Home Arresto Ghosn: altre accuse per il manager, arrestato nuovamente

Arresto Ghosn: altre accuse per il manager, arrestato nuovamente

Secondo la stampa giapponese i magistrati avrebbero formulato nuove accuse di frode fiscale nei confronti dell’ex presidente della Nissan, eseguendo un secondo arresto. Formulati i capi d’imputazione, coinvolti anche Kelly e la Nissan stessa. Se giudicato colpevole, Ghosn rischierebbe fino a 10 anni di carcere

Aggiornamento 10 dicembre: Arresto Ghosn, la stampa giapponese riporta che la Procura di Tokyo avrebbe formulato i capi d’imputazione contro il manager franco-brasiliano, tre settimane dopo l’ordine di cattura (eseguito il 19 novembre) che lo ha portato in carcere: frode fiscale per aver omesso di dichiarare l’equivalente di circa 5 miliardi di yen, pari a 38,83 milioni di euro, negli anni fiscali dal 2010 al 2014; si tratta di compensi ricevuti in qualità di presidente della Nissan. Delle accuse dovrà rispondere oltre al manager francese e a Greg Kelly (uno dei direttori dell’azienda, arrestato contemporaneamente a Carlos Ghosn), anche la stessa Nissan. Portavoce e legali negano che i due dirigenti arrestati abbiano commesso reati. Secondo quanto riporta il quotidiano giapponese Nikkei, in caso di colpevolezza Ghosn e Kelly potrebbero rischiare fino a 10 anni di carcere. La Nissan potrebbe invece ricevere una multa per un importo massimo di 700 milioni di yen, cioè 5,44 milioni di euro. Il 10 dicembre, secondo quanto afferma l’agenzia Kyodo, la Procura ha eseguito un nuovo ordine di arresto contro Ghosn e Kelly; in caso contrario avrebbe dovuto rilasciarli. Poiché, secondo le leggi giapponesi, il riarresto è possibile solo in caso di accuse differenti e collegate, i magistrati imputano un’evasione di ulteriori 4 miliardi di euro (31,07 milioni di euro) per gli anni fiscali dal 2015 al 2017. Ora i due potrebbero rimanere in carcere senza possibilità di cauzione fino al 30 dicembre.

 

Renault-Nissan-Mitsubishi: l’alleanza continua

Aggiornamento 29 novembre: Un comunicato scarno ma dall’importante valore, che pone un freno per il momento alle voci che davano in pericolo la sopravvivenza dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi dopo l’arresto di Carlos Ghosn avvenuto il 19 novembre a Tokyo. I responsabili dei tre costruttori, riunitisi in questi giorni, hanno quindi fatto dirimere la seguente dichiarazione: “All’unanimità e con convinzione, i consigli di amministrazione del Gruppo Renault, Nissan Motor e Mitsubishi Motors hanno riaffermato, negli ultimi giorni, il profondo attaccamento all’Alleanza. Da due decenni il successo dell’Alleanza è ineguagliabile. Manteniamo il nostro assoluto impegno nell’Alleanza”.

 

Arresto Ghosn: parla l’avvocato

Aggiornamento 28 novembre: Non ha parlato direttamente ma si tratta comunque del primo commento dopo il suo arresto, avvenuto il 19 novembre a Tokyo. Carlos Ghosn ha fatto sapere tramite il suo avvocato, Motonari Otsuru, che non ha mai riversato sul bilancio della Nissan le proprie perdite personali sul mercato azionario. L’ipotesi era emersa recentemente sulla stampa giappoinese.

 

Arresto Ghosn: anche Mitsubishi lo licenzia

Aggiornamento 26 novembre: In seguito all’arresto di Carlos Ghosn, anche la Mitsubishi, dopo la Nissan, ha deciso di estromettere il manager francese dalla carica di presidente. Il consiglio di amministrazione del marchio entrato nel 2016 nell’alleanza ha votato il 26 novembre per rimuovere il dirigente, in una riunione durata poco più di un’ora. Nissan controlla Mitsubishi con una quota del 34% delle azioni. Nel frattempo l’amministratore delegato della Nissan, Hiroto Saikawa, ha diffuso un messaggio ai dipendenti dell’azienda, in cui ha ripetutamente accusato Ghosn di avere concentrato su di sè troppo potere. “Al mio livello, onestamente non sapevo cosa stesse realmente accadendo al vertice dell’azienda. Ma è certo che Ghosn avesse un potere supremo”. Saikawa ha aggiunto che incontrerà i dirigenti di Renault e Mitsubishi questa settimana per discutere della situazione, ribadendo l’impegno nell’alleanza.

 

Bolloré, Renault preserverà gli interessi del gruppo

Aggiornamento 23 novembre: E’ stato diffuso il primo messaggio pubblico di Thierry Bolloré, nominato il 20 novembre vice amministratore delegato del Gruppo Renault, per svolgere le funzioni di Carlos Ghosn dopo l’arresto di quest’ultimo avvenuto il 19 novembre a Tokyo. Rivolgendosi agli oltre 180.000 dipendenti nel mondo, il manager francese ha dichiarato che “In questa situazione straordinaria, il nostro gruppo è perfettamente organizzato per assicurare la continuità dell’attività aziendale. La Renault resterà concentrata nel preservare gli interessi del gruppo e la sostenibilità dell’alleanza. Ai nostri dipendenti, così come ai nostri clienti e partner, voglio dire che possono contare sul mio pieno impegno“.
Bolloré ha poi aggiunto: “Renault beneficerà nei prossimi mesi dell’uscita di diversi modelli, a cominciare dalla nuova Clio, che arriverà in Europa all’inizio del 2019. Si tratta di entusiasmanti prospettive di sviluppo, frutto di lungo lavoro da parte del nostro gruppo“.

Nissan conferma il licenziamento

Aggiornamento 22 novembre: Il consiglio di amministrazione della Nissan si è riunito il 22 novembre nella sede di Yokohama in una sessione straordinaria, conclusa in tarda serata, intorno alle 22 ora di Tokyo, le 13 in Italia. Carlos Ghosn è stato rimosso dalle posizioni di presidente e direttore rappresentativo. Il voto è stato unanime. Tuttavia Ghosn conserva ancora il seggio nel consiglio di amministrazione, poiché per rimuoverlo è necessaria un’assemblea degli azionisti. La prossima è prevista a giugno, ma la società sta valutando se convocarne una straordinaria. E’ inoltre molto probabile che la posizione di presidente venga assegnata temporaneamente all’attuale amministratore delegato, Hiroto Saikawa.

 

Thierry Bolloré guiderà temporaneamente la Renault

arresto ghosn

Aggiornamento 21 novembre: Il consiglio di amministrazione del Gruppo Renault si è riunito nella serata del 20 novembre, prendendo alcune decisioni importanti in seguito all’arresto di Carlos Ghosn avvenuto il 19 a Tokyo. Innanzitutto Ghosn conserva le posizioni di presidente ed amministratore delegato. Tuttavia, data la sua indisponibilità attuale, le sue funzioni verranno svolte temporaneamente da Thierry Bolloré (nella foto sopra), direttore finanziario e nominato in questa occasione anche vice amministratore delegato con gli stessi poteri del CEO. Durante questo periodo le riunioni del consiglio di amministrazione verranno presiedute da Philippe Lagayette, il principale fra i direttori indipendenti.
Altra decisione importante, perché dopo il terremoto di due giorni fa molti osservatori ritenevano a rischio l’alleanza franco-nipponica, il consiglio ha confermato che l’alleanza con Nissan e Mitsubishi rimane una priorità del Gruppo Renault. Il management della casa francese ha poi ufficialmente chiesto alla Nissan di fornire tutte le informazioni relative all’indagine che ha portato all’arresto di Ghosn.

Nel frattempo la maggiore agenzia di stampa giapponese, Kyodo, riporta che Carlos Ghosn resterà in custodia per altri 10 giorni. La legge della nazione asiatica prescrive che un arresto preventivo possa durare al massimo 23 giorni prima di formalizzare un’incriminazione.

Aggiornamento 20 novembre – Il Gruppo Renault ha diffuso in giornata il seguente comunicato: “Il Gruppo Renault, che prende atto della prima comunicazione della Procura di Tokyo sul procedimento giudiziario intentato nei confronti di Carlos Ghosn, è totalmente mobilitato e attento agli sviluppi della situazione. Thierry Bolloré, direttore generale aggiunto del Gruppo Renault, ha l’incarico principale di garantire la continuità del comitato esecutivo, in contatto costante con il consiglio di amministrazione, il portavoce degli amministratori indipendenti e i comitati del consiglio. Tutte le procedure di governance sono operative per consentire al Gruppo Renault di proseguire normalmente le proprie attività industriali e commerciali. Il Gruppo Renault si adopera quotidianamente per garantire efficienti collaborazioni nell’ambito dell’Alleanza e si concentra sul prosieguo del processo di consolidamento dell’Alleanza Renault Nissan Mitsubishi“.

La testata finanziaria Bloomberg ritiene che Bolloré sia in procinto di assumere anche la carica di amministratore delegato (CEO) ad interim del gruppo. L’agenzia di stampa americana sostiene che il manager abbia già ricevuto il supporto del Governo francese, principale azionista della Renault. Bolloré è diventato direttore finanziario lo scorso febbraio e viene considerato da diverso tempo come principale candidato a sostituire Ghosn alla guida dell’azienda.

Per quanto riguarda Ghosn, secondo un’analisi dell’agenzia Reuters egli potrebbe rischiare una pena massima di 10 anni di carcere, se fosse giudicato colpevole delle accuse di cui si parla. Ma al momento non risulta ancora che la procura di Tokyo abbia formalizzato dei capi d’imputazione.

 

Nissan Renault: l’arresto del presidente

Renault Talisman 2015

Carlos Ghosn, presidente della Nissan e dell’alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi, è stato arrestato il 19 novembre in Giappone con l’accusa di violazioni alla legge fiscale. La denuncia alle autorità è stata effettuata dalla stessa Nissan. L’azienda ha comunicato in mattinata che negli ultimi mesi ha effettuato un’indagine interna su pratiche illecite che sarebbero state compiute da Ghosn e dal dirigente Greg Kelly. Le accuse riguardano false dichiarazioni sui redditi e l’uso personale di beni aziendali. Nel comunicato della Nissan si legge che “La Nissan ha informato l’autorità giudiziaria e continuerà a collaborare con essa. Poiché la condotta illecita scoperta dalla nostra indagine interna costituisce una chiara violazione dei doveri dei dirigenti, l’amministratore delegato della Nissan Hiroto Saikawa proporrà al consiglio di amministrazione di rimuovere prontamente Ghosn e Kelly dalle loro posizioni. La Nissan si scusa profondamente per aver causato grandi preoccupazioni agli azionisti. Continueremo a lavorare per identificare problemi nella governance e prendere le misure appropriate“.

Dopo la notizia dell’arresto di Ghosn il titolo azionario della Renault alla Borsa di Parigi è crollato anche del 15%, attestandosi in tarda mattinata attorno ad un -10%, migliorando nel pomeriggio attorno al 6%, chiudendo poi la giornata del 19 a -8,76% rispetto a venerdì. Il titolo Nissan è invece quotato in Europa a Francoforte, dove ha perso il 6,42%. Stabile invece la quotazione a Tokyo, dove ha chiuso la giornata a -0,44%.

 

Ghosn arrestato: Nissan lo accusa

L’indagine da parte della Nissan è stata avviata dopo una segnalazione interna. Nello stesso comunicato citato sopra, l’azienda giapponese informa che per diversi anni Ghosn e Kelly hanno inserito nel loro rapporto all’organismo di controllo della Borsa di Tokyo dati sui propri compensi inferiori a quelli reali; in questo modo, secondo quanto diffuso dall’azienda automobilistica di Yokohama, sarebbe figurato un importo inferiore anche nella dichiarazione fiscale.

Carlos Ghosn ha 64 anni. Nato in Brasile e cittadino francese, ha cominciato la propria carriera alla Michelin. E’ arrivato alla Renault nel 1996, della quale è diventato presidente nel 2005. E’ l’artefice dell’alleanza fra Nissan e Renault, a cui successivamente si è aggiunta Mitsubishi. Nel giugno 2018 il consiglio di amministrazione della casa francese gli ha deliberato un compenso di 7,4 milioni di euro, a cui si aggiungono 9,2 milioni per l’ultimo anno come amministratore delegato di Nissan.

Nella conferenza stampa tenuta alle 21 (ora giapponese) del 19 novembre, il CEO di Nissan Hiroto Saikawa ha dichiarato che il troppo potere concentrato su una sola persona ha impedito alla Nissan di individuare prima la condotta illecita, perché la struttura non era abbastanza trasparente. Secondo la principale agenzia di stampa giapponese, la Kyodo, Ghosn è sospettato di avere dichiarato guadagni negli ultimi cinque anni per circa 44 milioni di dollari in meno rispetto al reale.

Nel corso della giornata è anche stato diffuso un brevissimo comunicato stampa da parte del Gruppo Renault: “Philippe Lagayette, portavoce degli amministratori indipendenti, insieme ai presidenti dei comitati del consiglio di amministrazione, Marie-Annick Darmaillac e Patrick Thomas, hanno preso atto del comunicato diffuso oggi da Nissan. In attesa di precise informazioni provenienti da Carlos Ghosn, presidente-direttore generale dell’azienda, gli amministratori consultati si dichiarano determinati a difendere gli interessi del Gruppo Renault nell’ambito dell’alleanza. Il consiglio di amministrazione si riunirà al più presto“.

Nel frattempo è arrivata anche una laconica dichiarazione da parte del presidente della Francia, Emmanuel Macron. Ricordiamo che lo Stato francese è l’azionista di riferimento del Gruppo Renault, possedendo il 15,01% delle azioni, mentre il secondo azionista è proprio Nissan col 15%. Renault a sua volta possiede il 43,4% delle azioni di Nissan. Interpellato dalla stampa sulla questione Ghosn, Macron ha dichiarato che “E’ troppo presto per commentare sulla realtà o materialità delle accuse, su cui non ho ulteriori informazioni. Tuttavia, in qualità di azionista, il Governo francese rimarrà estremamente vigile sulla stabilità dell’alleanza. Il Gruppo Renault e i suoi dipendenti hanno il pieno supporto da parte dello Stato“.