Divieto diesel Euro 5 in Piemonte: le critiche dei cittadini

Dal 1° ottobre 2025, i Diesel Euro 5 saranno vietati in Piemonte. Ecco le implicazioni e le critiche verso la gestione della transizione.

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 9 mag 2025
Divieto diesel Euro 5 in Piemonte: le critiche dei cittadini

Dal prossimo autunno, migliaia di automobilisti piemontesi saranno chiamati a rivedere le proprie abitudini di mobilità. La Regione Piemonte ha ufficializzato il divieto diesel Euro 5 nei comuni con oltre 30.000 abitanti, con decorrenza dal 1° ottobre 2025. Questa misura, parte integrante del piano regionale per la qualità dell’aria Torino e delle altre città coinvolte, rappresenta un passo deciso verso il miglioramento delle condizioni ambientali.

La decisione, annunciata dall’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, non prevede ulteriori proroghe. Per agevolare questa transizione, sono stati indicati strumenti come il Move-in progetto Piemonte, un sistema di monitoraggio delle emissioni, e campagne informative mirate. Tuttavia, i dettagli operativi relativi alla loro applicazione rimangono ancora poco chiari, sollevando dubbi sull’efficacia e sulla tempestività delle azioni di supporto.

Non sono mancate le critiche a questa iniziativa. Alice Ravinale, rappresentante di Alleanza Verdi Sinistra, ha sottolineato le carenze nella pianificazione: “La rete di Piemonte trasporto pubblico è completamente inadeguata e rischia di lasciare migliaia di cittadini impreparati, come già accaduto nel 2023”, ha dichiarato. La mancanza di alternative valide rischia di aggravare le difficoltà per chi non può permettersi un nuovo veicolo o non dispone di soluzioni di mobilità sostenibile.

Il provvedimento si inserisce in un contesto nazionale eterogeneo, dove le strategie per combattere l’inquinamento variano significativamente da regione a regione. Ad esempio, mentre Torino si prepara a implementare il divieto per i diesel Euro 5, Milano sta valutando un alleggerimento delle restrizioni per i motocicli meno inquinanti. Questa disparità di approcci evidenzia l’assenza di una politica uniforme a livello nazionale, complicando ulteriormente la gestione della transizione ecologica.

Le amministrazioni locali di Torino, Grugliasco e Venaria hanno già sollecitato indicazioni precise alla Regione per chiarire le modalità di applicazione del divieto. Durante il tavolo metropolitano sulla qualità dell’aria dello scorso aprile, è emersa la necessità di una pianificazione più dettagliata e di un coordinamento istituzionale più efficace. La richiesta di maggiore trasparenza e di linee guida operative rispecchia l’urgenza di garantire un’implementazione equa e sostenibile del provvedimento.

Nonostante le critiche, la Regione Piemonte sembra determinata a rispettare gli standard europei sulla qualità dell’aria. Tuttavia, senza misure di accompagnamento adeguate, il rischio è che questa transizione diventi un ulteriore fattore di disuguaglianza sociale. La mancanza di supporto concreto potrebbe penalizzare soprattutto le fasce di popolazione meno abbienti, già gravate dai costi crescenti legati alla mobilità.

La sfida principale per l’amministrazione regionale sarà trovare un equilibrio tra l’urgenza ambientale e le esigenze pratiche dei cittadini. Per garantire il successo di questa complessa fase di cambiamento, sarà fondamentale adottare un approccio trasparente e fornire strumenti di supporto efficaci. Solo così sarà possibile trasformare il divieto diesel Euro 5 in un’opportunità per promuovere una mobilità più sostenibile e inclusiva, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria e della vita per tutti i piemontesi.

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