorazione. L’aveva vista spuntare tra le sterpaglie come un animale sorpreso. Era lì da diciassette anni, a detta del vecchio contachilometri impolverato e delle voci raccolte online. Nessuno le dava più un’occhiata. Nessuno, finché non aveva acceso la videocamera.

«Una Panda prima serie… ferma da diciassette anni. Ce la farà ad accendersi?» disse rivolto all’obiettivo, mentre liberava il cofano con le mani nude. Rami, erbacce, un piccolo nido abbandonato. La macchina sembrava parte della vegetazione, come se fosse cresciuta lì. Ma bastava guardarla bene per capire che non aveva dimenticato la strada.

Aprì la portiera. Si mosse, cigolando come una voce che non parlava da anni. Dentro, la polvere copriva tutto, ma l’essenziale c’era. Sedili interi, plancia integra, persino il vecchio interruttore della ventola ancora al suo posto. Inserì la chiave, trovata sotto il tappetino rigido. Il gesto era familiare, quasi rispettoso.

Naturalmente, la batteria era morta. Ne collegò una nuova, silenzioso. Ogni clic, ogni respiro prima di girare la chiave, veniva ripreso. Era un momento che non si poteva rifare. Girò. Un colpo secco. Poi nulla. Un altro tentativo. Il motorino tossì, esitò. Sembrava ricordare. Al terzo tentativo, un borbottio profondo. Il motore prese. Irregolare, tremolante, ma vivo. Il rombo si fece strada nel silenzio della vegetazione, spezzando diciassette anni di immobilità.

La Panda non ha mollato

Lo youtuber sorrise. Non fu un sorriso da copertina, ma autentico. Gli occhi gli brillavano. Non era solo un’altra accensione da documentare. Quella Panda, con la sua carrozzeria corrosa e il muschio sul cofano, aveva appena compiuto qualcosa di incredibile.

La ripulì solo il minimo indispensabile: i fari, il parabrezza, gli interni per poterla guidare. Lasciò il muschio, lasciò i segni del tempo. Li considerava medaglie. Nel video conclusivo, mentre guidava lentamente lungo un sentiero sterrato, disse soltanto: «Ha aspettato diciassette anni. E si è accesa come se niente fosse. Come se sapesse che sarebbe tornata a respirare strada.» E la Panda, scattando un po’, con le sospensioni che gemevano ma non cedevano, sembrava davvero volerlo fare.

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