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Sergio Marchionne: la conferenza stampa al Salone di Detroit 2014 [LIVE]

Sergio Marchionne incontra la stampa italiana al Salone di Detroit 2014, noi ci siamo. Ecco tutti i dettagli.

Siamo alla conferenza stampa di Sergio Marchionne. E’ presente anche John Elkann.

Sergio Marchionne: la linea strategica è chiara e si basa sui marchi premium come Alfa Romeo, che può integrarsi con la capacità distributiva della rete Chrysler: c’è un grandissimo lavoro da fare. La sfida Alfa Romeo è ben più grande di quella europea, e riguarda più mercati. Il mercato USA è fondamentale: basti pensare che da solo vale quanto l’Europa. Per ridargli la credibilità che aveva in passato, deve tornare ad avere il proprio DNA: architetture, motori, e modelli esclusivi per Alfa e non condivisi con altri marchi. In questo momento ci stiamo lavorando: abbiamo un know-how ad esempio con Ferrari, che sarebbe sciocco non utilizzare. I dettagli però verranno dati dopo il 1o Maggio.

In Europa siamo il gruppo più coerente per la riduzione della CO2. L’ibrido è una tecnologia troppo costosa per le vetture piccole, non vediamo come riuscire ad essere finanziariamente sostenibili. Le scelte tecnologiche devono sempre essere valutate da questo punto di vista. Abbiamo un successo con la 500 Elettrica, ma perdiamo 14.000 dollari per ogni unità che vendiamo: bisogna essere molto cauti.

C’è stato un cambiamento fondamentale nella struttura dell’economia americana. I volumi degli ultimi mesi non sono un fuoco di paglia, io continuo ad essere ottimista sulle condizioni americane e sull’industria dell’auto negli Stati Uniti. In Italia c’è mancanza di certezza nel futuro: c’è paura. Un mercato da 1.300.000 vetture, ci vorrà molto tempo prima che avverrà la ripresa. Sono convinto che nel 2014 ci sarà un segno positivo, ma non sarà significativo. Ci sono incertezze politiche non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei. L’Europa da questo punto di vista è un puzzle. Dal punto di vista dell’occupazione, vogliamo far rientrare tutti i cassaintegrati.

La sede del nuovo gruppo? E’ un problema emotivo, perchè noi ad esempio paghiamo le tasse nel Paese in cui produciamo. Sicuramente non si tratta di un problema fiscale. Abbiamo “sovvenzionato le attività italiane” creando perdite.

Suzuki o PSA: come già detto siamo sempre pronti a nuove collaborazioni, che verranno valutate al momento. Per quanto riguarda la Cina abbiamo trovato un partner solido e serio, stiamo concludendo gli ultimi dettagli per quanto riguarda la produzione direttamente Cina.

Il vantaggio della Fiat Chrysler è che rivolgendosi al mondo, non dipende più da scelte fatte nel nostro Paese. Il progetto va al di fuori dei confini italiani, abbiamo bisogno di un sistema che ci supporti, di un gruppo di dipendenti che si impegni come ci stiamo impegnando noi. Farebbe un gran bene al Paese se si riuscisse portarlo avanti: che nessuno ci metta i bastoni tra le ruote.

Chiediamo al governo che faccia il massimo per il benessere dei cittadini: non sono per la questione incentivi. Sul superbollo: il risultato è stato deludente. E’ stata bloccata la vendita per un superbollo, ma sono considerazioni che deve fare il governo. Non abbiamo nessuna richiesta da fare. Siamo comunque riusciti a spostare la vendita di auto dal mercato italiano in altri mercati dove il “superbollo” è più basso o esiste in altre forme.

L’analisi della potenzialità dei leader di questa azienda è un impegno che prendiamo seriamente. La continuità dell’azienda è una cosa che ci sta a cuore, il prossimo amministratore delegato sarà interno al gruppo. Vogliamo evitare la situazione del 2004: quando sono arrivato ero il quinto amministratore delegato in 24 mesi.

Sul futuro di Marchionne parla Elkann: “Quello di cui sono sicuro è che il vertice della società sarà formato dal Dott Marchionne e dal sottoscritto. Il piano di Maggio è triennale e verrà portato avanti da lui, sotto la sua gestione”. In ogni caso, “so che oggi Fiat ha un futuro”.

Cosa dirà Marchionne

Sergio Marchionne

L’appuntamento con la stampa italiana è fissato per le 8 di questa mattina alla Cobo Hall di Detroit, sala W1-55 Port Side, quando in Italia saranno le 14 esatte. L’incontro, secondo il programma, durerà 45 minuti. Il salone di Detroit, inizierà così proprio come l’anno nuovo: il primo attore del primo show automobilistico 2014 sarà ancora una volta Sergio Marchionne che questa volta più che mai “gioca in casa”, nella veste ormai definitiva di “conquistatore” della Chrysler. Sono passati 11 giorni dal clamoroso annuncio del primo gennaio, dieci anni da quando l’allora sconosciuto (ai più) finanziere assunse il comando di una Fiat in gravissime difficoltà, e cinque anni dal primo sbarco a Detroit mentre Barack Obama iniziava il suo primo mandato.

Negli ultimi dieci giorni è stato scritto di tutto nel mondo, grandi applausi e grandi critiche o quanto meno ampi scetticismi delle agenzie di rating circa le modalità dell’operazione ma anche sulle reali possibilità del nuovo gruppo (in costruzione) di risalire la china del forte indebitamento. E poi il futuro, i piani che verranno sul fronte Fiat, l’inevitabile tramonto finale del brand Lancia ridotto a un solo piccolo modello e la riscossa dell’Alfa Romeo. Marchionne ha già detto molte cose al direttore di “Repubblica” apparse venerdì scorso (e riportate anche da Autoblog) ma non sono bastate a chiarire tutto ciò che molti vorrebbero ancora sapere.

E meno che mai potranno essere esaurienti i 45 minuti che il l’ad di Fiat ci riserverà fra qualche ora. Gli omissis e le battute ironiche e provocatorie non mancheranno come sempre, ma visto che al salone si parla di automobili forse tutti insieme riusciremo a capire le rotte un po’ di più. Su ciò che davvero potrebbe diventare l’Alfa Romeo ad esempio e su quei misteriosi “capannoni fantasma” culle di prossimi modelli di cui nessuno si è accorto. E, a proposito di Alfa, magari si potrà riparlare anche del conclamato accordo con la Mazda per la presunta erede della spider “Duetto” costruita in Giappone sul pianale della prossima MX-5 mentre oggi lo stesso Marchionne sembra voler tornare agli antichi autentici valori del Biscione. Fra poco ne sapremo di più e potremo raccontarvi tutto in diretta.

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