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Battery swap: il nuovo sistema Evogo punta sullo scambio batterie

Il gigante cinese delle tecnologie di accumulo ha realizzato, tramite la controllata CAES, una soluzione di scambio degli accumulatori per auto elettriche, che promette di superare le principali difficoltà connesse all’utilizzo quotidiano.

Il colosso cinese CATL, che detiene un terzo del mercato globale delle batterie per auto elettriche (fra i principali competitor si annoverano LG e BYD) ha svelato un proprio modulo che gli consentirà di esordire in prima persona nel settore tecnologico del “battery swap”. Si tratta, in maniera molto semplificata, di una tecnologia rivolta allo scambio dei pacchi di accumulatori in maniera continua (24 ore su 24, 7 giorni su 7) e soprattutto – indicano i vertici della holding cinese, a puntualizzare quella che rappresenta la caratteristica più importante della nuova tecnologia – sicura e rapidissima.

Ecco, in estrema sintesi, i contenuti-chiave di Evogo, soluzione di scambio batterie messa a punto da CAES, company controllata da CATL. Con il nuovo sistema, i tecnici dell’azienda annunciano una concreta risposta alle principali necessità degli “elettro-automobilisti”: velocità di esecuzione dell’intervento, economicità ed alta compatibilità del sistema di accumulo con le varie categorie di veicoli elettrici.

Lasciarsi i timori alle spalle

L’obiettivo è ambizioso: si intende, con il “reveal” di Evogo, superare le difficoltà connesse al comparto zero emission, cioè ansia da autonomia, il doversi abituare ex novo ai parametri tecnici del veicolo in materia di ricarica (pianificazione dei tragitti, studio e individuazione delle colonnine di ricarica – anche se il sistema di navigazione ed il “cervello” di bordo tengono conto della dislocazione degli “hub” in un determinato percorso, è sempre bene sapere già in anticipo dove le stazioni di ricarica sono collocate), e costi ancora più elevati delle auto elettriche in rapporto alle corrispondenti vetture ad alimentazione “convenzionale”.

Look minimale, elevata densità

La batteria, nel caso del progetto Evogo, viene considerata come una componente condivisa, dunque un elemento separato rispetto al veicolo. Il nocciolo del sistema è rappresentato da una batteria, battezzata “Choco-SEB” (Swapping Electric Block), che fisicamente somiglia ad una tavoletta di cioccolato (da cui il nome scelto).

Progettata specificamente per rendere condivisibile il pacco degli accumulatori, è stata creata con uno stile volutamente “minimal” e, dal punto di vista della usability, possiede una elevata densità energetica: in termini di peso, si parla di 160 Wh per kg, e per densità di energia il volume si attesta su 325 Wh per litro. Ne deriva un’autonomia utile nell’ordine di 200 km e – “last but not least” – la possibilità di essere utilizzata a servizio di varie fasce di mercato: citycar, vetture di segmento B, “compact” (segmento C) e veicoli commerciali leggeri.

Modularità

Il sistema Evogo nasce anche come possibile tecnologia rivolta all’ottimizzazione degli elementi fisici e delle modalità di impiego del sistema veicolo-accumulatore. Un approccio modulare viene in aiuto all’utente: le batterie condivise Choco-SEB possono in effetti essere noleggiate in un esemplare, o i più unità, in funzione dell’utilizzo che si prevede di farne, o delle personali necessità. Ad esempio: per i normali spostamenti quotidiani in ambito urbano o metropolitano, una “tavoletta” Choco-SEB risulta più che sufficiente per l’automobilista-tipo (le statistiche indicano che, ogni giorno, la percorrenza media si attesta su 40-50 km). Due o tre batterie consentono di affrontare viaggi anche medio-lunghi.

Ottimizzazione

I tecnici CATL hanno studiato il volume e l’efficienza utili di Choco-SEB partendo da un presupposto: molti automobilisti che rivolgono la propria attenzione al possesso di un’auto elettrica sono dell’avviso che tanto più una batteria è “grande”, quanto inferiore sarà di conseguenza l’ansia da autonomia. In effetti, è spesso sufficiente meno del 20% della capacità del pacco di accumulatori in ordine all’utilizzo quotidiano della vettura.

Ne risulta un notevole spreco economico: l’automobilista, cioè, si trova con un surplus di capacità del quale non sa che farsene, e che il più delle volte non è possibile recuperare. I veicoli individuati per il sistema di battery swap con gli accumulatori Choco-SEB, al contrario, si trovano ad essere equipaggiati con sistemi ottimizzati, e per di più compatibili con i caricabatterie di bordo, con le Wallbox domestiche (ma anche con l’allaccio più lento alla normale rete di casa, o del posto di lavoro) così come con le colonnine pubbliche “fast-charge”.

In un minuto sostituisci la batteria

A proposito dell’alta compatibilità, il “box” che racchiude la stazione di battery swapping Evogo è stato concepito in modo da consentirne l’accesso a diverse categorie di veicoli, dunque può adattarsi alle singole esigenze della vettura (o del furgone).

Il layout fisico può immagazzinare fino a 48 Choco-SEB, e si compone di tre posti auto: l’intervento di sostituzione della batteria richiede appena un minuto, e può essere effettuato in qualsiasi momento. La fase di adozione dell’inedito dispositivo riguarderà, in un primo momento, dieci città cinesi; successivamente, CATL e CAES ne prevedono lo sviluppo di varie soluzioni di “swapping”, all’insegna della più ampia adattabilità del sistema ai differenti climi nel mondo.

Sarà la nuova frontiera?

Il concetto che nasce dal progetto di battery swapping ottimizzato è da tempo sui taccuini delle priorità da parte dei principali produttori: si ricordano, nello specifico, il progetto “Better Place” (società nata una decina di anni fa e che, forse per via di un notevole anticipo sui tempi, chiuse i battenti già nella primavera 2013), ed il programma Nio rivolto all’installazione in Norvegia di un network di punti di scambio batterie contestualmente all’esordio del SUV “zero emission” Nio ES8.

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