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Sergio Marchionne era malato da un anno e nessuno lo sapeva

Sergio Marchionne è morto a Zurigo dove era ricoverato. Aveva 66 anni. Ha salvato e fatto tornare grande la Fiat

John Elkann, né il management di FCA ne erano al corrente, ma Sergio Marchionne era malato da oltre un anno e periodicamente si recava all’ospedale universitario i Zurigo (USZ) per sottoporsi a esami e cure mediche.

E l’ospedale, adesso, sceglie di rompere il silenzio per mettere a tacere speculazioni di stampa che ne mettono in dubbio l’efficienza e l’efficacia delle cure prestate in questi mesi al paziente Marchionne.

Il signor Marchionne da oltre un anno si recava a cadenza regolare presso l’ospedale al fine di curare una grave malattia. Nonostante il ricorso a tutti i trattamenti offerti dalla medicina più all’avanguardia, il signor Marchionne è venuto a mancare. Addolorati oltremisura per la sua scomparsa“, scrive l’USZ in una nota.

Oltre un anno, ma in Fiat nessuno sapeva. O almeno così comunica l’azienda: “Per motivi di privacy sanitaria, la società non aveva conoscenza dei fatti relativi allo stato di salute del Dottor Marchionne“.

Sempre FCA comunica che “Venerdì 20 luglio la Società è stata informata dalla famiglia del Dottor Marchionne senza alcun dettaglio del serio deterioramento delle sue condizioni e che di conseguenza egli non sarebbe stato in grado di tornare al lavoro. La società ha quindi prontamente assunto ed annunciato le necessarie iniziative il giorno seguente“.

La verità ufficiale sull’uscita di scena di Sergio Marchionne, quindi, è che l’ex AD di FCA era da tempo malato ma il fatto era noto solo ai suoi più stretti congiunti, come la compagna Manuela Battezzato e suo padre, oltre ovviamente al personale della struttura sanitaria svizzera che, però, “attribuisce enorme importanza al segreto professionale, e questo vale in egual misura per tutti i pazienti“.

Sergio Marchionne è morto: se ne va l’uomo che ha salvato la Fiat

Sergio Marchionne, ex amministratore delegato del Gruppo FCA, è morto nella mattinata del 25 luglio all’ospedale universitario di Zurigo, dove era ricoverato da quasi un mese. Le informazioni emerse nei giorni scorsi parlavano di complicazioni inattese e gravissime successive ad un intervento chirurgico ad una spalla. Nella giornata di venerdì 20 la sua situazione si era aggravata al punto da farlo entrare in coma profondo, poco dopo diventato irreversibile. E’ emerso anche che il manager italo-canadese sarebbe stato a conoscenza di essere in fin di vita, essendogli stato diagnosticato in un ospedale di Milano un sarcoma alla spalla, piuttosto invasivo.

Poco dopo la decisione di operarsi a Zurigo, forse per motivi di privacy, sebbene l’operazione fosse stata sconsigliata dai medici che lo hanno visitato, perchè molto rischiosa e probabilmente inefficace. La situazione è precipitata proprio durante l’intervento, quando Marchionne sarebbe stato colpito da embolia cerebrale. Le sue condizioni a quel punto sarebbero state irreversibili, con la vita appesa ad un filo grazie all’aiuto delle macchine. Poche ore dopo arrivò il comunicato di Elkann che, immediatamente, è sembrato un addio al suo ex ad, mentore e amico. Al momento nulla è trapelato su data e luogo del funerale, come sul possibile allestimento della camera ardente al Lingotto.

Sabato 21 il consiglio di amministrazione del gruppo FCA si era riunito d’urgenza per nominare Mike Manley nuovo amministratore delegato. Louis Carey Camilleri ne ha preso il posto alla Ferrari. John Elkann ha la presidenza di entrambe le società.

“Marchionne se n’è andato”: l’annuncio di John Elkann

John Elkann ha annunciato l’avvenuto decesso di Marchionne tramite un comunicato: “E’ accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato. Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, sia coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler. Rinnovo l’invito a rispettare la privacy della famiglia di Sergio“.

Sergio Marchionne: l’ultima volta in pubblico

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L’ultima uscita pubblica di Sergio Marchionne è stata alla consegna di una Jeep Wrangler all’Arma dei Carabinieri, avvenuta a Roma il 26 giugno. I presenti lo hanno visto affaticato e sentito parlare con difficoltà. Essendo figlio di un carabiniere, per lui era un appuntamento da non perdere. E’ stata un’uscita di scena per molti versi simbolica, la consegna nelle vesti di amministratore delegato di una “sua” auto all’arma dei Carabinieri.

Sergio Marchionne: le reazioni della politica

Le reazioni si sono presto diffuse ovunque. Per quanto riguarda il mondo politico italiano, le commissioni Lavoro e Finanze della Camera dei deputati erano riunite nel momento in cui è stata resa nota la notizia e hanno osservato un minuto di silenzio. Tra i commenti più significativi al momento pervenuti, si segnalano quello dell’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, su Twitter: “Grazie per il lavoro, la fatica e i risultati. E per l’orgoglio italiano portato nel mondo”. Poco dopo è arrivato anche il messaggio di cordoglio del Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, lanciato via Twitter: “Onore a un uomo che ha fatto tanto e avrebbe potuto fare ancora molto.

Un pensiero ai familiari di Sergio Marchionne e un augurio a chi ha l’onore e l’onere di prendere il suo posto.”
Di rilievo anche il tweet dell’ ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che coglie l’occasione per fare polemica: “Provo disgusto per chi ancora oggi ha insultato sui social un uomo che stava morendo. Un abbraccio affettuoso alla famiglia di Sergio Marchionne. La terra gli sia lieve”.

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: “Siamo vicini alla famiglia e agli amici. Con lui scompare la figura di un manager lungimirante e innovativo, che ha saputo dare un futuro all’industria automobilistica italiana e internazionale. Ribadisco il nostro impegno a lavorare affinché Torino e il Piemonte rimangano centrali nel sistema Fca”.

Sono arrivate anche le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La sua visione ha sempre provato a guardare oltre l’orizzonte e immaginare come l’innovazione e la qualità potessero dare maggiore forza nel percorso futuro. Marchionne ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese”.

L’attuale Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Esprimo il cordoglio mio e di tutto il governo per la scomparsa di Sergio Marchionne. Le mie sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari”.

Questo, invece, il commento di Silvio Berlusconi: ” Con Sergio Marchionne l’Italia perde non soltanto il più brillante dei suoi manager, ma una delle figure simbolo del nostro Paese. Ha rappresentato l’Italia migliore: quella operosa e concreta, seria e preparata, dotata di visione e capace di guardare al futuro. Un’Italia che non ha paura della competizione, sa affrontarla e vincerla grazie alla qualità del prodotto italiano e alla capacità creativa delle persone e delle imprese”.

FCA: l’eredità lasciata da Sergio Marchionne

Alle 13.00 in punto è uscito il comunicato di FCA al termine della riunione del CDA che si è tenuta regolarmente in mattinata per l’approvazione dei conti del primo semestre del 2018. I risultati parlano di numeri che realizzano il sogno e l’obbiettivo di Sergio Marchionne, visto che il debito è stato azzerato e ora c’è una liquidità netta (la disponibilità di contante e titoli a brevissimo termine) di 500 milioni di euro. Un miracolo se si pensa alla situazione in cui versava Fiat 14 anni fa, con una situazione debitoria attorno ai 15 miliardi di Euro. 

I ricavi netti sono aumentati del 4% a 29 miliardi; l’utile netto è tuttavia in calo del 35%, 754 milioni. Ciò ha reso nervose le borse che hanno fatto crollare il titolo azionario a Milano, arrivato a perdere il 15.50%. Le vendite globali di autoveicoli nel secondo trimestre sono aumentate del 6%, ammontano ad 1,301 milioni di unità. Il rialzo è dovuto soprattutto alla crescita in America (intero continente). Le consegne di veicoli nel primo semestre sono invece aumentate dell’8%, pari a 2,401 milioni di unità.

Sergio Marchionne: la nota di FCA

Nel tardo pomeriggio FCA ha diramato una nota sul suo ex amministratore delegato Sergio Marchionne, che riportiamo integralmente: “Tutte le donne e gli uomini di FCA che hanno trovato in Sergio Marchionne un leader coraggioso, di grande umanità e intelligenza, sono tristi e commossi e si stringono intorno alla famiglia nel ricordarlo con immenso affetto.”