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Porsche: aumentano le vendite e crescono i ricavi nel 2019

Porsche: aumentano le vendite e crescono i ricavi nel 2019. La Macan è la vettura di maggior successo. Porsche prevede un incremento delle consegne nel corso del 2019, in parte determinato da nuovi modelli quali la Cayenne Coupé, la 718 Spyder e la 718 Cayman GT4

Crescono le vendite per il marchio Porsche e aumentano anche i ricavi. Nel primo semestre del 2019 Porsche AG fa registrare ancora una volta numeri positivi: crescono i ricavi derivanti dalle vendite, il risultato operativo al lordo delle voci non ricorrenti, le consegne e il numero di dipendenti.

Nello specifico, i ricavi delle vendite sono aumentati del nove per cento rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, arrivando a 13,4 miliardi di euro. Il risultato della gestione al lordo delle voci non ricorrenti è cresciuto del tre per cento, passando a 2,2 miliardi di euro; la redditività delle vendite (ROS) al lordo delle voci non ricorrenti risulta pari al 16,5 per cento. Le consegne di vetture sono aumentate del due per cento: a fine giugno, il numero dei veicoli consegnati dalla Casa Automobilistica ai clienti era di oltre 133.484. Le consegne sono state pari a 41.725 unità per la Cayenne, che si attesta quindi come il modello in maggiore crescita con un +45 per cento. La nuova generazione di questa vettura è disponibile su tutti i mercati da quest’anno, mentre la versione Coupé è arrivata nelle concessionarie a maggio. Il modello più venduto nel mondo resta la Macan, con 47.367 esemplari consegnati.

A fine giugno, Porsche ha registrato una crescita del 28 per cento in Cina. Nella regione Asia-Pacifico, in Africa e in Medio Oriente, il numero di vetture consegnate è salito a 57.397, in crescita del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno fiscale. Nel primo semestre del 2019, Porsche è riuscita anche a consolidare la sua posizione negli USA, dove ha realizzato una crescita del tre per cento con 30.257 consegne. Inoltre, nella prima metà del 2019, il numero dei dipendenti è salito del cinque per cento, arrivando a un totale di 33.839 persone.

Porsche prevede un incremento delle consegne nel corso del 2019, in parte determinato da nuovi modelli quali la Cayenne Coupé, la 718 Spyder e la 718 Cayman GT4. La Casa si attende inoltre un lieve aumento per quanto riguarda i ricavi derivanti dalle vendite. “Nonostante gli ingenti investimenti effettuati per l’elettrificazione, la trasformazione digitale e l’espansione e ristrutturazione delle nostre sedi, il nostro obiettivo resta quello di realizzare l’ambizioso obiettivo fissato da Porsche in termini di utili,” conclude Meschke.

“Il nostro risultato semestrale rappresenta una solida base per un 2019 di successo. L’elemento vincente che sta dietro questi risultati è la nostra accattivante gamma di modelli,” spiega Oliver Blume, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Porsche AG. “Nei primi sei mesi di quest’anno abbiamo introdotto sul mercato una serie di vetture innovative e fortemente emozionali come la nuova 911, la 911 Cabriolet, la Cayenne Coupé, la 911 Speedster, la 935, la 718 Spyder e la GT4.”

La questione ‘diesel’ ha determinato voci atipiche per un totale di 0,5 miliardi di euro nel secondo trimestre dell’esercizio. Al netto di tali poste non ricorrenti, il risultato operativo è quindi pari a 1,7 miliardi di euro. La redditività delle vendite (ROS) al netto delle voci non ricorrenti risulta essere del 12,5 per cento. A maggio 2019, la Procura di Stoccarda ha concluso tutti i procedimenti per infrazione amministrativa avviati nei confronti di Porsche AG relativamente alla mancata conformità ai requisiti normativi di alcune vetture a marchio Porsche, irrogando una sanzione pecuniaria nei confronti della Casa Automobilistica.

La sanzione inflitta è pari a 535 milioni di euro, che includono una penale di 4 milioni di euro per violazione degli obblighi di vigilanza dovuta a negligenza nel collaudo dei motori e una confisca del profitto di importo pari a 531 milioni di euro. Quest’ultimo importo è stato determinato prevalentemente sulla base della redditività dell’Azienda. Già nel primo trimestre dell’esercizio in corso, il Gruppo Volkswagen aveva effettuato un accantonamento per far fronte all’eventualità di una potenziale sanzione. Porsche AG ha incluso l’impatto finanziario della sanzione nei conti del secondo trimestre dell’esercizio.

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